L’amore non fa vittime. Dio è amore o non è Dio
Testo tratto dal libretto Love doesn’t make victims, edito da Faith, Family, Equality: The Latino/a Roundtable* (Stati Uniti), liberamente tradotto da Silvia Lanzi
Una riflessione sull’uguaglianza. Quest riflessioni sono per voi, per la vostra famiglia e per la vostra Chiesa. Leggetele lentamente, pensate a cosa state leggendo, parlatene in famiglia e con gli amici, ma soprattutto: mettetele in pratica!
Dio è amore, e noi tutti siamo creati a immagine di Dio. Ecco perché tutti noi abbiamo la stessa dignità
I cristiani (1) credono che Dio ami tutti gli esseri umani, sempre e dovunque, senza limiti, senza condizioni, senza eccezioni (2). Perché? Perché i cristiani hanno sempre ritenuto che il Dio in cui credono SIA amore compassionevole. E, se Dio È amore, allora Egli non può mai agire in qualsiasi modo o per qualsiasi motivo in contrasto con il suo amore senza limiti (3). Infatti, se Dio dovesse agire in qualsiasi modo oltre all’amore (o in modo contrario all’amore), Dio smetterebbe di essere Dio… e questo è impossibile.
Ecco perché i cristiani hanno sempre creduto che Dio li capisse e li perdonasse. Ecco anche perché il principale e più importante comandamento che ci ha dato Gesù è stato di amare Dio e il prossimo – indipendentemente da chi sia quel prossimo (4). Gesù ha accusato di essere ipocriti quelli che osservano il loro prossimo e il suo aspetto prima di decidere se è “degno” di amore. Amare gli altri senza limiti, senza condizioni e senza eccezioni significa cercare di imitare come È e come ama Dio.
E quelli che amano Dio non possono sbagliare, anche se non possono “spiegare”le ragioni di quell’amore. Come dice un vecchio detto spagnolo: “Le azioni fanno l’amore, e non i suoi buoni propositi”. In altre parole, l’amore è azione, vita, impegno – non le belle parole o le spiegazioni che possiamo dare su di esso.
Il rispetto per tutti (e fra tutti) gli esseri umani è una delle conseguenze del sapere che Dio È amore compassionevole. Perché? Perché noi siamo stati TUTTI creati ad immagine di Dio – siamo esseri umani perché siamo immagini di Dio, e siamo immagini di Dio perché siamo esseri umani (5)! Ecco perché nel nostro io più profondo portiamo l’impronta dell’amore. Ed è per questo che tutti abbiamo uguale dignità e uguali diritti.
Sfortunatamente, molte persone nel corso della storia del mondo (e in quella della cristianità) non hanno esitato ad appellarsi al nome di Dio per creare divisione e disuguaglianza. Nella lunga storia della cristianità, molti dei suoi seguaci hanno usato la Bibbia e la fede per creare profonde divisioni tra esseri umani e gruppi, facendo finta che alcuni avessero più diritti e dignità di altri. Questi atteggiamenti e questi comportamenti da parte di tanti cristiani hanno portato a terribili atrocità nel corso della storia. Potrebbe essere la nostra opinione che alcune persone non agiscano moralmente bene, o che non credano in Dio come dovrebbero, o che abbiano poca fede, e così via.
Queste potrebbero essere opinioni nostre. Ma non abbiamo il diritto, basato sulle nostre opinioni o su ciò che pensiamo sia corretto, di far del male agli altri o negare la loro dignità e i loro diritti, perché i diritti degli esseri umani e la loro dignità vengono da Dio, e non da opinioni, o decisioni o leggi umane. Perché tutti noi siamo immagini dello stesso Dio – e Dio non ha figli illegittimi. Dio non crea rifiuti e nessun uomo è spazzatura ai suoi occhi. Nessun essere umano può essere trattato come un rifiuto nel nome di Dio; al contrario, Dio vede solamente oggetti del suo amore quando guarda gli esseri umani – perché Dio È amore e tutti gli uomini sono immagini dello stesso Dio (6). I peccatori hanno la stessa dignità e gli stessi diritti dei santi? Certo! Perché la dignità e i diritti di ogni persona vengono da Dio, e non da leggi o decisioni umane o dai nostri comportamento buoni o cattivi (7). Ci sono troppi esempi storici di cristiani che hanno creduto di essere cristiani migliori perché attaccavano, perseguitavano o disprezzavano gli altri o perché negavano loro diritti e dignità. Ci sono troppi casi nella storia di cristiani che disdegnavano e abusavano quelli che loro credevano essere “peccatori”. Troppo spesso tutti i cristiani finiscono per vergognarsi di come erroneamente hanno trattato il loro prossimo e di quanto lo abbiano giudicati male. Questi cristiani dimenticano che Gesù, in maniera esplicita e insistente, ci ha insegnato ad amare tutti e a non giudicare gli altri (8). “Non giudicare” è un comandamento che Gesù ha ripetuto con molta insistenza – sebbene sembri che molti cristiani abbiano preferito dimenticare questo comandamento per sentirsi superiori e migliori di altri. Sfortunatamente, questo comportamento tra così tanti cristiani è stato causa di terribili sofferenze nella storia umana.
Non possiamo dimenticare che non dobbiamo giudicare gli altri, perché non dobbiamo dimenticare che Dio È amore. “Non giudicare” è il primo passo sulla strada per il rispetto dei diritti e della dignità degli altri.
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(1) Per “cristiani” in questo libretto intendiamo tutte le Chiese e le persone che si identificano come “seguaci” o “discepoli” di Cristo. Questo è il motivo per cui qui consideriamo come “cristiane” le Chiese che si definiscono Episcopale, Cattolica, Ortodossa, Luterana, Metodista, Presbiteriana, Battista, Evangelica, Pentecostale, etc e i loro membri.
(2) Romani 8:35, 38-39. I riferimenti ai testi biblici delle note di questo libricino sono solo pochi esempi tra i molti testi biblici che si potrebbero citare.
(3) I Giovanni 3:11-15. I Giovanni 4:7-8.
(4) Matteo 22:36-40. Marco 12:28-34. Luca 11:25-37.
(5) Genesi 1:26.
(6) Sapienza 11:21-26.
(7) Atti degli Apostoli 10:9-17. Luca 19:1-9.
(8) Matteo 7:1-5. Giacomo 4:12. Luca 6:37. Matteo 5:21-22.
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*Faith, Family, Equality: The Latino/a Roundtable mira a promuovere la comprensione, l’accettazione e la promozione degli Ispanici (Latinos) e delle loro famiglie trasformando le loro comunità di fede e la comunità ispanica nel suo insieme.
Testo originale (PDF): Love doesn’t make victims