La spiegazione “ultima” dell’omosessualità
Articolo tratto da El país (Spagna) il 11 dicembre 2012, liberamente tradotto da Lidia Borghi
Data la mancanza di risposta da parte genetica per giustificare l’attrazione per lo stesso sesso, arriva l’epigenetica. La ragione per cui ci sono uomini gay o donne lesbiche continua ad intrigare gli scienziati. E nessuno trova una spiegazione.
Ora la candidata è l’epigenetica, secondo un lavoro pubblicato dai ricercatori del National Institute for Mathematical and Biological Synthesis (NIMBioS – Istituto Nazionale per la sintesi matematica e biologica) e dall’Università della California di Santa Barbara in The Quarterly Review of Biology, pubblicata dall’Università di Chicago.
Il fatto che tali orientamenti si verifichino praticamente in tutte le culture e si siano protratte nel tempo e nonostante tutte le persecuzioni e gli ostacoli, hanno portato a pensare che ci sia una causa di base di tipo biologico. Diverse approssimazioni sono state ricercate nella dimensione e nella forma del cervello o in parti di esso, ma questo organo, nonostante la sua complessità, è adattabile e subisce variazioni in funzione degli stimoli, quindi c’era sempre la questione se le differenze abbiano cause biologiche o ambientali.
La rivoluzione genetica degli ultimi dieci anni e il fatto che si troveranno diversi casi di omosessuali (gay e lesbiche) in una stessa famiglia ha portato a credere che ci fosse causa genetica. Ma gli studi fatti sui gemelli, che condividono il DNA e, di solito, la stessa educazione, sono stati inconcludenti. Secondo questa spiegazione, se un fratello fosse gay, suo fratello geneticamente identico dovrebbe esserlo, ma non è stato così.
Una terza teoria ha parlato dell’esposizione ad alcuni ormoni durante la gravidanza. La teoria dice che i feti (in particolare, i cervelli) maschi (con i cromosomi sessuali XY) esposti a meno testosterone del normale risultavano nei bambini gay, e che le femmine (XX) esposte a più testosterone, risultavano essere lesbiche.
L’ultima spiegazione suggerita, quella dell’epigenetica, raccoglie, in qualche modo, parte di queste ultime due. Utilizza l’idea dell’esposizione del cervello al testosterone, ma la qualifica per la variabilità dei diversi embrioni nell’epigenetica e si avvicina a dare una spiegazione all’esistenza di diverse persone omosessuali nella stessa famiglia.
L’epigenetica è l’insieme di interruttori che fan sì che alcuni geni si esprimano o meno. Immaginiamo che ogni cellula sia un’unità di una fabbrica di automobili. In essa, ogni volta ci sarà bisogno di qualcosa, da un’utilitaria (una proteina) ad uno sport (insulina). Tutte le istruzioni di tutto ciò che si produce nella struttura sono sullo stesso computer (il nucleo cellulare). Se non ci fosse alcun controllo, la fabbrica si saturerebbe, pieno di utilitarie e di sport simili. L’epigenetica, in qualche modo, è l’insieme delle istruzioni che fanno sì che in una cellula si producano proteine e, solo in quelle del pancreas, insulina.
Durante la riproduzione, il padre e la madre trasmettono al figlio tutte le istruzioni (fabbricare un occhio, un piede, il cervello, il pene, la vagina). È la corretta attivazione di ciascuna di quelle a tempo debito a determinare che da un ovulo fecondato si generi un essere umano (produce sangue, qui un dito, il cuore, un’unghia). Inoltre ciò che i ricercatori hanno stabilito è che un gruppo di queste istruzioni, che sono quelle che regolano la risposta al testosterone, si può ereditare. Così un feto di sesso maschile che eredita l’istruzione di essere molto sensibile a un calo di testosterone, diventerà un bambino gay se si produce una diminuzione dell’ormone; e, viceversa, se un feto di sesso femminile eredita le istruzioni di essere molto sensibile all’eccesso testosterone e ciò accade, per la maggior parte sarà lesbica. Questa risposta ereditata, che i ricercatori chiamano “epimarca”, “sono il meccanismo evolutivo più plausibile per omosessualità umana”, ha concluso Sergey Gavrilets, del NIMBioS.
Gli autori non escludono che altri fattori possano influenzare e, con prudenza, dicono che le loro epimarche sono la “base” dell’omosessualità. Con ciò lasciano aperta la porta alle questioni ambientali (anch’esse in grado di alterare l’epigenetica) o emotive che spiegano la variabilità delle relazioni e il comportamento umano (più il caso, che non menzionano, dei bisessuali).