L’associazione LGBT cattolica DignityUSA analizza il Sinodo Amazzonico
Comunicato dell’associazione LGBT cattolica DignityUSA* (Stati Uniti) pubblicato il 27 ottobre 2019, liberamente tradotto da Giacomo Tessaro
Il documento finale prodotto dal Sinodo Amazzonico recentemente conclusosi è a tratti deludente, affermano i vertici di DignityUSA, l’associazione cattolica che lotta per l’uguaglianza, la giustizia e la piena inclusione delle persone LGBTQI nella Chiesa e nella società.
Pur apprezzando l’impegno a proteggere un ambiente sotto assedio e il rispetto per i popoli e le culture indigene, la volontà di rendere più accessibili i Sacramenti, e l’influenza che nel Sinodo hanno avuto le persone più vicine a tali tematiche, ma esprimono anche una profonda preoccupazione per il perpetuarsi delle ingiustizie nei confronti delle donne e delle persone LGBTQI: “Il Sinodo Amazzonico è degno di nota, perché al centro delle sue deliberazioni sono state poste le vite e le voci delle persone che più soffrono per la distruzione dell’ambiente e l’imperialismo economico. Approviamo senza riserve l’impegno del Sinodo a mettere fine a decenni di distruzioni della regione amazzonica, e ci uniamo all’appello della Chiesa a rispettare e proteggere i popoli indigeni e le loro culture” scrive Marianne Duddy-Burke, direttrice esecutiva di DignityUSA.
Marianne Duddy-Burke si è poi soffermata sul riconoscimento del fatto che i canoni della Chiesa impediscono a tanti, troppi cattolici il regolare accesso ai Sacramenti, e sulla raccomandazione che alcuni uomini sposati possano venire ordinati: “DignityUSA si schiera con quei padri sinodali che vogliono rendere più agevole la celebrazione dei Sacramenti, fondamentali per la comunità cattolica, e una delle massime priorità per la Chiesa. Crediamo che la possibilità di ordinare anche uomini sposati sia fondamentale per assicurare a tutti i cattolici il diritto di esercitare i propri diritti battesimali. Da lungo tempo DignityUSA crede che la vocazione divina a servire la Chiesa non debba conoscere limiti di età, sesso, orientamento sessuale, dal fatto che si sia celibi, sposati o in una relazione, ed è molto lieta di vedere che i vertici della Chiesa stiano aprendo una finestra in tal senso”.
Ma il Sinodo si è rivelato anche problematico: “Il fatto che le donne siano state ascoltate, ma non avessero diritto di voto, e il fatto che non si sia aperto all’ordinazione di quelle donne che già servono le comunità cattoliche nella regione amazzonica è un perpetuarsi dell’ingiustizia. Il servizio e la leadership delle donne dovrebbero essere riconosciuti allo stesso livello di quelli dei loro colleghi uomini. In questo, purtroppo, il Sinodo ha fallito”.
Duddy-Burke nota anche che le persone LGBTQI sono state escluse dal documento finale: “Il tentativo, molto offensivo, di escludere i gay dagli ordini sacri perché solamente gli uomini sposati ‘con una famiglia stabile e legittimamente costituita’, come dice il documento finale, possono essere ordinati, è estremamente deludente. [Noi persone LGBTQI] continuiamo a venire emarginate, e il fatto che Dio accolga la nostra comunità viene negato dalla Chiesa. Nel Sinodo, e nel documento che ne è scaturito, in ogni caso, scorgiamo segni di speranza per la nostra Chiesa e per il mondo. È chiaro però anche che la nostra Chiesa deve camminare ancora molto per essere in grado di riconoscere e celebrare la dignità di ogni essere umano, a prescindere dal sesso, dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere. Il nostro lavoro continua”.
* DignityUSA è stata la prima associazione cattolica al mondo ad operare per la causa LGBTQI, per l’uguaglianza, la giustizia e la loro piena inclusione nella Chiesa e nella società. Fondata nel 1969, è tra i membri fondatori del Global Network of Rainbow Catholics (Rete Globale dei Cattolici Arcobaleno).
Testo originale: Results of Amazon Synod Mixed for the Church, Bad News for Women and LGBTQI People, Says Gay Catholic Organization