L’arcivescovo di Fiume chiede perdono alle persone omosessuali respinte dalla Chiesa cattolica
Articolo dell’agenzia France Presse pubblicato sul sito dell’emittente RTÉ (Irlanda) il 17 maggio 2021, liberamente tradotto da Giacomo Tessaro
Un arcivescovo croato ha chiesto perdono per le persone omosessuali che si sono sentite respinte dalla Chiesa; un avvenimento senza precedenti in Croazia, Paese fortemente cattolico.
Secondo monsignor Mate Uzinić, alcuni cattolici hanno voluto “servire Cristo e la Chiesa attraverso la discriminazione, l’aggressività e la violenza […] contro le persone omosessuali”.
Il prelato ha approfittato della giornata internazionale contro l’omofobia per esprimere il suo dispiacere per il fatto che alcuni cattolici tutt’ora si rifiutano di accettare le direttive emanate nel 2016, viste da molti come un ammorbidimento della posizione cattolica sull’omosessualità. In quel documento papa Francesco scriveva che ogni persona, a prescindere dal suo orientamento sessuale, deve essere rispettata nella sua dignità e trattata con considerazione.
“Mi dispiace molto che tutt’ora ci siano dei cattolici che non sono d’accordo. Chiedo perdono alle persone omosessuali, perché si possono sentire tutt’ora respinte dalla Chiesa […] e non hanno ricevuto la guida pastorale adeguata che avevano diritto ad avere” scrive su Facebook monsignor Uzinić, arcivescovo di Rijeka [Fiume].
La Croazia, membro dell’Unione Europea dal 2013, Paese la cui popolazione è cattolica quasi al 90%, negli ultimi anni ha visto ampliare gradualmente i diritti delle persone omosessuali, che però non vivono ancora nella sicurezza. La conservatrice società croata sente ancora fortemente dell’influenza della Chiesa Cattolica, che nega la legittimità delle unioni omosessuali.
Testo originale: Croatian archbishop seeks pardon from gay people