La transustanziazione e le persone trans. Un segno cristiano
Riflessioni pubblicate sul blog incompiutezza.wordpress.com il 23 novembre 2009
Che strani noi cattolici, riusciamo (tutti?) a credere che nella S. Messa il pane e il vino diventano vero corpo e vero sangue di Gesù. Eppure non vediamo un tubo.
Continuiamo a vedere un’ostia di farina e la mangiamo, e beviamo del vino dal sapore di normale vino. Eppure noi per fede (?) senza nulla vedere…. crediamo che quelli sono vero corpo, vero sangue, di Gesù. Lascio perdere i cosiddetti miracoli eucaristici, ho passato decenni di vita a guardare la teca di Lanciano, sempre pieno di curiosità, ma che non ha mai aggiunto nulla e detto nulla
sulla fede mia o di altri in Cristo Gesù o sulla sua realtà sacrificale nella S. Messa.
Ho fatto sempre fatica a pensare e a capire il corpo di una persona che si sente femminile, imprigionato in un corpo maschile. Eppure un corpo umano e la sua psiche, è un dato molto più toccabile di un’ostia che rimane ostia continuo a vederla ostia e la tradizione mi ha trasmesso di credere e io per fede credo che è il corpo di Cristo. Posso accettare un mistero imponderabile…….!! Ma non sono capace di accettare un dato di fatto reale, concreto, come appare evidente davanti ai miei occhi di una persona che chiede di far rispondere il proprio corpo alla sua sensibilità e psiche femminile?
Questo pensiero mi prendeva stamani, dopo che svuotando lo zaino, ne usciva anche un’opuscoletto di una bellissima comunità, in cui un sacerdote si è ritirato a vivere, in obbedienza leale al proprio vescovo, per aver sposato una donna che qualche decennio fa era nel corpo di un uomo e che convive da moltissimi anni con un uomo, e che sembra abbiano anche fatto un cammino di fede.
Ieri nel nostro ritiro di comunità, tra le intercessioni, un fratello ha chiesto al Signore il ricordo di Brenda (ndr la transessuale) morta in questi giorni (che per tanti è soltanto una macchietta, più che una persona….).
Mi commuove Accattoli che su Brenda scrive: “La prendo come figlia e piango su di lei e su di me. “
Solo quando vado oltre la “Religio” (un ferreo mondo di norme),
entro nella dimensione della vita di fede = rapporto personale con Gesù vivo.