“L’amore che non osa pronunciare il suo nome” nei disegni perduti di Duncan Grant
Articolo di Patrick Kelleher pubblicato sul sito Pink News (Gran Bretagna) l’11 ottobre 2020, liberamente tradotto da Silvia Lanzi
Più di 400 a tematica gay considerati ‘perduti’, del pittore inglese Duncan Grant, sono stati trovati sotto un letto anni dopo essere scomparsi.
Grant era un pittore e designer che faceva parte del famoso Gruppo di Bloomsbury, un gruppo inglese dell’inizio del XX secolo di cui facevano parte scrittori, intellettuali, filosofi e artisti tra cui Virginia Woolf e E.M. Forster.
Nella sua vita, il pittore ebbe diverse relazioni omosessuali. L’economista John Maynard Keynes disse che Grant era il grande amore della sua vita.
Il 2 maggio del 1959, Grant diede al suo amico Edward Le Bas una cartella con 422 suoi dipinti erotici e il seguente messaggio: “Questi schizzi sono molto privati”.
Dentro c’era un’incredibile collezione di illustrazioni erotiche di sesso gay, espressione del fascino che la forma maschile e la sessualità omosessuale esercitavano su Grant.
Da più parti si riteneva che i dipinti erotici di Duncan Grant fossero stati distrutti. Si pensava che fosse stata la sorella di Le Bas dopo la morte di quest’ultimo, comunque si salvarono e passarono di mano in mano nel corso di sessant’anni prima di finire in quelle dello scenografo Norman Coates.
Coates decise di donare la collezione al Charleston Trust, che gestisce la casa di campagna di Grant e Vanessa Bell trasformata in un museo dedicato al Gruppo di Bloomsbury.
Secondo il Charleston Trust i disegni erotici furono dipinti tra gli anni ’40 e gli anni ’50 e vennero influenzati dalla tradizione greco-romana e riviste maschili di fitness dell’epoca.
Nathaniel Hepburn, direttore del Charleston, ha dichiarato al Guardian: “Nel 2020 non c’è stato momento più felice per le persone coinvolte in un’organizzazione culturale, molte nel mondo.
“Ricevere quella email, parlarne al telefono, vedere i disegni e pensare a quanto sarebbero diventati importanti… è stato certamente il culmine dell’anno.
“Penso che siano una produzione artistica che parla d’amore. Certamente, quando furono fatti, quel tipo di amore era illegale. [Grant] non poté mai condividere il suo lavoro. Sarebbe stato molto diverso ora, visti come li vediamo”.
Coates dichiara che i dipinti sono “straordinari” e “questo è tutto”.
“Non puoi fuggire. Quando, di tanto in tanto li ho presi per mostrarli ad amici selezionati dopo una cena, dopo le esclamazioni iniziali davanti a quelle opere così esplicite, si rilassavano… l’elemento sessuale non era la cosa principale.
“C’è in questi dipinti una maestria ed un senso estetico che negano il loro erotismo. Diventa irrilevante che il soggetto sia proprio quello… è una sensazione molto strana. Diventa solo una meravigliosa collezione di schizzi”.
Testo originale: More than 400 ‘lost’ gay sex scenes by seminal British painter Duncan Grant found under a bed