La preghiera e la tentazione di non sentirci amati (Matteo 7:7-12)
Riflessioni di don Fabio
“Pregando poi, non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediate.” (Matteo 6:7-8)
Matteo 7:7-12: “Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto”.
Ho messo a confronto, di proposito, questi versetti dello stesso Vangelo di Matteo, dove in sostanza Gesù dice di non sprecare parole, perché il Padre sa già bene ciò di cui abbiamo bisogno, e poi invece il brano di oggi dice: chiedete, bussate, cercate…
Istintivamente verrebbe da dire: Beh caro Gesù, datti una regolata, deciditi… dobbiamo o non dobbiamo chiedere? dobbiamo o non dobbiamo cercare? Il Padre sa di che cosa abbiamo bisogno o dobbiamo chiederlo? ATTENZIONE, PERCHÉ È UNA #TENTAZIONE CHE VA SMASCHERATA
In realtà, la risposta Gesù ce l’ha data, sempre nello stesso Vangelo di Matteo, solo che quasi mai viene letta: “Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? […] CERCATE PRIMA IL REGNO DI DIO E LA SUA GIUSTIZIA, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta” (Matteo 6:31-33).
Se non capiamo questo, corriamo il rischio di cadere nella “tentazione” – ed è una tentazione vera e propria – di non sentirci degni di Dio, di non sentirci amati da Dio, perché non esaudisce la nostra preghiera. E ci chiudiamo, e facciamo proprio come i bambini capricciosi quando non ottengono ciò che pretendono. Ci allontaniamo sempre più dal Padre.
Chiediamo, dunque, lo #SpiritoSanto, perché possiamo sentirci sempre più parte del Regno del Padre: parte di un Amore che ama tutti e tutto!
Con affetto, Fabio!