La storia dell’omosessualità nella storia moderna. Dalla rivoluzione francese alla fine dell’ottocento
Testo di Riethauser Stéphane tratto da “Regards sur l’amour entre [personnes de même sexe] dans l’histoire de l’Europe : 2500 ans d’histoire de l’homosexualité” ( Lambda éducation, Svizzera), libera traduzione di Francesca Peruzzotti
1. La Rivoluzione francese e l’abolizione delle sanzioni penali. In Francia, in seguito alla Rivoluzione del 1789, nel 1791 l’Assemblea Costituente adotta il nuovo Codice Penale e toglie dalla lista dei delitti: le relazioni tra persone dello stesso sesso, la bestemmia, la magia o il sacrilegio. Una tendenza confermata dalla promulgazione del Codice Napoleonico nel 1810. I nuovo codice civile e penale è redatto dal Duca di Cambacérès (1753-1824), un amante dei ragazzi piuttosto spumeggiante, proclamato secondo console da Napoleone.
Napoleone è pienamente cosciente dell’orientamento affettivo del suo secondo ma, pur essendo suo complice e protettore[1], gli consiglierà di farsi vedere(in società) con una donna per fare cessare le voci sul suo conto[2]. In Francia l’assenza di conseguenze a livello legale non significa l’accettazione morale delle relazioni tra uomini, esse restano estremamente mal viste dalla borghesia, dalle autorità religiose e dalla popolazione, condizionate da parecchi secoli di condizionamento omofobo
L’Austria dell’Imperatore Giuseppe II ha abolito la pena di morte per sodomia nel 1787[3], la legge era stata ereditata dal Sacro Impero Germanico, ma fino al 1852 rimase la condanna alla prigione a vita con lavori forzati. Nel 1813 la Baviera è influenzata dal Codice Napoleonico e, grazie all’interessamento del giurista Anselmo di Feuerbach (da non confondere con il suo omonimo pittore (1829-1880), vengono depenalizzate le relazioni tra persone dello stesso sesso.
Lo stato di Hannover la imita nel 1840. Nel 1851, tuttavia, la Prussia, il più potente stato della Germania, introduce l’articolo 143 del codice penale che punisce con il carcere la dissolutezza contro natura ovvero la sodomia. Un anno più tardi l’Austria criminalizzerà le relazioni sessuali tra donne, ma nella stessa occasione ridurrà le pene che riguardano le relazioni tra uomini. In Inghilterra, sotto il regno della Regina Vittoria, nel 1861 la pena di morte è abolita e trasformata in prigione a vita fino all’Emendamento Lebouchèere, del 1885, che punisce la gross indecency (la volgare indecenza) con due anni di lavori forzati.
Con lo sviluppo della Rivoluzione industriale e la crescente migrazione della popolazione verso le città avvengono cambiamenti nelle strutture sociali. Sempre più uomini, liberati dal controllo familiare tipico della vita rurale, approfittano dell’anonimato assicurato dalle città per vivere le proprie pulsioni omosessuali, anche se queste devono essere vissute in clandestinità. La legge, infatti, sanziona duramente gli “errori” e il mondo borghese impone una morale severa, basata sulla famiglia e su una separazione netta dei ruoli dei maschi e delle donne. L’economia e l’etica borghese hanno una sola parola d’ordine: produrre e riprodursi.
2. Svizzera: Heinrich Hössli, pioniere del movimento di liberazione omofila. Nella Svizzera del XIX secolo la maggior parte dei cantoni tedeschi puniscono le relazioni tra persone dello stesso sesso con pene che vanno da uno a quattro anni di prigione. Tuttavia, grazie all’influenza del Codice napoleonico, non sono perseguite penalmente nei cantoni di Ginevra, Vaud e Valais, come pure in quello di Tessin. La nascita della Svizzera moderna, con la Costituzione del 1848, non cambia le cose e lascia che i cantoni siano liberi di legiferare in materia di diritto penale. Bisognerà aspettare il Codice Penale federale del 1942 perché le relazioni tra persone dello stesso sesso non saranno più punibili con il carcere a livello nazionale[4].
Il glaronese Heinrich Hössli (1784-1864) può essere considerato all’origine del movimento di liberazione dell’amore tra uomini in Svizzera e Germania. Decoratore d’interni, cappellaio e abile sarto, rispettato nel mondo della moda femminile in Svizzera, uomo d’affari di successo, sposato e padre di due bambini, nel 1836 Hössli pubblica a Glaris il primo volume di Eros, die Mannerliebe der Griechen (L’amore tra uomini presso i Greci), un’opera che traccia la Storia dell’amore tra uomini nel campo dell’educazione, della letteratura e della giurisprudenza, dalla Grecia antica all’inizio del XIX secolo passando per i paesi islamici.
Vi si può trovare anche una lista di uomini celebri che amarono altri uomini. Nella prefazione Hössli scrive: «nel tempo presente il tuo silenzio o il tuo parlare decideranno sulla tua sorte umana e, come punizione o benedizione, ti guideranno fino all’aldilà. Scrivi, buon Dio!, o che tu sia giudicato e preda dei rimorsi per l’eternità»[5].
Le parole di Hössli sono il riflesso dell’obbrobrio sociale e giuridico che in quell’epoca in Svizzera centrale copre le relazioni tra persone dello stesso sesso e testimoniano il coraggio che gli fu necessario per osare prendere in esame questo tema.
Due anni dopo a San Gallo Hössli pubblicherà il secondo tomo del suo libero, poiché le autorità di Glaris gli negarono il diritto di pubblicare sul loro territorio, morirà prima di poter concludere il terzo volume.
L’opera di Hössli è considerata rivoluzionaria poichè si tratta del primo libro dell’epoca moderna a difendere, senza sotterfugi, l’amore tra uomini e a delineare un aspetto della storia che altri avevano volontariamente dimenticato o falsificato. Questo libro avrà un impatto considerevole sull’altro grande precursore del movimento di liberazione omofila, il tedesco Karl Heinrich Ulrichs.
3. Karl Heinrich Ulrichs: il primo coming out dell’epoca moderna. Karl Heinrich Ulrichs (1825-1895), giurista e assessore al tribunale del regno di Hannover, Influenzato dall’opera di Hössli, nel 1864 pubblica sotto lo pseudonimo di Numa Numantius le Ricerche sull’enigma dell’amore tra uomini. Nella sua opera inventa il termine di uranismo (che ha origine da Urania, l’altro nome della dea Afrodite, menzionata nel discorso di Pausania nel Simposio di Platone)[6] . Ulrichs indica come Urninge (uraniani o uranisti in italiano) gli uomini che amano gli uomini, come Dioninge le persone che amano il sesso opposto e come Urninden le donne che amano le donne. Considera le persone omosessuali come facenti parti di un «terzo sesso» e avanza la teoria che vi sia un’anima femminile in un corpo maschile e viceversa.
Nel 1866 la Prussia di Bismarck (1815-1898) e di Guglielmo I° invade e annette il regno di Hannover. Al servizio del regno di Hannover, Ulrichs è accusato di attività sovversive e imprigionato. I suoi scritti sono sequestrati. Bismarck aveva opinioni molto precise sulle relazioni tra uomini: se veniva accettata la sessualità tra maschi potevano sorgere problemi di autorità e di gerarchia, mettendo in pericolo l’esercito, l’amministrazione pubblica, la giustizia e la polizia.
Il 29 agosto 1867, un mese dopo la sua uscita di prigione, Ulrichs raccoglie un po’ di denaro da alcuni suoi amici uraniani per intraprendere un viaggio a Monaco, dove si sarebbe svolta la conferenza annuale dei giuristi tedeschi.
Durante il suo discorso è deriso nel momento in cui afferma che, piuttosto che condannarlo, l’uranismo dovrebbe essere socialmente tollerato. È il primo coming-out come atto politico, la prima volta in cui nel mondo moderno un omosessuale, che si proclama tale, prende la parola in pubblico per reclamare libertà sessuale e affettiva. I suoi colleghi lo coprono di insulti e gli impediscono di finire il discorso. Avviene uno scandalo: Ulrichs è obbligato a ritirarsi. Per non perdere il proprio onore partecipa comunque al ricevimento conclusivo della conferenza, ma la maggior parte dei suoi colleghi lo evitano e non gli rivolgono la parola.
Ulrichs è obbligato a lasciare Monaco e si rifugia a Würzburg, dove continua a pubblicare, questa volta con il suo vero nome, il seguito delle Ricerche. In Gladius Furens, nel 1868, parla dell’incidente alla conferenza di Monaco e pubblica il suo discorso integrale. Qualche anno più tardi, attorno al 1870, tenta di fondare una rivista uraniana intitolata Prometeo, ma fallisce per mancanza di sostegno. Lascia la Germania nel 1880 per l’Italia, dove finirà i suoi giorni[7].
A Monaco, due anni dopo lo scandalo di Ulrichs, Karl Marx invia a Engels il libro di Ulrichs. Engels gli risponde in una lettera del 22 giugno 1869: «i pederasti iniziano a scoprire di essere un gruppo potente nel nostro Stato. Ciò che gli manca è un’organizzazione, ma essa ha l’aria di esistere già, pur se clandestina. Poiché possono contare sull’appoggio di numerose personalità, tanto nei vecchi, come nei nuovi partiti, la loro vittoria sembra assicurata. “Guerre aux cons, paix aux trous-du-cul” si dirà da ora in avanti. È già una fortuna che siamo troppo vecchi da non dover temere di pagare un tributo, con il nostro corpo, alla vittoria di questo partito. Ma la giovane generazione! Sia detto en passant, solo in Germania può palesarsi un individuo come (Ulrichs) che cerca di trasformare le porcherie in teoria» così scrive Engels prima di concludere affermando che «noi altri, poveri amatori di donne, dovremo passare un brutto momento»[8]. In uno dei suoi ultimi libri, L’origine della famiglia, la proprietà privata e lo Stato (1884), Engels si scrive sull’omosessualità dei Greci che «sprofondarono nella ripugnante pederastia e avvilirono i loro dei, non meno che loro stessi, con il mito di Ganimede»[9].
4. L’assassinio di Luigi II di Baviera. Nel 1864, all’età di 19 anni sale sul trono re Ludovico II di Baviera (1845-1886), detto Ludwig. A partire dall’adolescenza aveva scoperto la sua attrazione per gli uomini e ne era rimasto traumatizzato. I suoi “Diari segreti” sono stati pubblicati solo nel 1986, cento anni dopo la sua morte[10]. Fidanzato con Sofia d’Austria, la sorella dell’imperatrice Sissi, non sopporta l’idea del matrimonio e chiede ai medici un certificato di inidoneità.
Durante tutta la vita è preso da spaventosi rimorsi, lotta contro la masturbazione e contro le sue debolezze affettive. Lasciò Sofia d’Austria dopo essersi innamorato del bel scudiero Richard Horning, uno tra gli incontri fondamentali della sua vita, tanto che lo nominerà suo segretario particolare e lo porterà dappertutto in viaggio con lui.
L’idillio durerà sedici anni, fino a che Horning si sposerà e perciò sarà cacciato.
In seguito Ludwig si innamorerà di un giovane ufficiale, il barone di Varicourt e poi di un attore. Ha delle relazioni regolari con i suoi valletti, che a volte fa picchiare quando lo trascurano. Ludwig non ama né la caccia, né la politica, né la guerra. Evita i suoi consiglieri, preferisce la compagnia dei suoi domestici agli affari del regno. Personalità tormentata, costantemente in stato di depressione, invita ospiti immaginari alla sua tavola: Luigi XIV, Luigi XV o Maria Antonietta. Angosciato, spesso beve champagne tutta la notte, organizza soggiorni nel suo chalet di montagna con giovani contadini, o fa organizzare spettacoli di teatro in una sala vuota. Fa costruire i favolosi palazzi di Neuschwantsein e Linderhof (che ispireranno Walt Disney) e di Herrenschiemsee, copia di Versailles, riempiendoli di decorazioni e di opere d’arte. La sua passione per la musica è profonda, apprezza in particolare Wagner, al quale scrive lettere appassionate (si contano più di 600 lettere tra i due).
Senza poter fare nulla, Ludwig assistette all’ascesa della Prussia di Bismarch e all’annessione del regno di Baviera nel nuovo regno tedesco. Nel 1869 quella che ora è la Confederazione della Germania del Nord adotta l’articolo 152, che riprende il testo dell’articolo 143 del codice prussiano. Ludwig ha ragione ad essere arrabbiato, gli omosessuali oltre ad essere classificati come “devianti” secondo l’ordine morale ora sono punibili con la prigione.
Nel 1871, al termine della guerra franco-tedesca, è proclamato a Versailles l’Impero tedesco. L’articolo 152 del codice penale tedesco viene rimpiazzato, dall’articolo 175 del codice del nuovo Regno.
Nel mese di giugno del 1886una cospirazione, per poterlo fare internare, fa redarre un rapporto medico sullo stato mentale di sua Maestà Re Ludwig II di Baviera. Il rapporto non fa alcuna allusione alla sua omosessualità, anche se il suo debole per gli uomini è noto in tutto il regno.
Quattro giorni dopo la redazione del rapporto il governo bavarese lo depone adducendo come motivazione la sua follia.
Re Ludwig è internato e come reggente è designato suo zio, dal momento che Ottone I, fratello minore di Ludwig, era l’erede designato al trono di Baviera. Il giorno dopo il suo internamento Ludwig si suicidò per affogamento. Secondo Thomas Szasz, l’apostolo dell’anti-psichiatria, l’internamento di Ludwig è stato «il primo omicidio psichiatrico commesso con successo e alla luce del sole nei confronti di un personaggio importante»[11].
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[1] Arrivato in ritardo a un consiglio, Cambacérès si scusa dicendo: «Sire, sono stato trattenuto da una signora». Napoleone gli replica scherzando: «la prossima volta direte a questa “persona”: “prendi il tuo cappello e il tuo bastone e vattene» (Lavrière, p. 85).
[2] Cambacérès sceglierà un’attrice specializzata in travestimenti maschili, M.lle Cuizot (Larivière, p. 85).
[3] Completely Queer, p. 53.
[4] Schüle, p. 10.
[5] Hössli, Prefazione (Dein Schweigen oder Reden entscheidet nun dein eingenens Menschtum, und muss dich selbst, strafend oder segnend, aus diesem Leben geleiten. Schreib, Mensch! Oder sei gerichtet, une ewig in dir selbst verworfen), traduzione libera.
[6] Platone, Simposio, 180c-185c.
[7] Jennings, pp. 109 ss; Fernandez, pp. 62 ss.
[8] Fernandez, p. 71.
[9] Citato da Fernandez, pp. 71-72.
[10] A proposito di Luigi II, si veda lo struggente ritratto che ne traccia Fernandez, pp. 49 ss.
[11] Thomas Szasz, The Age of Madness, New York, 1973 (citato da Fernandez, p. 53).
Testo originale: le Monde Moderne