L’amore non fa vittime. Quali comportamenti Gesù condanna davvero
Testo tratto dal libretto Love doesn’t make victims, edito da Faith, Family, Equality: The Latino/a Roundtable* (Stati Uniti), liberamente tradotto da Silvia Lanzi
L’amore non fa vittime e non opprime, perché amare come Dio ama è credere nell’uguaglianza. Quando prendiamo seriamente il cristianesimo iniziamo a capire che Dio È amore e che nulla e nessuno è importante (nel cristianesimo e al di là di esso) come Dio e il Suo amore. Iniziamo anche a capire perché Gesù ha detto che il mondo ci avrebbe riconosciuti come suoi seguaci a causa dell’intensità e dell’autenticità del nostro amore (17). Perché, come dice il vecchio adagio spagnolo: “Le azioni fanno l’amore, e non i suoi buoni propositi”. Parlare di amore non è lo stesso che amare – è semplicemente parlare. Discutere di come amare non è lo stesso che amare. “Amare” è un verbo che prevede azione, impegno e rischio (18).
Ecco perché, secondo il cristianesimo, il momento più cruciale nel quale Dio ha dimostrato il Suo amore senza limiti, condizioni o eccezioni, è stato quando Gesù è stato crocifisso. Gesù ha rischiato e ha pagato con la vita ciò che ci aveva insegnato sull’amore. Gesù sapeva come amare. E siccome lo sapeva, lui stesso ci può insegnare che l’amore non fa vittime e non opprime. Al contrario, l’amore difende le vittime dei potenti (19) e di quelli che pensano di essere moralmente migliori degli altri (20).
Ma Gesù non ha condannato questi comportamenti? Sì. Ha condannato il comportamento di chi pensa di avere il diritto di giudicare o disprezzare gli altri. Gesù ha condannato il comportamento di quelli che pongono l’osservanza religiosa o certi requisiti sopra l’amore per il prossimo. Gesù ha condannato, chiamandoli ipocriti, quelli che giudicano gli altri usando dottrine e testi biblici e ha anche condannato quelli che giudicano gli altri perché non adempiono gli obblighi religiosi o non seguono certi precetti morali. Gesù era molto più interessato ed attento al cuore delle persone, alle loro motivazioni più sincere e profonde, e non gli interessava nulla della cieca applicazione dei testi, delle dottrine, o dei precetti (21).
Gesù è stato spesso accusato di interpretare male i testi biblici (che sia lui che i suoi contemporanei non avevano dubbi fossero ispirati da Dio). Gesù venne spesso accusato di comportarsi in diretta violazione di quelli che erano gli espliciti precetti della Bibbia. Ma, se facessimo attenzione, capiremmo che Gesù non ha mai esitato, nonostante tutto quel che si diceva contro di lui, perché egli credeva davvero e insegnava con la sua vita che Dio È amore e che Egli sta trasformando il nostro mondo secondo la Sua volontà, e che la Sua volontà è l’amore compassionevole, perché Dio È amore.
Ecco perché Gesù ci ha insegnato che chiunque crede questo e vuole seguirlo, deve assumersi il rischio di amare come Dio ama. E Dio ama tutti senza limiti, senza eccezioni e senza condizioni. Ecco anche perché Gesù ha insegnato che l’amore è il più grande comportamento chiesto e atteso dai suoi seguaci. L’amore senza condizioni o eccezioni è il criterio in base al quale un giorno Dio deciderà se qualcuno ha contribuito o meno alla costruzione di un mondo nuovo secondo la Sua volontà (22).
Chiedetevi sinceramente davanti a Dio: credete sia davvero possibile essere cristiani mentre si giudicano o si perseguitano gli altri?
Se avete capito di cosa abbiamo parlato in questo libretto, sapete che Dio È amore e che l’uomo DEVE essere un immagine di QUESTO Dio che ci ama pazzamente senza limiti, eccezioni o condizioni. Questo è il Dio che ci ama così, non perché noi dovremmo essere buoni, ma perché è nella Sua natura (23). Se avete capito di cosa abbiamo parlato in questo libretto, sapete anche che un seguace di Cristo deve amare ad imitazione di Dio (perché noi siamo immagine di Dio). Sapete anche che non c’è nulla e nessuno – nel cristianesimo o al di là di esso – più importante di Dio e del Suo amore.
Sapete anche che l’amore non fa vittime. L’amore non perseguita, non disprezza, non abusa, non ferisce gli altri. Al contrario, l’amore ci libera da quelli che ci vorrebbero giudicare e condannare. E ci rende liberi di costruire, con Gesù, un mondo nuovo e diverso, nel quale tutti gli esseri umani si rispetteranno a vicenda e si riconosceranno l’un l’altro la stessa dignità e gli stessi diritti, perché tutti gli uomini sono immagine di Dio. È Dio che vuole che tutti, senza eccezione, siano Sua immagine e Suoi figli. Nessuno ha acquistato o guadagnato l’amore di Dio. Dio non ci ama perché siamo buoni, ma perché siamo umani (24). Sarebbe una cosa ideale se tutti concordassero su tutto. Ma non è così.
Comunque, la realtà (almeno per quelli che si considerano seriamente cristiani) è che siamo tutti uguali di fronte a Dio. Tutti noi abbiamo la stessa dignità e gli stessi diritti. Non perché ci siano leggi che decidono chi è migliore degli altri, ma perché TUTTI gli esseri umani sono figli e figlie dello stesso Dio – immagini l’un l’altro di un Dio che È amore.
La nostra dignità e i nostri diritti (dal momento che siamo umani) ci sono stati dati da Dio. Non dalle leggi.
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(17) Giovanni 13:12-15, 31-35.
(18) Giacomo 2:14-26
(19) Luca 1:46-55.
(20) Giovanni 8:3-11.
(21) Matteo 5:38-6:6. Matteo 23:2-34.
(22) Matteo 25:31-46, e ancora Giacomo 2:14-26.
(23) Sapienza 11:21-26.
(24) Romani 8:31-35, 37-39.
* Faith, Family, Equality: The Latino/a Roundtable mira a promuovere la comprensione, l’accettazione e la promozione degli Ispanici (Latinos) e delle loro famiglie trasformando le loro comunità di fede e la comunità ispanica nel suo insieme.
Testo originale (PDF): Love doesn’t make victims