La povertà e la solidarietà (Luca 16:19-31)
Riflessioni di don Fabio
La forbice tra poveri e ricchi si allarga sempre più, Oxfam denuncia: “Con il Covid 573 Paperoni in più. Mentre in 263 milioni rischiano la povertà”.
Luca 16:19-31: “Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali”.
Per assurdo, questa disuguaglianza tra chi ha troppo e chi non ha nulla è più forte nel cosiddetto primo mondo! Ho avuto la fortuna, la Grazia di vivere, anche se solo per alcuni anni, in Paesi dove la povertà la si tocca, non solo con mano, ma con tutta l’esistenza, e vi posso assicurare che, specialmente nei villaggi e nelle periferie, c’è molta più solidarietà di quanto si pensi. I poveri, quelli veri, hanno imparato, molto prima di noi, cosa vuol dire “condivisione”.
Ancora una volta, nel Vangelo Gesù non condanna la ricchezza in quanto tale, quanto piuttosto l’indifferenza dell’uomo ricco. Ciò che è anti-evangelico, anti-cristiano, ma dico pure anti-umano, è l’indifferenza, e peggio ancora, il vedere le necessità degli altri e ignorarle, respingerle, adducendo motivazioni becere e ormai prive di senso: “Prima gli italiani”, “Abbiamo già i nostri guai”, “Che imparino a lavorare”…
Il Vangelo di oggi è un forte richiamo a renderci conto del fatto che, alle nostre porte, nelle nostre periferie, ci sono già tanti poveri, tanti “LAZZARO”, inviati dal Padre affinché, come ribadisce in ogni occasione utile papa Francesco, ci impegniamo, ognuno per come può, ad eliminare tutte le disuguaglianze!
A chi ha orecchi per intendere…
Con affetto, Fabio!