L’appello del Papa: «Non dimentichiamo» la Shoah, genitori “non condannate” i vostri figli LGBT
Estratto dall’articolo di Luca Kocci pubblicato sul quotidiano ll Manifesto il 27 gennaio 2022, pag.1-6
… La Giornata interazionale della memoria delle vittime della Shoah è stata ricordata anche da papa Francesco durante l’udienza di ieri (26 gennaio 2022). «È necessario ricordare lo sterminio di milioni di ebrei e persone di diverse nazionalità e fedi religiose – ha detto il pontefice – Non deve più ripetersi questa indicibile crudeltà! Faccio appello a tutti, specialmente agli educatori e alle famiglie, perché favoriscano nelle nuove generazioni la consapevolezza dell’orrore di questa pagina nera della storia. Essa non va dimenticata, affinché si possa costruire un futuro dove la dignità umana non sia più calpestata».
ALTRE PAROLE pronunciate da Bergoglio nell’udienza sono rimbalzate sui media: un passaggio dedicato alle persone omosessuali, con un invito ai loro genitori a non condannarli. Una condanna che però resta ancora scritta a chiare lettere nei documenti della Chiesa. «Penso ai genitori che vedono orientamenti sessuali diversi nei figli: accompagnare i figli e non nascondersi in un atteggiamento condannatorio», ha detto il pontefice.
«ACCOGLIAMO con favore le parole di papa Francesco, che confermano un atteggiamento di apertura nei confronti delle persone Lgbti, molto diverso da quello dei precedenti pontefici – ha commentato Gabriele Piazzoni, segretario generale dell’Arcigay – Tuttavia le persone Lgbti non hanno bisogno di paternalismo o commiserazione: chiedono diritti, piena uguaglianza, pari dignità. È la strada sulla quale la Chiesa sempre ci troverà. Lì la aspettiamo».
Mara Grassi, vicepresidente dell’associazione di credenti La tenda di Gionata e madre di un ragazzo gay, dice al Manifesto: «Sono riconoscente a questo papa che parla apertamente dei nostri figli gay, quando in tante comunità cristiane sono ancora invisibili, se non esclusi. Penso però che la Chiesa debba fare ancora tanta strada per una piena accoglienza delle persone Lgbt. I nostri figli non hanno un problema, né hanno fatto scelte sbagliate, sono nati così e vanno bene così».
INTANTO IN GERMANIA. Un gruppo di 125 fra preti e dipendenti della Chiesa cattolica tedesca ha annunciato pubblicamente la propria adesione al collettivo Lgbt #OutInChurch per protestare contro la «discriminazione» che affermano di subire nell’istituzione. Si vedrà se saranno «accompagnati» o «condannati» dalla Chiesa.