L’Arcivescovo di Dublino: “come mai la Chiesa è stata così dura con i più fragili e con le persone LGBT?”
Articolo di Robert Shine pubblicato su Bondings 2.0, blog dell’associazione cattolica New Ways Ministry (Stati Uniti), il 15 aprile 2017, libera traduzione di Lucia del Progetto Gionata
Negli ultimi anni, la Chiesa d’Irlanda è stata scossa profondamente da rivelazioni circa gli abusi sempre più diffusi presso le istituzioni ecclesiastiche; crimini perpetrati nei confronti di donne rimaste incinte al di fuori del matrimonio e bambini costretti a subire violenza sessuale, reati spesso insabbiati in modo aggressivo dai capi della Chiesa.
A Dublino durante la Via Crucis del Venerdì Santo, l’Arcivescovo d’Irlanda Diarmuid Martin ha parlato onestamente del modo in cui la Chiesa ha spesso “crocifisso” le persone che sono state già emarginate dalla società, lo riferisce l’Irish Times.
Martin ha posto quesiti pungenti, inclusa l’accoglienza della Chiesa di persone LGBT:
“Come mai la Chiesa e le sue istituzioni, diverse volte nella storia, non soltanto in un lontano passato, sono state così rigide e hanno accolto le persone fragili, affidate alle loro cure, con così tanta durezza?”
“Come avremmo potuto usare l’insegnamento e la misericordia nell’avere a che fare con i peccatori, invece di giustificare o accettare una dura esclusione? Penso ai tanti gruppi che sono stati giudicati male: donne single che hanno voluto tenere il loro amato bambino, gay e lesbiche, orfani”.
L’Arcivescovo Martin ha criticato i Cristiani che sono “così moralisti ed offensivi” verso le persone socialmente emarginate, e fornisce una parziale risposta alla sua domanda:
“Scandali all’interno della Chiesa, durezza e divisione, riti vuoti, una falsa cultura clericale di superiorità, giudizio verso persone che Gesù vorrebbe accolte, hanno tutti contribuito a oscurare la possibilità di molti di riconoscere il vero [volto di] Gesù”.
L’Arcivescovo ha un record di affermazioni positive in merito all’argomento LGBT, in particolare riguardo al dibattito sul matrimonio egualitario, prima di essere ufficializzato tramite il referendum nel 2015. Ha ripetutamente fatto appello ad un impegno rispettoso, ammettendo il rigido modo di fare con cui i capi della Chiesa si sono posti nei confronti dei diritti LGBT.
Martin si è anche unito al raro tentativo di critica, con l’Arcivescovo Eamon Martin, di un confratello vescovo che ha avuto commenti negativi nei riguardi delle persone LGBT. L’Arcivescovo di Dublino si è anche riferito ad un gruppo anti LGBT, definendolo “odioso”. Dopo che i cittadini irlandesi hanno votato per l’approvazione del matrimonio egualitario, l’arivecsovo Martin ha detto che quel momento potrebbe essere un “test di realtà” per la Chiesa. Aveva affermato precedentemente:
“Chi non mostra amore verso gay e lesbiche sta insultando Dio. Comportandosi così, non è solo omofobo, ma anche “deofobo”, perché Dio ama ciascuna di queste persone”.
La Chiesa d’Irlanda sta, in un certo senso, vivendo con sofferenza il suo sabato Santo. L’intera Nazione tiene [ora] conto delle sofferenze inflitte dalla Chiesa a tante persone per anni, “crocifisse” perche chiedevano il rispetto dei loro diritti. Ma se le autorità ecclesiastiche si sforzeranno di assumere l’atteggiamento di pentimento ed onestà che l’Arcivescovo Martin ha dimostrato, la Chiesa irlandese potrà fare esperienza della sua resurrezione.
Testo originale: Archbishop: How Has the Church Been So Judgmental and Harsh to LGBT People?