L’anima mia esulta in Dio mio Salvatore! (Luca 1:26-38)
Riflessioni di don Fabio
Luca 1:26-38: “Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te»”.
Nel calendario liturgico c’è una media di una festa mariana al mese, quasi a dire che Maria cammina con noi in ogni momento… E c’è un perché! È una di noi, è nostra madre, sorella, compagna di viaggio. È prototipo del vero discepolo.
Per questa occasione condivido con voi, quasi per intero, una riflessione sul Vangelo di oggi che padre Silvano Fausti ha fatto qualche tempo fa.
La prima parola che Dio rivolge a Maria consiste in un imperativo: “gioisci”, e la Bibbia in genere traduce “Ti saluto”. È vero, questa parola in greco “kaire” corrisponde al latino “vale”, all’ebraico “shalom”; “Vale” vuol dire “sii prospero”, “shalom” vuol dire “pace”. E kaire vuol dire “gioisci”. Non si dice a caso “gioisci”, perché la stessa parola – verrà fuori subito dopo, quando si usa la parola “piena di grazia” – in greco ha la stessa radice di gioia. “Grazia” e “gioia”. Poi verrà fuori ancora “hai trovato grazia”.
Praticamente in questa parola, “gioisci”, che è un comando, c’è anzitutto il comando fondamentale di Dio. Cosa vuole Dio da noi? Vuole solo una cosa: “Gioisci”. Questo è il comando di Dio. Qual è la volontà di Dio? Che tu sia contento! Ti ha fatto per questo, mica è un sadico Dio! È un Padre, ti ha fatto per la gioia, perché? Perché tu sei la sua gioia, perché ti vuole bene.
Ecco: pensare che noi siamo la gioia di Dio, che ci ha pensato dall’eternità, se no non saremmo esistiti, e ci ha messo nel tempo, perché noi stessi gioiamo della gioia che Lui ha per noi. E il senso della nostra vita è questa gioia, è il comando – “comandare” significa “mandare insieme” – che ci manda tutti insieme verso questa gioia, che è Lui stesso.
Con affetto, Fabio!