La Rivelazione di Paolo. Il cristianesimo come Via (Atti 22:3-16)
Riflessioni di don Fabio
“Io ho scelto voi, dice il Signore, perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga.” (Giovanni 15:16)
Atti 22:3-16: “In quei giorni, Paolo disse al popolo: «Io sono un Giudeo, nato a Tarso in Cilìcia, ma educato in questa città, formato alla scuola di Gamalièle nell’osservanza scrupolosa della Legge […] Io perseguitai a morte questa Via”.
Oggi ricordiamo la “conversione” di Paolo. Metto tra virgolette la parola conversione perché, in realtà, quando Paolo racconta la sua storia utilizza il termine “Rivelazione”. A differenza di tanti altri ha saputo ascoltare la voce del Signore, che si è Rivelato a lui, e cambiare la sua vita!
Paolo stesso afferma di se stesso che era il primo e più acerrimo persecutore della “Via”. E con questo ci dà la definizione più propria, a mio avviso, del cristianesimo: l’essere “Via” significa essere in cammino, essere disposti a muoversi, a cambiare direzione, pur avendo chiaro l’obiettivo!
Come cristiani, come Via, sull’esempio di Paolo dovremmo riscoprire l’umiltà del metterci in ascolto ed essere disposti a camminare, cambiando, se è il caso, anche i nostri percorsi, che a volte diventano trincee e non Vie!
Con affetto, Fabio!