La vita attraverso le pagine di ‘Come il suono di un violino’
Riflessioni di Emanuele Macca del gruppo Il Guado di Milano
‘Come il suono di un violino’ è la prima opera narrativa di Marilina (Graziano), dopo un’intensa produzione saggistica. E’ un racconto lungo che attraverso i ricordi di un’intera vita ripercorre quelle della protagonista Teresa e della sua famiglia, dalla Roma del secondo dopoguerra alla cittadina marinara di San Vito Lo Capo. E’ la vita di Teresa, quella che fu, quella che potrebbe essere e forse sarà.
Il romanzo una dichiarazione d’amore della protagonista verso i propri cari, i genitori e i figli, nonché verso il paese della propria infanzia “officina” della prima giovinezza, del quale rievoca le bellezze antiche e i caratteristici odori come quelli del gelsomino e del “cuscus”.
Lo sguardo si posa sulle mani rapide del padre liutaio che dà forma ai violini e sul musicista che accarezza le note della sua musica. Allo stesso modo Teresa accarezza gli eventi della propria vita, gli amori e i luoghi, i primi balli e le prime gesta epiche, le paure di bambina davanti ai gesti rituali e le prime ribellioni adolescenziali.
Il racconto tocca pure note che la vita scrive stridenti e oscure. Sarà questa l’occasione per svestirsi forzatamente delle convinzioni di facciata e dei pregiudizi sull’omosessualità per capire quel che succede, perché solo chi vive la vita comprende davvero. Talvolta, la nota stonata risuona in quegli ambienti dove la tenerezza e la carità sarebbero normali, anzi dichiaratamente costitutive.
Teresa, ferita dalle sue vicissitudini familiari, quindi sta anche perdendo la fede, finché non incontra sulla sua strada chi le racconta in modo profondo un passo del Vangelo. Alla fine, così, riuscirà a vedere la luce, a guardare con occhi e cuore nuovi, trovando nel Vangelo – Lì sì, finalmente – la chiave di violino, la migliore, l’orecchio “assoluto”, per ascoltare e”fare ascoltare”.Tutto il racconto è attraversate e illuminato dalla consegna del padre liutaio: “Ci vuole amore, come in tutte le cose importanti.
Il suono del violino è un po’ come la vita. E’ un suono meraviglioso, ascoltarlo è bellissimo, ma nessuno quando lo fa pensa che dietro ci sia un duro lavoro e tanti pezzi di legno messi insieme”.
* Maria Angela Graziano vive e lavora a Palermo. Laureata in pedagogia, filosofia e storia, ha approfondito lo studio della teologia presso la Facoltà Teologica di Sicilia. Da anni, alla quotidiana attività di insegnamento nella scuola statale, unisce l’impegno personale come counselor filosofico; il tutto è sostenuto da una grande empatia col prossimo ed una profonda passione per la spiritualità cristiana, al servizio anche delle diverse forma di disagio familiare. La Graziano ha inoltre tenuto numerosi cicli di conferenze e lezioni presso la scuola teologica di base e in vari gruppi su varie tematiche , con particolare attenzione alla giustizia, alla genitorialità e a problematiche psico-pedagogiche. Ultimamente collabora presso la Chiesa di S. Francesco Saverio all’Albergheria, del centro storico palermitano.
Graziano Marilina, Come il suono di un violino, 2009, Umberto Polizzi Editore, 192 pagine
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