In Crimea la Russia impone le sue leggi contro l’omosessualità
Articolo di Julien Massillon pubblicato sul sito del mensile Têtu (Francia) il 16 aprile 2014, liberamente tradotto da Marco Galvagno
Il deputato promotore della legge contro la propaganda omosessuale in Russia propone la chiusura dei luoghi di incontro frequentati dai gay in Crimea.
La Crimea ha inoltre cancellato il Gay Pride che doveva tenersi a Sebastopoli il 22 e il 23 aprile. La legge russa sulla propaganda omosessuale serve da giustificazione legale a questo divieto. Con molta ironia Andriy Maymulakhin, presidente di un’organizzazione gay ucraina, evoca questo avvenimento come uno dei miglioramenti auspicati dalla Russia per i gay della Crimea.
Divisa quando bisognava votare sull’annessione alla Russia, la comunità dei gay e delle lesbiche della regione potrebbe subire nuove misure di legge.
Il deputato russo Vitaly Milonov, uno degli autori della legge russa contro la propaganda gay tra i minori, ha affermato di essere pronto ad aiutare Sebastopoli a sbarazzarsi del male (cioè dell’omosessualità).
“Non ci saranno più Gay Pride, spettacoli, né locali gay” ha indicato in occasione di un viaggio in Crimea, come riporta Gay Russia. “Bisogna cancellare tutte le pagine per i gay sui siti web.”
Vladimir Putin ha affermato in un comunicato che l’Ucraina è sull’orlo di una guerra civile. Un summit che riunirà Russia, Ucraina, Stati Uniti ed Unione Europea si terrà domani, giovedì 17 aprile, per tentare di risolvere la crisi.
Testo originale: La Crimée interdit la tenue d’une gay pride en vertu des lois russes