Vieni a vivere con me e sii il mio amore. La poesia omoerotica di Christopher Marlowe
Articolo di Juan Diego Amoroz Etxebarria pubblicato sul blog L’armari obert (Spagna) il 9 agosto 2019, liberamente tradotto da Giulia Garofani
“Vieni a vivere con me e sii il mio amore” è una poesia di Christopher Marlowe (1564-1593), dedicata a un giovane di cui il poeta era innamorato. Nonostante l’evidenza, ci sono ancora molti “studiosi” i quali asseriscono invece che l’opera è dedicata a una giovinetta. In caso di dubbio, tutti sono eterosessuali.
Virgilio inspirò gran parte della poesia pastorale del Rinascimento inglese. Richard Barnfield (1534-1620), William Shakespeare (1564-1616) e lo stesso Marlowe furono i migliori e più brillanti autori di quel periodo. Un’opera che a volte si confonde con il suo autore, come la vera relazione tra l’odio e l’amore tra di loro.
Marlowe fu traduttore in inglese di Ovidio e Virgilio, fonti di ispirazione per la sua opera poetica. Alberto Mira segnala che il suo poema Come live with me and be my love è ispirato dalla seduzione di Alessi da parte di Coridone nella seconda egloga di Virgilio. Poema ambiguo, tradotto solitamente in italiano “mia amata” e non “mio amore”, evidentemente di proposito. Questo succede ancora oggi, nonostante la furente protesta che “my love” (W. Raleigh) inscenò vedendo il poema pubblicato nella sua vecchiaia.
La versione di questo poema, conosciuto in italiano come “Il pastore appassionato del suo amore”, è molto più ambigua dell’opera originale; però c’è una costante nella sua opera, i giovani affascinati dalle promesse di regali, narcisisti e civettuoli, a cui piace camminare nudi per essere osservati e proclamare il trionfo della loro bellezza: “Quanto più florido e femminile è il suo aspetto, più Marlowe sembra credere che il giovane è disposto ad essere svestito”.
Il poema non fu pubblicato durante la vita del poeta e drammaturgo inglese, bensì nel 1599, sei anni dopo la sua morte. W. Raleigh, il giovane a cui si allude nell’egloga, fu preso dalla collera, visto che non voleva che si conoscessero le sue abitudini di gioventù, quegli anni in cui “una cintura di paglia, dei germogli d’edera, con spille di corallo, dei bottoni di ambra o delle meravigliose scarpette foderate per il freddo e con fibbie di oro purissimo avrebbero potuto commuoverlo”.
IL PASTORE APPASSIONATO DEL SUO AMORE
Vieni a vivere con me e sii il mio amore,
e proveremo tutti i piaceri
che producono le valli, i boschetti, le colline ed campi,
il bosco o la montagna ripida.
E ci sederemo sulle rocce,
vedremo i pastori dar da mangiare alle loro mandrie
attraverso fiumi poco profondi, nelle cui cascate
uccelli melodiosi cantano madrigali.
E ti farò un letto di rose,
e un migliaio di rametti fragranti,
e un cappello di fiori e una tunica,
tutti bordati con foglie di mirto.
Un vestito fatto della lana più fine
che prenderemo dai nostri meravigliosi agnelli,
Bellissime scarpine foderate per il freddo,
con fibbie di oro purissimo.
Un cinturone di paglia e germogli d’edera,
con spille di corallo e bottoni d’ambra,
e se questi piaceri ti possono commuovere,
vieni a vivere con me e sii il mio amore.
Il giovane pastore ballerà e canterà
per il tuo diletto ogni mattina di maggio.
Se queste delizie per la tua mente possono commuoverti
allora vivi con me e sii il mio amore.
Testo originale: VEN A VIVIR CONMIGO Y SÉ MI AMOR… MARLOWE