La transgender cattolica Danica Roem, deputata in Virginia, si racconta
Articolo di Robert Shine pubblicato su Bondings 2.0, blog dell’associazione cattolica New Ways Ministry (Stati Uniti), il 27 settembre 2017, liberamente tradotto da Silvia Lanzi
In Virginia, uno Stato degli Stati Uniti, è stata eletta la prima deputata transgender. Danica Roem, che ha forti radici cattoliche, ha sconfitto il deputato in carica, Bob Marshall, che è un cattolico che si descrive orgogliosamente come “il primo omofobo dello Stato” a causa dei suoi discorsi anti-LGBT. Nel settembre 2017 il blog Bonding 2.0 aveva intervistato la Roem ponendogli alcune domande via mail.
Per i nostri lettori, che non sono in North Virginia, ci puoi raccontarti un po’ del perché hai deciso di candidarti a questa carica?
Sono una “matrigna” trentaduenne che da sempre vive a Manassas, e, come reporter principale del giornale Gainville Times, tra il 2006 e il 2015, ho scritto più di 2.500 articoli sull’area della Prince William County. Mi sono candidata per far riparare la strada Route 38, portare dei posti di lavoro altamente remunerativi all’Innovation Park, per far assegnare le mansioni d’ufficio vacanti al Manassas Park, ed aumentare i salari degli insegnanti della Prince William County, perché non siano più i più bassi del North Virginia. Credo che insieme potremo realizzare tutto questo, lavorando per fare della Virginia uno stato più inclusivo. Non importa che aspetto avete, da dove venite, che fede avete e chi amate: sarete i benvenuti per quello che siete, non per quello che la gente crede dobbiate essere.
Puoi condividere con noi un po’ della tua formazione cattolica? Ha influito in qualche modo nel tuo coinvolgimento in politica?
Sono stata battezzata nella chiesa cattolica di Alla Saints a Manassas (USA), dove ho ricevuto anche la cresima. Dopo essere stata all’asilo e alle elementari alla Loch Lomond Elementary School a Manassas, per i successivi tredici anni ho frequentato scuole cattoliche: la Alla Saints a Manassas, e la Paul VI Catholic High School di Fairfax (classe del 2002) e la St. Bonaventure University di New York (classe del 2006), dove ho conseguito un dottorato in giornalismo/comunicazione di massa.
Il mio background cattolico mi ha fatto conoscere una citazione di san Francesco di Sales che ripeto spesso durante il prosieguo della campagna: “Siate chi siete, e siatelo bene”. Nel frattempo, per me è particolarmente importante la dottrina della Chiesa – specialmente la cura dei poveri, dei senzatetto, degli abbandonati, degli abusati e dei dimenticati.
Dai gruppi religiosi arriva molta transfobia. Perché pensi sia così?
È un conflitto tra l’interpretazione letterale della Bibbia è la realtà viva e concreta di chi si discosta da tale interpretazione, senza però riconoscere quello che ci insegna la psicologia. Dio ha un posto anche per le persone transgender e non ci dà botte in testa per dirci che dovremmo essere qualcosa che non siamo.
Lo stesso Dio che ha creato uomini e donne, ha creato alcuni transgender e altri non-binari. Se Dio non avesse voluto che esistessimo, non ci saremmo. Se tutta la vostra interpretazione del significato dell’essere uomo o donna si riduce ad una definizione anatomica di sesso, state bypassando il nucleo più profondo e vero di qualche vuol dire fare esperienza di un genere, o della sua mancanza, e delle profonde ripercussioni emotive ad essa connesse.
Come si sono relazionate, nella tua vita, la tua identità di genere e quella spirituale?
La mia identità di genere e quella spirituale si sono riconciliate. Non ho paura a dire che non sono d’accordo con parecchi degli insegnamenti vaticani su genere e sessualità, e fondamentalmente non sono nemmeno d’accordo sulla mancanza di potere delle donne nella Chiesa. Le persone sono perfettamente capaci di un pensiero indipendente, non dobbiamo credere a tutto quello che ci viene detto da persone fallibili come me e voi.
Stai correndo contro un cattolico, il candidato Bob Marshall che ha preso posizione contro la comunità LGBT, è ha proposto una “legge sulle toilettes” simile alla “HB law” del North Carolina (una legge che abolisce la non discriminazione contro i gay), e che costringerebbe le persone ad usare servizi igienici compatibili solo con il proprio sesso biologico. Che messaggio hai per i cattolici come Marshall che non appoggiano l’uguaglianza delle persone LGBT?
Se avessi presentato una legge che diceva che i preti dovevano usare bagni diversi da tutti gli altri, probabilmente non sarebbe stato giusto, anche se si sarebbe potuta giustificare la cosa facilmente dicendo che: “Troppi preti cattolici abusano di bambini e adolescenti, così non possono condividere gli stessi servizi igienici”. In effetti, leggere l’intera affermazione probabilmente potrebbe dare adito ad una relazione del tipo: “È così offensivo!” oppure “Lo dici tu!”. Potrebbe farvi sentire o meno a vostro agio; potrebbe semplicemente farvi vedere l’assurdità di una legge del genere. Non lo facciamo perché è discriminatorio, perchè si basa sui comportamenti di una minoranza criminale e si occupa di uno specifico gruppo di persone stigmatizzandolo. Ed è impossibile da applicare.
Invece, nella storia americana, non c’è mai stato il caso di una donna transgender che abbia aggredito sessualmente un’altra donna in una toilette, ma le donne MtF (da Maschio a donna) sono trattate come se fossero più minacciose dei preti pedofili nei bagni dei ragazzi, che pure hanno una storia di violenza. L’ultima cosa che le persone transgender vogliono è esporre parti anatomiche che le rendano diverse dalla gente vicino a loro. Suggerire altrimenti dimostra una totale mancanza di comprensione del funzionamento della disforia di genere. Le donne transgender sono donne, gli uomini transgender sono uomini, le persone di genere non-conforme sono persone a tutti gli effetti, è quello di cui abbiamo bisogno tutti e solo fare pipì.
Per quanto riguarda un’uguaglianza più ampia, è semplice: se due adulti consenzienti vogliono sposarsi e celebrare la loro gioia, dite che sono abomini. Se non volete essere discriminati per ciò che siete, per non parlare di quello che non siete, allora non discriminate le persone per quello che sono e non dite che le persone LGBT non dovrebbero essere tali. Qualcuno si prende tempo per capire qual è il meglio per sé, cercando molte identità prima di trovare quella che va bene; alcuni sanno già chi sono.
Spesso religione, genere e sessualità sono argomenti esplosivi. Ppensi che abbiano avuto un ruolo nella tua campagna per la posizione che stai cercando di ottenere?
Giocano un ruolo solo quando se ne discute o cerco di trovare un terreno comune. Quel che dicono gli altri su religione e sessualità è che affar loro. Quando bussano alla mia porta, mi chiedono di far riparare la starda Route 28.
Saresti la prima persona transgender a detenere una carica elettiva in Virginia, sono pochi i funzionari eletti negli USA membri della comunità LGBT. Ti vedi come un modello?
Certamente, se intendi un modello per le persone LGBT che si concentrano nel migliorare ed aumentare le infrastrutture, mentre sono in corsa per una carica. D’altra parte non mi reputo tale e se le altre persone lo pensano, sono affari loro. Corro per riparare la strada Route 28. Davvero. È per questo che lo faccio. A Centreville, quando avremo rimpiazzato i semafori con i cavalcavia, mi ritirerò dalla politica e avrò davvero una vita. Un appunto per chi non mi vuole in carica a lungo: se volete che me ne vada, sbrigatevi a riparare la Route 28.
Sarei felice di tirarmi indietro Una volta fatto sparisco. Non ho altre ambizioni politiche all’Assemblea Generale, davvero. Non correrò mai per qualche carica a livello statale. Non correrò mai per il Congresso. Corro per fare un buon lavoro come deputata, mostrerò cosi che anche le persone transgender, se qualificate, sono perfettamente in grado di districarsi con la politica come tutti gli altri.
Testo originale: Transgender Candidate in Virginia Discusses Catholic Background and Route 28