La Repubblica francese con le coppie gay è più materna della Chiesa Cattolica
Articolo di Ph. Chabanon pubblicato sul blog del’associazione cristiana Réflexion et Partage (Francia) il 31 ottobre 2015, liberamente tradotto da Francesca Macilletti
Ed ecco che il Sinodo sulla famiglia è terminato. Non ha portato a grandi cose, ma tante domande sono state sollevate, a Roma e nell’opinione pubblica, ed è stato aperta la strada a dei veri cambiamenti. L’anno della Misericordia si sta per aprire e il nostro Papa ci ha detto: «La Chiesa è una madre, non è una associazione severa».
Tra i figli della Chiesa Cattolica ci sono gli omosessuali, i quali hanno sofferto a lungo a causa del rifiuto e degli anatemi. Ma adesso ci viene detto che gli omosessuali sono delle persone che devono essere rispettate, riconosciute e, addirittura, accompagnate. Lo Spirito Santo ha ispirato la Chiesa perché rimpiazzi l’omofobia con la fratellanza.
Tuttavia, questa istanza sulle persone, rivela che il discorso del magistero si ostina a disconoscere le coppie omosessuali. Per il Sinodo 2015 la coppia omosessuale non esiste ancora, anche se la vita di coppia è, secondo la Chiesa stessa, il modo migliore di donare alle persone felicità, fedeltà e fecondità. Al contrario, la solitudine li espone a vivere nella frustrazione e alla ricerca della felicità nelle avventure che sono, a volte, realmente «disordinate».
È difficile spiegare questo paradosso in un altro modo: si tratta di un’incapacità persistente ad ammettere che l’omosessualità non è una sfortuna, ma solamente un fatto dell’esistenza che bisogna accettare in quanto tale. Un sito internet destinato a evitare che i giovani omosessuali crescano deviati e si suicidino, si firma semplicemente: «C’est comme ça (È così)».
Per questi uomini e per queste donne, che il discorso della Chiesa considera ancora con un po’ di commiserazione e diffidenza, è triste constatare che la Repubblica (francese) si mostri più materna della Chiesa. La Repubblica ha prima votato delle leggi contro la discriminazione e ha creato la HALDE., un’istituzione protettrice. Ha ascoltato l’attesa delle coppie dello stesso sesso che desideravano unirsi ufficialmente per poter vivere un’unione stabile e, perché no, crescere dei figli. Ha voluto proteggerle con i PACS e, dal 2013, il matrimonio ha reso solenne questo riconoscimento, donando ai coniugi dei diritti completi e una rispettabilità incontestabile. Migliaia di matrimoni sono stati celebrati in molti paesi, accordando dei diritti indispensabili per la solidarietà e la mutua assistenza del coniuge.
Nella Chiesa le coppie dello stesso sesso trovano tolleranza e misericordia; al Comune, sono ricevute con onore, ricevono un libretto di famiglia, trovano i mezzi legali per difendersi nelle avversità. Continuiamo ad avere speranza, perché la Chiesa Protestante Unita di Francia (EPUF), che segue lo stesso Vangelo e ha gli stessi valori della Chiesa Cattolica, ha deciso di benedire le coppie dello stesso sesso. Il suo esempio, del tutto assente dai dibattiti del Sinodo, avrà forse un’influenza attraverso l’ecumenismo. Ma ci sarà bisogno ancora di tanta pazienza e, mentre la Chiesa fa attendere i suoi figli, alcuni di loro si allontanano e si rivolgono altrove.
Testo originale: La République, plus maternelle que l’Église…