L’amore non fa vittime. Le violenze e le lezioni della storia cristiana
Testo tratto dal libretto Love doesn’t make victims, edito da Faith, Family, Equality: The Latino/a Roundtable* (Stati Uniti), liberamente tradotto da Silvia Lanzi
Gesù ci ha insegnato che l’amore degli altri è necessario nelle vite di tutti i cristiani. Ma questo amore cristiano non è solo per quelli che se lo meritano. È ovvio che è più facile amare quelli che ci amano. È più facile amare persone buone, onorevoli e ammirabili. Non c’è dubbio. E Cristo vuole che li amiamo.
MA se noi amiamo solo, o principalmente, quelli che ci amano e ci trattano come vogliamo essere trattati, allora il nostro amore non sarà diverso da quello degli altri (9). In altre parole, non c’è niente di particolarmente speciale nell’amare qualcuno che ti ama, perché molta gente lo fa.
Amare chi ci ama è bello, e ovviamente in questo non c’è nulla di sbagliato. Ma non è il tipo di amore su cui è fondato il cristianesimo. Qual è l’amore che Gesù ci ha insegnato?
L’amore di cui ha parlato Gesù, fino al punto di farne il primo comandamento e il comportamento più importante, grazie al quale il mondo intero dovrebbe riconoscere i cristiani, è amare (senza limiti, senza condizioni, senza eccezioni) quelli che non meritano di essere amati (10).
Così Dio (che È amore) ci ama.
Più esattamente, l’amore di cui Gesù parla è il nostro amore (e quello di Dio) nei confronti di coloro dei quali diciamo che non meritano il nostro amore (forse quello di Dio, ma non il nostro). Potremmo dirlo o pensarlo perché vediamo nelle altre persone quello che pensiamo sia un comportamento “peccaminoso” di gente moralmente cattiva, o perché il colore della loro pelle è più scuro del nostro, o perché appartengono ad un’altra religione o ad un’altra Chiesa, o perché sono immigrati irregolari e parlano e si comportano in modo strano, o perché sono poveri, o perché sono omosessuali, o perché vivono in una brutta zona della città, o perché… qualunque altra cosa (11).
C’era un periodo, non molto tempo fa, in cui la gran parte dei cristiani (basando le loro azioni sulla loro lettura della Bibbia e la loro interpretazione delle dottrine delle loro Chiese) giustificava la schiavitù dei neri. I cristiani hanno schiavizzato milioni di esseri umani, pensando sinceramente che la Bibbia e la loro dottrina insegnassero davvero che la schiavitù dei neri fosse permessa o anche incoraggiata da Dio – e potevano citare molti testi biblici e molti punti dottrinali per provarlo. Intanto, quanti milioni sono stati torturati, schiavizzati, abusati e fatti soffrire da quei cristiani che erano così sicuri di capire e interpretare correttamente la Bibbia e il volere di Dio? Oggi le Chiese cristiane non appoggerebbero o supporterebbero la schiavitù; ma una volta lo facevano. E lo facevano perché erano convinti che la loro lettura della Bibbia e la loro comprensione della dottrina fossero corrette e permettessero loro di conoscere la volontà di Dio.
C’era un tempo, molto vicino a noi, in cui la violenza degli uomini contro le donne, dei bianchi contro i neri, veniva giustificata nel nome di Dio. Molti cristiani la giustificavano citando la Bibbia o la dottrina. Molti cristiani (inclusi donne e neri!) pensavano davvero che la Bibbia insegnasse che le donne dovessero sottomettersi agli uomini e i neri ai bianchi. Perché entrambi i gruppi, in maniera diversa, erano (per volontà di Dio) inferiori agli uomini bianchi. E, di nuovo, questi cristiani avevano (e hanno) completamente torto – sebbene ci siano ancora una manciata di cristiani che perdurano in questo pericoloso controsenso. Sfortunatamente, questi non sono i soli due esempi storici che possiamo ricordare, esempi di cristiani che usavano sinceramente la Bibbia e la dottrina delle varie Chiese per opprimere e ferire terribilmente gli altri, e poi si accorgevano, troppo tardi, di quanto fosse sbagliata la loro interpretazione. E questo dopo che a milioni di esseri umani sono state fatte soffrire violenze e miserie inenarrabili.
Questo atteggiamento terribilmente sbagliato è ancora presente tra i cristiani. Oggi, molti di coloro che si dicono seguaci di Cristo perseguitano ancora (o applaudono quelli che lo fanno) gli immigrati, le persone senza documenti (che definiscono “illegali”), i poveri, gli omosessuali, i neri e molti altri gruppi – e dicono ancora che stanno solo seguendo la volontà di Dio. I cristiani che disprezzano qualcuno o tutti questi gruppi stanno ancora usando la Bibbia e la loro dottrina ,”dimostrando” (o così dicono loro) che Dio si schiera contro gli immigrati, le persone senza documenti (gli “illegali”), i poveri, gli omosessuali, i neri e molti, molti altri.
Sembra che molti cristiani non abbiano imparato le lezioni della storia cristiana. Sembra che non notino che ogni volta che si sono appellati alla Bibbia e/o alla dottrina per perseguitare, disprezzare o fare violenza agli altri, sono proprio loro che hanno torto. Non hanno imparato dagli orrori causati da questa mentalità e da questo modo di pensare.
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(9) Matteo 5:43-48.
(10) Ancora, Matteo 5:43-48, e anche Matteo 5:23-24 e I Corinzi 13:1-13.
(11) Matteo 11:1-6. Luca 4:16-21. Luca 6:27-38. Luca 7:36-47.
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*Faith, Family, Equality: The Latino/a Roundtable mira a promuovere la comprensione, l’accettazione e la promozione degli Ispanici (Latinos) e delle loro famiglie trasformando le loro comunità di fede e la comunità ispanica nel suo insieme.
Testo originale (PDF): Love doesn’t make victims