La veglia anti omofobia di Parma. Uno spicchio di cielo
Testimonianza a cura di Corrado Contini del gruppo Davide di Parma
La veglia ospitata nella chiesa metodista-valdese di Parma e preparata con tanta cura da Antonio e Jerry, Elvis e Raffaele, Cècile, Cristiano, Luca, Maurizio e dalla pastora Noemi, ha visto la presenza partecipe e commossa di una cinquantina di persone arrivate da varie parti e da varie esperienze della città.
Il susseguirsi di testimonianze di violenza e di odio subite proprio in questi mesi da parte di gay in Italia e nel mondo; i silenzi; le musiche che inducevano alla riflessione, hanno raggiunto il suo culmine con la visione del filmato della testimonianza di E’tienne Cardiles, compagno di Xavier Jugelè ucciso in un attacco terroristico il 20 aprile scorso, ”Non avrete il mio odio”. La bellezza e la dignità del suo compagno; l’orgoglio e la dedizione di Xavier di appartenere al corpo della gendarmeria francese per difendere gli inermi; l’amore sperimentato nel loro rapporto, ha dato ad E’tienne la forza di non rispondere all’odio con l’odio.
Meditare e riflettere su tutto questo è stato come dissodare il terreno per prepararci all’ascolto della parola di Paolo ai Romani così bella ma così terribile: “Benedite coloro che vi perseguitano, benedite e non maledite”.
Sì, è davvero terribile.
E’ il paradosso dei cristiani quello di benedire e di pregare per chi ci perseguita, per chi ci fa del male, paradosso incomprensibile al cuore e alla mente dell’uomo ma provocato e sostenuto dall’esempio del Maestro, Gesù, che muore in croce sia per la madre ed il discepolo che amava come per il soldato che lo trafigge.
Paradosso che esige una conversione radicale, un cambiamento totale di rotta. Paradosso che richiede l’intervento della Grazia. Paradosso che si può vivere e realizzare solo partendo da una fraternità vissuta.
Ecco allora la bellezza del secondo momento della veglia, quando dalla tavola della parola ci siamo spostati nel salone adiacente per celebrare e vivere la tavola della fraternità con quanto preparato dal gruppo Davide.
Quella è stata l’occasione per conoscere volti nuovi, aprire il cuore e condividere esperienze, idee, speranze con chi non avevo mai conosciuto prima.
Ed è stata l’occasione di conoscere Liliana e Sergio, genitori di Paolo compagno di Luca, figlio di Giuliano e Giovanna del nostro gruppo Davide.
Ho scoperto la loro realtà di napoletani trapiantati nel parmense 20 anni fa ma soprattutto lo sguardo e il cuore aperto di due bellissime persone.
Quando ho sentito dire da Liliana a Giovanna, la con-suocera, ”Voi adesso siete la nostra famiglia !!”, veramente mi è sembrato si realizzasse quanto scritto “Vidi poi un nuovo cielo e una nuova terra, perché il cielo e la terra di prima erano scomparsi”.
“Voi adesso siete la nostra famiglia!!”. Uno spicchio di cielo è sceso sulla terra e nel mio cuore….. e mi sono commosso.