L’arcivescovo di Malta ammonisce pubblicamente un prete per le sue affermazioni omofobe
Articolo pubblicato sul sito del quotidiano The Malta Independent (Malta) il 6 gennaio 2022, liberamente tradotto da Giacomo Tessaro
L’arcivescovo [di Malta] Charles Scicluna ha ammonito ufficialmente il controverso sacerdote David Muscat (nel diritto canonico si parla di “precetto penale”): o cesserà di pronunciare pubblicamente commenti violenti e offensivi, o verrà sospeso dalle sue funzioni sacerdotali.
Padre Muscat ha fatto notizia dopo aver dichiarato che, se la persona sospettata dell’assassinio di una donna polacca risulti essere gay o bisessuale, sarebbe peggio che se fosse posseduta dal demonio. Padre Muscat ha dichiarato questo dopo aver visto una foto del sospettato, Abner Aquilina, con un arcobaleno raffigurato sulla sua camicia.
L’arcivescovo ha ordinato a padre Muscat di cancellare il post di Facebook in cui aveva scritto che essere gay è peggio che essere posseduti, e di non pronunciare insulti ed espressioni offensive verso gruppi e individui, ricordando al sacerdote che, secondo la dottrina cattolica, i membri del clero sono tenuti a mostrare rispetto, compassione e delicatezza verso qualsiasi tipo di persona.
L’arcivescovo aveva già espresso il suo sconcerto per i commenti fatti dal controverso sacerdote: durante l’omelia per la Messa trasmessa quotidianamente sulla TV nazionale aveva ribadito che le parole di padre Muscat non sono parole d’amore, ma “una pietra lanciata da un cuore che non sa amare Dio”.
Monsignor Scicluna ha chiesto il perdono della comunità omosessuale, e anche ai genitori che si sono sentiti feriti dai commenti del sacerdote, e farà in modo che simili fatti non accadano più: “Chi dice di amare Dio, ma odia suo fratello, sta mentendo. Dio ti ama a prescindere da chi sei e da cosa fai”.
Il Movimento per i Diritti Gay di Malta, in un comunicato pubblicato su Facebook, ha accettato le scuse, “soddisfatti che l’arcivescovo condivida il sentire della [nostra] comunità. Dobbiamo comunque ricordare come padre Muscat già da anni offenda le minoranze, inclusi i migranti, e lo faccia regolarmente su Facebook, YouTube e tutti i canali utili a propagare l’odio. È importante prendere provvedimenti concreti, e questo lo diciamo non solo alla Chiesa, ma anche alla polizia.
“Ribadiamo il nostro desiderio di incontrare l’arcivescovo per poter discutere le modalità con cui la Chiesa Cattolica di Malta possa rimanere salda nella sua fede senza allontanare, o peggio ferire, la comunità LGBTIQ maltese” aggiunge il Movimento.
[L’associazione cattolica] Drachma LGBTI era già intervenuta nelle polemiche accese dai commenti “di un sedicente ‘sacerdote’ cattolico”: “Siamo basiti dai commenti offensivi e pieni di odio che paragonano l’essere omosessuali o bisessuali ‘a una malattia peggiore della schizofrenia e degli effetti del maligno’, insistendo anche che è peggio della possessione diabolica. Tali commenti sono contrari alla carità cristiana e all’autentico spirito del Vangelo, sono moralmente errati e inaccettabili”.
Drachma ha salutato con favore la forte presa di posizione dell’arcivescovo, che ha ricordato ai fedeli che i commenti di padre Muscat “non sono parole d’amore, ma pietre lanciate da un cuore che deve imparare ad amare come Gesù amava”.
“Prendendo pubblicamente posizione contro questi commenti, l’arcivescovo, assieme ad altri sacerdoti coraggiosi, si sono presi la responsabilità morale di battersi per la giustizia sociale, per i deboli e i vulnerabili” ha aggiunto Drachma, che esprime la speranza che questo deplorevole episodio ricordi ai nostri pastori che l’unico modo di esserlo veramente consiste nel prendersi cura di tutte le pecore.
L’arcivescovo e la gerarchia devono vigilare, perché commenti simili non possono essere tollerati, e bisogna prendere le misure necessarie per smascherare e fermare i lupi travestiti da agnelli, o peggio ancora da pastori: “Concludiamo ricordandoci che siamo tutti madri, padri, figlie e figli, sorelle e fratelli, a prescindere dal genere, dall’orientamento sessuale, dall’etnia, dal colore della pelle, dalle convinzioni religiose e da ogni altra differenza che Dio ci ha donato”.
Il Ministro dell’inclusione Julia Farrugia Portelli ha aperto un’indagine di polizia su padre Muscat a causa dei suoi commenti incitanti all’odio, mentre il Dipartimento per l’Inclusione e l’Accesso alla Conoscenza della Facoltà di Educazione dell’Università di Malta ha condannato “le deplorevoli parole omofobe di padre David Muscat. I suoi commenti ostili incitano all’odio e promuovono il pregiudizio e il disprezzo nei confronti della comunità LGBTIQ+. Il Dipartimento per l’Inclusione e l’Accesso alla Conoscenza denuncia tali discorsi di odio, che sono chiaramente motivati dall’ostilità verso la diversità umana, ed invita le autorità religiose e civili ad agire responsabilmente verso tali deprecabili comportamenti.
“È loro responsabilità assicurare che ogni individuo viva una vita sicura e pacifica, priva di discriminazioni e oppressione. Le autorità competenti dovrebbero agire per assicurare il rispetto per la diversità in una società volta all’inclusione e al benessere di tutti i suoi membri. Il Dipartimento per l’Inclusione e l’Accesso alla Conoscenza dell’Università di Malta sottolinea l’importante ruolo dell’educazione per instillare comportamenti radicalmente inclusivi, e per questo le scuole dovrebbero divenire centro della visibilità e dell’inclusione della diversità”.
Padre Muscat non è nuovo alle polemiche: nel novembre 2019 venne ripreso dall’arcivescovo Scicluna per un suo commento ostile ai migranti. Aveva descritto l’arrivo a Malta di lavoratori stranieri come una “invasione”, dicendo che gli stranieri sarebbero stati ben presto più numerosi dei Maltesi. In precedenza era circolato un video in cui lodava il leader di Imperium Europa [gruppo di estrema destra, n.d.t.] Norman Lowell, messo sotto accusa per aver istigato l’odio razziale.
Testo originale: Archbishop issues formal warning to priest who said being gay is worse than being possessed by devil