La ragazza di mia figlia. Una storia d’amore
Testimonianza di Yvette, madre di una ragazza lesbica, pubblicata sul sito di CONTACT, Associazione per genitori con figli LGBT di Parigi (Francia), liberamente tradotta da Manuela Salipante
Tesoro mio, poco fa mi parlavi al telefono della vostra seratina romantica di ieri quando avete festeggiato l’anniversario del vostro primo incontro. Sono passati già 9 anni!
Ho sentito che mi raccontavi con voce entusiasta quanto ti fosse sembrata lunga la giornata di lavoro e quanto non vedevi l’ora di tornare a casa. Sapevi che ti aspettava una cenetta e che avresti portato un regalino pieno d’amore. Cosa c’è di straordinario in questo?
Migliaia di coppie festeggiano il loro anniversario di incontri. Ma gli altri hanno una loro storia che io non conosco. Tu sei mia figlia, io faccio parte della tua Storia. So di averti reso il tutto più difficile.
Mentre cercavo di fare del mio meglio per essere una madre attenta e amorevole, ho reso difficile la tua giovane vita adolescenziale. Assorbita dal vortice di obblighi e convenzioni, non sono riuscita a vederti così come eri.
Quante notti tormentate hai trascorso prima di trovare il coraggio di dirmi cosa mi rifiutavo di vedere!
Mi piace ricordare quel giorno in cui mi avevi proposto di venire a trascorrere alcune ore con te, nella piccola città in cui vivevi in quel periodo. Mi avevi preparato la colazione, caffè bollente e dolcetti, che mi piacciono particolarmente.
Mi avevi detto “vieni senza papà, possiamo parlare meglio“. La tua proposta non mi ha sorpreso, a volte ci capitava di riservare momenti di complicità “tra ragazze“. Ma quel giorno non sapevo che avevi un obiettivo ben preciso.
Quanto tempo hai trascorso chiedendoti come avresti fatto? Quante ore hai passato a formulare e riformulare le frasi nella tua testa, per scegliere le parole giuste?
Per arrivare finalmente a questa frase semplice ma chiara: “mamma, sono innamorata di una ragazza, il suo nome è Florence“. Io che arrivavo da te, tranquilla, con i miei vasetti di marmellata e una bella torta fatta da tuo padre.
Solo oggi mi rendo conto di quanto fossi indietro! Ma ero sollevata. I tuoi malesseri nel corso degli anni, i tuoi silenzi attorno alla tua vita emotiva hanno improvvisamente assunto un significato.
Con tuo padre, abbiamo parlato delle nostre paure, abbiamo ipotizzato che avessi una qualche forma di dipendenza o che avessi avuto un brutto incontro. Ma non avevamo preso in considerazione questa situazione. Eri innamorata! Questa era la questione principale!
Quel giorno, che si trattasse di una ragazza, non mi ha infastidito. Ho voluto subito conoscere Florence. L’abbiamo raggiunta nel parcheggio del supermercato dove si era nascosta mentre tu avevi il pesante onere di rivelarmi la sua esistenza.
Abbiamo trascorso il resto della giornata insieme, tutte e tre. Quando sono tornata a casa la sera da sola, mi sono resa conto che, in realtà, lo sapevo già da molto tempo.
Mi sono tornati in mente ritagli di conversazioni, situazioni, tanti indizi da parte tua per portarmi a capirlo. Non ho saputo coglierli in quel momento. Perché? Per chiarire tutto questo mi sono rivolta all’associazione CONTACT (Associazione per genitori con figli LGBT di Parigi, Francia).
Ti ho già detto tutto questo. Ma oggi ho voglia di scrivertelo, e mi rendo conto di quanto sia difficile trovare parole semplici e concise per descrivere con quanta più fedeltà possibile i ricordi dei fatti e dei sentimenti provati.
Uno dei miei sogni più grandi è vedervi camminare entrambe mano nella mano, nella piccola città in cui avete scelto di vivere, e in qualsiasi altro posto nel mondo.
Vorrei fermare quegli sguardi sorpresi, nel migliore dei casi, ma pieni d’odio nel peggiore, che ancora oggi ti impediscono di vivere il tuo amore liberamente, come fanno tuo fratello e la sua ragazza o tua sorella e il suo ragazzo.
Ti auguro un’infinità di anniversari come quello di cui mi parlavi prima. Continua a prenderti cura del tuo amore.”
Testo originale: Témoignage d’Yvette – maman d’une fille lesbienne