“La verità vi farà liberi”. Il cammino della spiritualità omosessuale
Articolo del 15 giugno 2013 di Shokti Lovestar dal blog “My out Spirit” (Stati Uniti) liberamente tradotto da Adriano
L’esperienza di essere nati gay, lesbiche, bisessuali, transgender o più semplicemente queer, sul pianeta Terra è una sfida, una minaccia e un dono.
Siamo chiamati ad essere fedeli a noi stessi, ad ascoltare le nostre pulsioni interiori più profonde e ad avere il coraggio di agire su di esse, nonostante la minaccia di condanna da parte delle famiglie, della società e della religione e così scoprire il dono dell’amore, dell’amicizia, della creatività e dell’allegria che la nostra natura ci dona.
Ovviamente le cose sono cambiate enormemente in molte parti del mondo. E’ più facile e più sicuro essere gay di quanto non lo fosse qualche decennio fa. Abbiamo costruito scenari e comunità in cui possiamo incontrarci l’un l’altro, sostenerci l’un l’altro, innamorarci e creare le nostre famiglie.
In altri luoghi le persone queer vivono nella paura, sotto la minaccia dell’accusa, della detenzione persino della morte. L’intolleranza è ancora un potente demone su questo pianeta.
Lungi dall’essere la progenie del male che alcuni tendono a far credere, siamo invece una parte di umanità che manifesta e che dimostra tolleranza. Siamo gli apripista per il resto della razza umana: spingiamo all’accettazione radicale della diversità, mettiamo l’amore e la celebrazione di esso al centro della vita umana, aiutiamo il superamento di secoli di repressione sessuale, della paura del diverso e del brutale controllo patriarcale.
La nostra esistenza aperta ed orgogliosa sfida i religiosi a vivere completamente i propri sacri ideali di amore e di compassione, che spesso falliscono, rivelando invece un intestino malato dalla paura e dall’odio che inquina il loro scopi.
Cresciuti in un mondo ancora braccato dall’omofobia giustificata dalla religione, molti di noi crescono portando un fardello di vergogna e di colpa che dobbiamo guarire per poter vivere e amare in modo salutare. Abbiamo bisogno di superare i nostri stessi dubbi e di vedere chiaramente che siamo esseri colmi d’amore, di gioia e di libertà, per poi poterlo dimostrare al mondo.
Respinti dalle religioni tradizionali e spesso rifiutati da esse, la nostra mancanza di conoscenza spirituale come individui e come comunità ci porta a problemi di dipendenza e malattia che spoglia la nostra queertopia.
La maggior parte di persone omosessuali che si tuffa nel calderone dei partiti, nella sessualità e nell’uso di droga non si accorge che quello che li spinge verso di essi è la passione del loro spirito di ampliarsi, di riempirsi di energia, di amare senza limiti, di conoscere se stesso. I nostri viaggi nella beatitudine sono viaggi dell’anima, ritorniamo cambiati, si spera in meglio, anche se questo è un territorio non privo di rischi.
La tendenza razionale, laica, atea della nostra epoca ha fatto il suo gioco, la continua demolizione della fede, ha portato molti di noi a credere che non siamo altro che pezzi di carne in una esistenza casuale, senza alcuno scopo. Le nostre estasi sono viste come reazioni chimiche invece che momenti di pura comunione con lo spirito divino. Forse la verità è molto diversa.
La mia esperienza mi suggerisce che siamo noi stessi le persone che sono in grado di portare l’incanto e la luce della vita, abbiamo un potenziale per andare oltre le vecchie storie di dogmi religiosi e di conflitto, verso una comprensione unitaria della vita; il punto di incontro del grande mistero (coscienza) con la materia fisica. Quando apriamo i nostri cuori, le menti e i corpi, accade la magia, emerge una grande storia.
Uscendo allo scoperto si apre una vita di auto-scoperta, ci apre le porte all’amore e indica la strada alla trascendenza. Il nostro desiderio di amore e di estasi viene dallo spirito di condivisione, proprio come il nostro essere fisico ha bisogno di cibo e acqua per sopravvivere, i nostri spiriti hanno bisogno di amore e di felicità per prosperare.
Abbiamo anche bisogno di una comprensione intellettuale di ciò che sta accadendo, di trasferirci in una visione del XXI secolo di ciò che significa essere queer. Scrittori come Toby Johnson, Mark Thompson, Andrew Ramer, Christian de la Huerta, David Nimmons, Daniel Helminiak, e Andrew Harvey sono tra i pionieri omosessuali che ci stanno aprendo questo percorso di comprensione. La spiritualità queer e i ritiri spirituali omosessuali si stanno diffondendo, compaiono sempre più siti web. Gradualmente la nostra natura spirituale si sta muovendo verso il centro della nostra storia, in sostituzione alla sessualità. La nostra storia come sciamani e sacerdoti ci parla come non ha mai fatto prima. La voglia di amore in noi viene onorata come non mai a sostegno delle nozze egualitarie.
Il pregiudizio, l’odio e la paura verso di noi non sono scomparsi. Ma siamo giunti ad un punto cruciale, dove il nostro amore per la bellezza, per il piacere e per la gioia si possono rivelare come fonti di luce, incanto e tolleranza di cui il mondo ha tanto bisogno.
Se esiste un’agenda omosessuale per questo mondo, è sicuramente quella che tutti gli esseri debbano essere liberi di vivere i propri sogni, senza paura di attacchi o di persecuzione, che l’amore è ciò che ci serve veramente nella vita e che le estasi trascendentali sono un parte fondamentale per una vita sana ed equilibrata.
Titolo originale: “Why you were born this way”