“La tua amicizia era preziosa più che amore di donna”. La storia di Davide e Gionata
Riflessioni bibliche* pubblicate sul sito Would Jesus Discriminate? (Stati Uniti), liberamente tradotte da Silvia Lanzi
Davide al funerale di Gionata dichiarò che lo aveva amato più di ogni altra donna. Questo è solo uno dei molti passaggi biblici che descrivono e celebrano un intenso amore tra questi due uomini, che andava ben al di là dell’amicizia. Si pensa che l’autore di Samuele 1 e 2 potesse essere un membro della corte del re Davide: sembra conoscere dettagli intimi della vita di Davide e non nasconde nulla quando racconta del regno di Davide e del suo predecessore, il re Saul. Come parte della storia, l’autore narra del figlio di Saul, Gionata, e della sua relazione unica con Davide.
Forse avete sentito della storia di Davide e Gionata ma, se siete come la maggior parte delle persone, probabilmente non l’avete considerata da vicino. Se il vostro pastore ne ha fatto l’oggetto di un sermone, probabilmente avrà parlato dell’“amicizia” di Gionata e Davide.
Alcuni cristiani guardano a Gionata e Davide come un esempio idealizzato di legame maschile – un tipo di “amore fraterno” non “macchiato” dai coinvolgimenti romantici di una relazione maschio-femmina. Il testo biblico, comunque, è completamente in contrasto con questa forzatura. Presenteremo l’evidenza biblica e lasceremo a voi giudicare. Decidete: Gionata e Davide erano solamente buoni amici (amore fraterno) o c’era un livello più profondo (romantico) nella loro relazione?
L’autore di Samuele 1 ci racconta di un uomo di nome Saul, che divenne re d’Israele ed era il padre di Gionata. Davide, che era un pastore della più piccola tribù d’Israele, arrivò all’attenzione di Saul e Gionata quando si offrì volontario per combattere un gigante che causava problemi alla loro nazione. Il testo ci dice che Davide non era spaventato perché credeva che Dio fosse dalla parte degli Israeliti. Dando mostra del proprio coraggio, Davide combatté il gigante solo con una fionda e una manciata di ciottoli. Miracolosamente, ne uscì vittorioso. Saul fu incuriosito da questo coraggioso giovane e così chiamò Davide per parlare con lui. Dice il testo:
“Quando Davide ebbe finito di parlare con Saul, l’anima di Gionata s’era già talmente legata all’anima di Davide, che Gionata lo amò come se stesso. Saul in quel giorno lo prese con sé e non lo lasciò tornare a casa di suo padre. Gionata strinse con Davide un patto, perché lo amava come se stesso. Gionata si tolse il mantello che indossava e lo diede a Davide e vi aggiunse i suoi abiti, la sua spada, il suo arco e la cintura.” (1 Samuele 18:1-4)
Ora, immaginate se questa storia fosse stata tra Gionata e una donna. Supponete che l’autore avesse scritto che “l’anima di Gionata fosse legata a Miriam, e che Gionata l’avesse amata come la propria anima”. E supponete che Gionata immediatamente le desse i suoi possedimenti più preziosi. (L’armatura e le armi di un principe erano importanti simboli di status sociale e di potere.) Se 1 Samuele 18:1-4 parlasse del primo incontro di Gionata con una donna, dappertutto i teologi ne avrebbero scritto come di una delle più grandi storie d’amore di tutti i tempi. La storia di Gionata e del suo amore sarebbe stato lo spunto per dozzine di film di Hollywood. Ma siccome l’oggetto dell’affetto di Gionata è un uomo, i nostri pregiudizi culturali crescono e insistiamo (nonostante l’evidenza biblica) che questa non può essere altro che una profonda amicizia.
Questa lettura “culturalmente corretta” non sopporterà un esame minuzioso. Ci chiede di interpretare questa storia che è completamente in contrasto con la nostra esperienza del comportamento umano. Quando avete visto l’ultima volta un uomo eterosessuale, trascinato da un amore fraterno, offrire ad un altro uomo i suoi possedimenti più preziosi durante il loro primo incontro? Supponete che il pastore della vostra chiesa (dato per scontato che sia un uomo), incontrando un altro uomo per la prima volta, si spogli del suo abito e lo dia all’altro. Supponete che nello stesso incontro egli offra anche le sue cose più preziose – forse una Bibbia di famiglia, un orologio da polso con un’iscrizione dei suoi genitori, e il suo amato pickup. Questo non vi suonerebbe un po’ più che “strano”? Osserviamo bene. L’autore di Samuele 1 sta descrivendo un classico amore a prima vista che, per caso, coinvolge due uomini.
Ma qui c’è di più della storia di un incontro. Il testo continua raccontandoci che Davide divenne un guerriero potente e la sua popolarità tra la gente di Israele minacciava il trono di Saul, così Saul pensò bene di ucciderlo. Ma Gionata lo avvisò ed egli fuggì dal palazzo prima che Saul potesse agire. Alla fine, Gionata convinse il padre a consentire a Davide di tornare indietro, ma Saul presto brigò di nuovo per uccidere Davide.
Allora Gionata e Davide si incontrarono in segreto. Gionata pregò Davide di tornare a palazzo, ma Davide temeva per la sua vita. Così architettarono un piano: Gionata sarebbe tornato a casa per cercare di scoprire cosa stesse pensando suo padre. Se suo padre si fosse calmato, avrebbe detto a Davide che era salvo.
Una sera, al tavolo reale, venne fuori l’argomento “Davide”, e Gionata parlò a suo nome. Saul disse a Gionata:
“Figlio d’una donna perduta, non so io forse che tu prendi le parti di [Davide] figlio di Iesse, a tua vergogna e a vergogna della nudità di tua madre? Perché fino a quando vivrà il figlio di Iesse sulla terra, non avrai sicurezza né tu né il tuo regno” (1 Samuele 20:30-31)
Molti uomini gay hanno sperimentato conversazioni a cena che assomigliano parecchio a questa. Hanno fatto l’errore di parlare dei loro amati a tavola e i loro padri sono diventati furiosi. Molto spesso il biasimo va prima alla madre, che è stata “troppo morbida” o “troppo dura”, o che ha “pervertito” in qualche maniera suo figlio. Allora il padre sfoga la sua rabbia sul figlio: “Non vedi quanta vergogna stai facendo ricadere sulla tua famiglia? Non ti interessa cosa succederà alla tua carriera? Non arriverai mai a nulla fino a quando non rinuncerai a questa follia!”.
Nel testo biblico, gli argomenti sono gli stessi. E, ancora più significativamente, il riferimento di Saul alla nudità svergognata della madre di Gionata introduce una connotazione sessuale. Scoprire la nudità di un membro della famiglia era un eufemismo per l’incesto nei codici sacri dell’Antico Testamento e Saul non poteva usare questa frase in modo leggero. L’implicazione è che Gionata stava arrecando una vergogna sessuale alla sua famiglia.
Immediatamente Gionata corse via dal tavolo, e quella notte andò a portare a Davide la cattiva notizia. Il racconto del loro incontro finale è pieno di tragedia e pathos:
“Davide si mosse da dietro la collinetta, cadde con la faccia a terra e si prostrò tre volte, poi si baciarono l’un l’altro e piansero l’uno insieme all’altro, finché per Davide si fece tardi. Allora Gionata disse a Davide: ‘Và in pace, ora che noi due abbiamo giurato nel nome del Signore: il Signore sia con me e con te, con la mia discendenza e con la tua discendenza per sempre’. Si alzò e se ne andò; Gionata tornò in città.” (1 Samuele 20:41-21:1)
Questa fu l’ultima volta che si videro. Davide si nascose e Gionata infine venne ucciso in battaglia, a fianco del padre. Forse avevano il presentimento che fosse la fine. Certamente sapevano che il loro amore era condannato. E Gionata ricordò a Davide della loro alleanza con l’altro. Gli ricordò che, se anche non fossero stati insieme, avevano fatto una promessa e il loro legame sarebbe durato di generazione in generazione. Tutti i loro figli e i loro nipoti sarebbero stati come un’unica famiglia, legati dal loro amore reciproco. Più tardi, dopo essere salito sul trono, Davide avrebbe ricordato questo legame adottando l’unico figlio di Gionata – qualcosa di completamente sconosciuto in un’epoca nella quale ci si aspettava che i re uccidessero chiunque avesse qualunque legame con un precedente re rivale.
Così, ci domandiamo, era solo una profonda amicizia o una relazione romantica? Al loro primo incontro, Gionata disse di amare Davide come la sua stessa anima e gli diede le sue cose più preziose. Nell’episodio successivo, il padre di Gionata usa un linguaggio di sesso e vergogna quando denigra la relazione di Gionata e Davide in un impeto di rabbia. Poi vediamo l’addio appassionato e pieno di lacrime di Gionata e Davide, e Gionata che ricorda a Davide un’alleanza eterna che hanno fatto l’un con l’altro – alleanza che Davide onorò ancora molti anni dopo, anche se tale comportamento era scorretto dal punto di vista politico. Ma, se ancora non siete convinti che questa è una relazione romantica, c’è ancora un’evidenza biblica – la pistola fumante, per così dire. La storia ha un altro appassionante capitolo.
Nel primo capitolo di Samuele 2, l’autore ci dice che dopo che Saul e Gionata vennero uccisi in battaglia, Davide si stracciò le vesti e digiunò in segno di lutto. Pianse e scrisse una canzone, che ordinò di cantare a tutto il popolo di Giuda. In questa canzone incluse le seguenti parole:
“Saul e Gionata, amabili e gentili!
né in vita né in morte furon divisi;
erano più veloci delle aquile,
più forti dei leoni.
Perché son caduti gli eroi
in mezzo alla battaglia?
Gionata, per la tua morte sento dolore,
l’angoscia mi stringe per te,
fratello mio Gionata!
Tu mi eri molto caro;
la tua amicizia era per me preziosa
più che amore di donna.”
(2 Samuele 1:23, 26, corsivo mio)
Questo è nero su bianco. Davide dichiara che l’amore che ha condiviso con Gionata era più grande di quello che aveva provato per le donne. Avete mai sentito un uomo eterosessuale dire di amare un suo amico più di sua moglie? Questo va molto al di là di una profonda amicizia tra due uomini eterosessuali.
In questa storia abbiamo una risposta biblica alla nostra domanda: possono due persone dello stesso sesso vivere un rapporto amorevole e impegnato con il favore di Dio? La risposta è “sì”, perché lo hanno fatto Gionata e Davide e la Bibbia ha celebrato la loro relazione.
L’autore non sente il bisogno di spiegare l’amore tra questi due uomini mettendo una nota che dica “questa potrebbe sembrare una storia d’amore ma non è successo nulla di sessualmente riprovevole”. Quando re Saul suppone che la relazione sia più di un’amicizia, l’autore registra i suoi commenti e lascia che il lettore supponga la stessa cosa. L’autore doveva essere a conoscenza di altre storie simili nell’antico Vicino Oriente che contengono aspetti omoerotici. Egli doveva sapere che la sua storia sarebbe stata interpretata dai lettori del suo tempo con questi altri esempi in mente, eppure non si è preoccupato di distinguere il rapporto tra Gionata e Davide.
Dietro ispirazione dello Spirito Santo, l’autore di Samuele 1 e 2 ha scritto questa meravigliosa storia d’amore a non ha visto alcuna contraddizione tra le Scritture più antiche e il Levitico. Com’è possibile? Apparentemente, l’autore di Samuele 1 e 2 ha inteso il passaggio del Levitico come facciamo noi, vedendolo come una condanna del sesso del tempio dei Cananei che, perciò, non si applicava a una profonda relazione romantica tra due uomini che amavano e servivano il Dio d’Israele. Se qualcuno avesse messo in discussione l’autore di Samuele 1 e 2, egli avrebbe potuto rispondere: “Questo non è quello che il Levitico voleva condannare. Dovete capire il contesto in cui il Levitico venne scritto. Questa è una situazione molto diversa.”
Perché oggi non usiamo lo stesso senso comune? Perché alcuni cristiani sono così determinati a condannare ciò che Dio ha così chiaramente approvato nelle Scritture?
Ricordatevi, Davide non è un eroe minore della Bibbia. È chiamato “uomo secondo il cuore di Dio” (1 Samuele 13:14); è uno dei re più amati di Israele; è uno degli autori più prolifici della Scrittura (avendo scritto molti dei Salmi); è del lignaggio di Gesù Cristo. E ha amato Gionata.
* I brani biblici sono tratti dalla Bibbia di Gerusalemme/CEI
Testo originale: David loved Jonathan more than women