La storia dimenticata. Eliogabalo, l’imperatore romano che voleva essere donna
Testo di José Luis Villalobos pubblicato sul Blog “El mundo según Ionath” il 26 novembre 2015, liberamente tradotto da Marco Marco Galvagno
Eliogabalo fu nominato imperatore (romano) a soli quattordici anni, il suo regno fu segnato da una rivoluzione che mise fine ai tabù sessuali e cambiò i costumi religiosi. L’opposizione dei suoi nemici tramandò su di lui numerose leggende che ancora oggi suscitano dibattiti.Parlare di omosessualità nell’antichità non è qualcosa di nuovo, nemmeno tra gli imperatori romani. In effetti conosciamo la relazione del famoso imperatore Adriano con il proprio schiavo Antinoo in Egitto e il fatto che lo fece divinizzare dopo la sua morte prematura. È chiaro che la sessualità nel mondo antico, e più in particolare in Grecia e a Roma, era considerata in modo diverso da come la vediamo oggi da parte della società.
Allora i termini omosessualità e eterosessualità non esistevano. Nonostante questo si considerava l’omosessualità un comportamento per lo meno inadeguato, anche se in pratica queste leggi che la reprimevano non venivano applicate o non venivano prese sul serio. Si riteneva molto più grave l’adulterio femminile che l’omosessualità. Non va dimenticato che la cultura romana era spiccatamente maschilista, così non deve sorprenderci il fatto che gli imperatori romani avessero relazioni omosessuali: le ebbero Adriano, Caligola, Giulio Cesare ad esempio.
Uno degli imperatori più apertamente omosessuali fu Eliogabalo, apparteneva alla dinastia dei Severi e regnò pochi anni, dal 218 al 222 dopo Cristo, poiché fu assassinato dai pretoriani dopo un intrigo di corte.
Il suo regno fu segnato da una grande apertura culturale e da un rinnovamento delle tradizioni romane in particolare quelle religiose, il che gli causò molti nemici. Tra i provvedimenti presi ci fu quello di sostituire al vertice del panteon romano Giove con il nuovo Dio “Solis invictus”, inoltre introdusse nuovi costumi che provenivano dal mediterraneo orientale. Obbligò le elite romane a partecipare al culto del nuovo dio, così scandalizzò ancora di più conservatori.
In mezzo a questa opposizione tradizionalista i pretoriani furono comprati dai senatori più influenti. Sua nonna ordì un complotto contro di lui, così a soli diciotto anni fu assassinato dai pretoriani. A partire da allora la leggenda negativa di Eliogabalo crebbe e i suoi successori esagerarono volutamente le voci sui suoi stravizi, veri o presunti che fossero. Venne accusato di essere eccentrico, decadente e di essere un fanatico religioso. Questa storiografia è mitologica ha elementi di verità?
Ci mostra Eliogabalo come un gay lascivo il cui massimo piacere era essere penetrato da uomini molto dotati. Di fatto questa ossessione sessuale per le dimensioni del pene avrebbe fatto sì che ordinasse la costruzioni di bagni pubblici nel suo palazzo per poter vedere gli attributi dei romani di passaggio. Sarebbe avvenuto lo stesso in altri bagni pubblici, dove agenti imperiali avrebbero avuto il compito di osservare e inviare a palazzo gli uomini più dotati. Tutto questo sarebbe avvenuto con il denaro pubblico, molti avrebbero usato il sesso come trampolino per una rapida ascesa sociale, dato che l’imperatore premiava i suoi amanti.
Oltre alle critiche di essere depravato vi era quella di travestirsi da donna, ciò che abbiamo detto in una società particolarmente maschilista veniva reputato una cosa particolarmente degradante. Si afferma che volesse essere chiamato signora e che avesse interpellato medici di tutto l’impero perché gli facessero un’operazione chirurgica di cambio del sesso, sebbene i risultati di questi esperimenti sugli schiavi o i condannati a morte non avessero avuto molto successo.
Nella realtà si sposò con varie donne ed ebbe rapporti con varie prostitute. Tra i suoi amanti maschi più conosciuti spicca Eracle un conducente di aurighe. La leggenda racconta che si offrì di nominarlo imperatore, ritenendo lui di essere l’imperatrice.
Tutte queste storie verità o leggende che fossero finirono con un complotto ordito contro di lui e con il suo assassinio successivo. Il suo corpo inerte insieme a quello di sua madre furono trascinati per le strade di Roma e gettati nel Tevere [1].
Altri suoi stretti collaboratori vennero uccisi il giorno dopo, così avvenne ad esempio al suo amante Eracle. Dopo la sua morte fu il cugino Alessandro Severo a succedergli alla guida dell’impero. Quest’ultimo sarà ricordato come un difensore delle tradizioni religiose romane e fece calare sul suo predecessore una damnatio memoriae, cioè venne cancellato dalla memoria di Roma come imperatore scandaloso che aveva oltraggiato la tradizione.
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[1] Eliogabalo «Fu assalito […] e ucciso in una latrina in cui aveva cercato di rifugiarsi. Fu poi trascinato per le vie. Per colmo di disonore, i soldati gettarono il cadavere in una fogna. Poiché il caso volle che la cloaca risultasse troppo stretta per ricevere il corpo, lo buttarono giù dal ponte Emilio nel Tevere, con un peso legato addosso perché non avesse a galleggiare, di modo che non potesse aver mai a ricevere sepoltura. Prima di essere precipitato nel Tevere, il suo cadavere fu anche trascinato attraverso il Circo. Per ordine del senato fu cancellato dalle iscrizioni il nome di Antonino, che egli aveva assunto pretestuosamente, volendo apparire figlio di Antonino Bassiano, e gli rimase quello di Vario Eliogabalo. Dopo la morte fu chiamato il “Tiberino”, il “Trascinato” l'”Impuro” e in molti altri modi, ogniqualvolta capitava di dare un nome ai fatti della sua vita. E fu il solo tra tutti i principi ad essere trascinato, buttato in una cloaca, ed infine precipitato nel Tevere». (Historia Augusta (17,17,1-6)
Testo originale: Heliogábalo, emperador y homosexual