Come affrontano le Chiese la questione dell’omosessualità?
Riflessioni* raccolte dal rabbino David J.B. Krishef**, pubblicate sul sito del periodico The Rapidian (Stati Uniti) il 29 settembre 2020, liberamente tradotte da Maria Alessia Nanna
Chris scrive: “Parlo dalla mia prospettiva personale come cristiana: mi turba che in molte, se non in tutte le denominazioni cristiane, rimangano dei ministri, uomini e donne che si sono dedicati a Dio, che nelle loro predicazioni accusano pubblicamente e senza vergogna le persone LGBT di avere una natura peccaminosa, destinata alla dannazione. Sentendo simili giudizi, queste persone certamente si sentiranno abbandonate, non solo dalla comunità religiosa ma anche dal nostro Dio. In alcune persone questo livello di rifiuto causa un profondo dolore emotivo e persino comportamenti suicidi.
Credo che Dio ci ami incondizionatamente. Credo anche che siamo chiamati a seguire l’esempio dell’amore di Gesù in parole e in opere. Quindi la mia domanda è: in quest’epoca di crescente paura e odio, oltre alla preghiera e al sostegno morale, che ruolo posso svolgere nel convertire l’odio in amore? Quali azioni consigliate?”
Il reverendo Steven Manskar, pastore della Chiesa Metodista Unita della Trinità di Grand Rapids (nel Michigan, negli Stati Uniti), risponde:
La mia risposta alla tua domanda è dettata dalla tradizione wesleyana/metodista. La regola generale del discepolato è una guida utile: essere testimoni di Gesù Cristo nel mondo e seguire i suoi insegnamenti attraverso opere di compassione, giustizia e devozione, sotto la guida dello Spirito Santo.
Questa regola è una guida pratica per vivere la vita cristiana dettata dal compendio degli insegnamenti di Gesù riportati in Matteo 22:37-40: “Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: amerai il tuo prossimo come te stesso. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti”. Come seguaci di Gesù Cristo, siamo chiamati e destinati dal battesimo a vivere da persone che amino come Gesù.
Convertiamo l’odio in amore quando noi stessi amiamo come Gesù. Questo significa, in primo luogo, non fare del male ed evitare il male: “Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene” (Lettera ai Romani 12:21). In secondo luogo, significa fare del bene, essere compassionevoli e gentili con ogni persona. In terzo luogo, mantenersi vicini a Dio praticando azioni pie: praticare pubblicamente il culto di Dio, ascoltare la lettura e proclamazione della Parola di Dio, partecipare regolarmente all’Eucarestia, pregare da soli e in famiglia, investigare le Scritture e digiunare o praticare l’astinenza. Quando queste pratiche diventano consuetudini, lo Spirito Santo apre i nostri cuori e le nostre menti rendendoci capaci di amare come Gesù.
Il reverendo Ray Lanning, pastore emerito della Chiesa Presbiteriana Riformata del Nordamerica, risponde:
Troppi cristiani dimenticano che Cristo stesso dice: “Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui” (Giovanni 3:17).. Se l’unico messaggio che ho per chi mi ascolta è una parola di condanna, allora dovrei chiedere a me stesso se davvero sto predicando il vangelo di Gesù Cristo.
“E disse loro: ‘Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato’” (Marco 16:15-16). La Scrittura non fa eccezione per alcuna categoria di persone, non dice “Altri potranno essere perdonati e riaccolti nella famiglia di Dio, ma tu no!”.
Quando ero un giovane pastore, mi sono presto reso conto che molti tra i miei fedeli erano insidiati dal peccato. Il pentimento è un viaggio, non una destinazione, e noi in questa vita stiamo solo cominciando questo viaggio. Nella Chiesa dovrebbe esserci posto per tutti coloro che hanno cominciato a camminare sulla via di Gesù Cristo.
I cristiani riformati credono “che chiunque crede in Cristo crocifisso non perisca, ma abbia vita eterna. Questa promessa deve essere promiscuamente ed indiscriminatamente annunciata e testimoniata insieme al comandamento di ravvedimento e fede a tutti i popoli e gli uomini ai quali Dio secondo il Suo beneplacito manda l’Evangelo” (Canoni del Sinodo di Dordrecht, Secondo Capo, Art. 5). Le attuali circostanze ci pongono la sfida di credere, proclamare e vivere questa grande verità dottrinale.
La reverenda Colleen Squires, pastora della All Souls Community Church del Michigan Occidentale, una congregazione universalista unitariana, risponde:
Sono grata per la premura di questa domanda. Credo che sia arrivato il giorno in cui tutte le religioni, in particolare la fede cristiana, devono rivalutare la propria posizione sull’accoglienza nei confronti dell’intera comunità LGBTQA+. La nostra società globale sta raggiungendo un livello di maggiore gentilezza e accettazione, mentre la Chiesa è rimasta indietro. Io credo che l’azione migliore da compiere sia parlare e far sentire la tua voce ai fedeli della tua comunità religiosa.
Attualmente a Grand Rapids c’è un programma ben riuscito di orticoltura urbana, che fornisce frutta e verdure fresche al quartiere di Creston. Caso vuole che il nuovo direttore esecutivo sia un pastore gay. La chiesa che fornisce l’appezzamento di terra per l’orto intende mettere fine alla collaborazione con l’orto urbano per via della posizione di quella chiesa sull’omosessualità. Se credi che tutto ciò sia sbagliato, devi farti sentire dalla chiesa.
Infine ecco una risposta bonus, solo online:
Padre Kevin Niehoff O.P., padre domenicano che serve come vicario giudiziale aggiunto nella diocesi di Grand Rapids, risponde:
La prospettiva cattolica è menzionata nel documento della Conferenza episcopale cattolica degli Stati Uniti “Il ministero rivolto agli individui con inclinazioni omosessuali: linee guida per la cura pastorale” del novembre 2016.
La pervasiva influenza della cultura contemporanea crea talvolta significative difficoltà alla ricezione degli insegnamenti cattolici sull’omosessualità. In questo contesto è necessario uno sforzo speciale per aiutare le persone con un’inclinazione omosessuale a comprendere l’insegnamento della Chiesa. Allo stesso tempo è importante che i ministri della Chiesa prestino ascolto alle esperienze, ai bisogni e alle speranze delle persone con inclinazioni omosessuali per cui e con cui officiano. Il dialogo favorisce lo scambio di informazioni e comunica un rispetto per la dignità innata delle altre persone e per le loro coscienze: “Il dialogo autentico, di conseguenza, è finalizzato innanzitutto alla rinascita degli individui attraverso la conversione interiore e il pentimento, ma sempre con profondo rispetto per le coscienze, con pazienza e a un ritmo graduale indispensabile nelle condizioni moderne”. Un simile dialogo facilita una costante conversione interiore per tutte le persone sinceramente coinvolte in questo scambio.
Rivolgiamo una parola di ringraziamento a tutti i fratelli e le sorelle che hanno lavorato con tanta pazienza e fede al ministero pastorale e all’accoglienza delle persone con inclinazione omosessuale. L’hanno fatto in condizioni talvolta avverse e difficili. Hanno dato l’esempio per questo importante servizio alla Chiesa.
* Questa sezione di The Rapidian risponde a domande di etica e religione sottoponendole a un gruppo di leader spirituali di fedi diverse nell’area di Grand Rapids (in Michigan, negli Stati Uniti).
** David J.B. Krishef è stato ordinato rabbino nel 1994 dal Jewish Theological Seminary of America. Da allora è rabbino della congregazione Ahavas Israel di Grand Rapids, nel Michigan. Tiene sulla stampa locale una rubrica molto letta su etica e religione. Insegna ebraico biblico alla Grand Valley State University e introduzione all’ebraismo al Kuyper College e all’Aquinas College. Ha contribuito, per la parte relativa all’ebraismo, a un libro di testo sulle religioni del mondo. Potete visitare il suo sito personale, il suo profilo Twitter e il sito della sua sinagoga.
Testo originale: Ethics and Religion Talk: Converting Hate Against LGBTQ into Love