Le associazioni LGBT sono state finalmente accolte alla Parata di San Patrizio di New York
Articolo di Bob Shine pubblicato su Bondings 2.0, blog dell’associazione cattolica New Ways Ministry (Stati Uniti) il 16 marzo 2016, liberamente tradotto da Silvia Lanzi
Quando la Parata di San Patrizio di New York prenderà il via domani, sarà finalmente una celebrazione inclusiva del retaggio irlandese con tutti i manifestanti LGBT finalmente benvenuti, senza riserve, per la prima volta.
La Lavender & Green Alliance (Alleanza verde e lavanda) è stata invitata dagli organizzatori della parata, come riportato dal Washington Blad. L’Alliance, che dal 2000 ha ospitato un evento alternativo a Queens intitolato St. Pat’s For All Parade (Parata di San Patrizio per tutti), ha celebrato l’accoglienza, ha detto il fondatore e presidente Brendan Fay, aggiungendo che la parata sarà “un grande giorno per l’ospitalità e l’inclusione”: “Per la prima volta il 17 marzo si farà la storia… Penso che sia portatrice di un messaggio di uguaglianza e quella che io chiamo ospitalità culturale. C’è un sentimento diffuso di eccitazione e una speranza davvero grande e gioiosa… Sono proprio arrivato ad apprezzare quanto siano importanti gli incontri culturali e le parate per le nostre vite e le nostre comunità”.
Si spera che l’invito alla Lavender & Green Alliance metta fine a decenni di controversie tra i sostenitori LGBT che cercavano di marciare senza nascondersi e gli avversari cattolici conservatori, ma tale inclusione non era certa e non è arrivata facilmente. Il benvenuto di OUT@NBC Universal dell’anno scorso, il primo gruppo apertamente LGBT della parata, è stato criticato da molti, perché alcuni manifestanti erano di discendenza irlandese. I commenti dello scorso giugno del presidente della parata John Dunleavy hanno sollevato la possibilità che i gruppi LGBT potrebbero essere esclusi ancora un altro anno. Per fortuna, gli organizzatori della parata hanno dato il benvenuto alle persone LGBT irlandesi-americane sotto la loro bandiera, e su questo Emmaia Gelman del gruppo Irish Queers ha commentato al The Villager: “C’è sempre stata la richiesta, da parte dei manifestanti irlandesi LGBT, di porre fine all’esclusione dalla Parata e di parteciparvi sotto la propria bandiera… Siamo veramente felici che stia per accadere. Venticinque anni sono lunghi… è proprio una grande cosa che l’attesa sia finita”.
Brendan Fay della Lavender & Green Alliance, che è cattolico, ha detto che la “costante determinazione” della comunità irlandese, e non solo le persone LGBT, hanno fatto sì che questa accoglienza fosse possibile. Così come anche le pressioni degli sponsor finanziari come Guinness e i boicottaggi da parte dei politici locali. Il sindaco di New York Bill de Blasio sta finendo i suoi due anni di boicottaggio della Parata, raccontando alla folla la domenica scorsa: “La Parata di San Patrizio è una tradizione di New York ma per anni gli irlandesi LGBT della città non hanno potuto mostrare il loro orgoglio. Finalmente possono celebrare il loro retaggio marciando in una parata che ora rappresenta progresso e uguaglianza”.
Alcuni sostenitori, però, non voglio che la storia che circonda questa parata sia dimenticata troppo rapidamente in nome del progresso. John Francis Mulligan di Irish Queers ha scritto sul Washington Blade: “Ma questo ‘andare avanti’ a ranghi serrati è come una riconciliazione senza la verità. Cancella la storia. Cancella il potere della gente di fare cambiamenti tutti insieme. Sminuisce la storia del coraggio e dell’impegno delle persone che hanno il coraggio di alzarsi in piedi e parlare ad alta voce, anche quando questo ha come conseguenza la perdita della famiglia, della sicurezza, della casa, del lavoro e delle amicizie. La storia antigay della Parata è importante. Il bigottismo è l’unione di forze molto potenti: l’arcidiocesi cattolica di New York, il dipartimento di polizia, l’ufficio del sindaco, i tribunali e la destra religiosa… Alcuni dei molti valori irlandesi mi sono cari sono: essere contrario, alzare la voce per ciò che è giusto, non avere paura di fermarsi e di camminare nella direzione opposta… Ci sono voluti venticinque anni di battaglie per camminare sulla Fifth Avenue assieme agli altri ma abbiamo vinto. Celebriamo questo avvenimento, ricordiamo la storia e continuiamo a lavorare”.
Anche Danny Dromm, un membro gay e irlandese del New York City Council, ha ricordato le battaglia, come scritto sull’Irish Times. Durante le osservazioni all’inizio di questa settimana presso il consolato d’Irlanda, ha detto: “Per tutte le persone che sono state arrestate e hanno protestato e alla mia famiglia che ha scritto lettere contro quel che sto facendo qui, oggi è un giorno di riconciliazione e guarigione per tutti noi”.
Varrà la pena di celebrare la festività di domani a New York solo se saranno ricordati coloro che hanno reso possibile questa giornata. L’inclusione della parata riflette il profondo spostamento nella società e nelle culture in tutto ciò che riguarda sesso e sessualità e che vale la pena festeggiare. Boston ha visto una simile vittoria durante la Parata di San Patrizio dell’anno scorso, e la St. Pat’s For All Parade di New York continuerà a Queens in aggiunta alla parata principale – tutti sviluppi positivi verso la piena uguaglianza delle persone LGBT.
Come nota finale, l’inclusione di manifestanti LGBT nella parata la lega ancor di più all’Irlanda. Il portavoce di Dignity/New York, Jeff Stone, ha spiegato al Blade che le celebrazioni inclusive della Festa di San Patrizio negli Stati Uniti si correlano giustamente alle vittorie ottenute in Irlanda: “Infine, i membri più vecchi e conservatori che erano contro i [manifestanti LGBT] hanno lasciato o sono morti e capisco che Barbara Jones, il console generale d’Irlanda a New York, abbia cercato di spingere il comitato a lasciarli marciare. Questo è anche in linea con ciò che sta succedendo in Irlanda, specialmente ora con il voto pro-matrimoni gay. Le persone di quel Paese hanno parlato chiaramente”.
Celebrare la Festa di San Patrizio con questa parata è stato sempre un punto d’onore per gli irlandesi americani e per i newyorkesi di ogni ambiente, fin dal tardo XVIII secolo. Domani la parata compirà il suo 255mo anno. Come ha notato precedentemente Bondings 2.0, queste celebrazioni saranno migliori ora che le persone LGBT sono benaccette nello spirito della lunga tradizione cattolica della giustizia sociale e, notazione forse più pertinente qui, del carisma irlandese di un’ospitalità calda e senza limiti.
Testo originale: LGBT Irish-Americans Finally Fully Welcomed to NYC St. Patrick’s Day Parade