La teoria del «gender» e la ricerca del capro espiatorio di fronte ai problemi del mondo
Lettera di Emanuele Macca di Pavia pubblicato su “La Provincia Pavese” del 10 ottobre 2016, pag. 7
Papa Francesco ha nuovamente attaccato l’ “ideologia del gender”. Quella del Papa è una interpretazione storica di una “presunta” corrente di pensiero contemporanea e di proposte pedagogiche e non di dottrina della Chiesa o di interpretazione delle Sacre Scritture.
L’ “ideologia del gender” è stata definita come tale dai suoi accusatori riprendendo pensieri di alcuni filosofi e ricercatori degli “studi di genere” (uomo e donna nella società) e proposte educative decontestualizzate. Essa non ha teorici suoi propri: è intuibile che quando qualsiasi fenomeno viene descritto dai suoi accusatori appare la peggiore cosa al mondo; di conseguenza si va ad alimentare una polarizzazione che peggiorerà sempre le cose. Siccome credo che dietro si rilevino anche dei problemi veri, per me è fondamentale analizzare questi problemi senza ricercare nessun mostro che diventa il capro espiatorio e che soprattutto distrae dalle problematiche di fondo.
L’individualismo con cui si organizza la nostra società anche a livello politico oltreché sociale (compresa la famiglia tradizionale spesso ridotta a coppia più figlio e raramente figli), il predominio dei valori materiali su quelli spirituali (anche in senso laico) ovvero il materialismo, la precarietà dei progetti di vita e della costruzione di una propria individualità ben precisa vagando dietro agli slogan meglio riusciti sono per me dei problemi gravi che vanno affrontati in modo serio.
Mettendo in gioco tutta la mia individualità (spirituale di credente, umana e formativa costruitasi sia nel lavoro che negli studi e nelle letture) e i miei limiti, faccio un appello a tutte le istituzioni educative, politiche e religiose perché si torni a parlare partendo dai problemi e non dall’identificazione del presunto nuovo male da combattere.