Le certezze degli uomini che non sanno parlare di Dio
Riflessione di Gaetano tratta da Acqua di Fonte, n.46 del Febbraio 2008
Tre storie edificanti, come si diceva una volta nelle vecchie riviste per famiglie. Tre modi di intendere la fede e l'essere cristiani. Tre storie in cui sono protagoniste le certezze di chi si ritiene cristiano devoto, unto del Signore, Pastore infallibile… Ma vi è posto per Dio in mezzo a così tante certezze? O forse è meglio ascoltare la sua voce "nel silenzio della nostra coscienza".
Vi erano due professori nella stessa università, uno vecchio e l’altro giovane. Il vecchio, entrando in aula, pregava così tra sé: O Dio ti ringrazio che non sono come gli altri: superbi, ignoranti, “amiconi” degli studenti; e neppure come il professore dell’aula a fianco.
Insegno solo ciò che non è in contraddizione con la mia coscienza (rettamente educata e formata dal Magistero); chiedo agli studenti di rispettare anche le altre religioni ma sono fermamente contrario alla rimozione del Crocifisso dall’aula.
L’altro, invece, saliva in cattedra sempre con emozione. Guardando il Crocifisso diceva: da quando ero studente mi interrogo sul perché sei appeso a questa parete e non l’ho ancora capito. Guardando gli studenti aggiungeva: non c’è vero insegnamento senza ricerca e umiltà; non sarei un buon insegnante se non condividessi con voi i miei dubbi, se non fossi aperto al dialogo e disponibile a rivedere le mie idee.
Vi erano due uomini nella stessa città, uno ricco e l’altro povero. Il ricco aveva bestiame minuto e grosso in gran numero; il povero non aveva nulla, se non una sola pecorella piccina che egli aveva comprata e allevata. Un ospite di passaggio arrivò dall’uomo ricco e questi, risparmiando di prendere dal suo bestiame minuto e grosso, portò via la pecora di quel uomo povero e ne preparò una vivanda per l’ospite venuto da lui.
L’ira di Davide si scatenò contro quell’uomo e disse a Natan: “Per la vita del Signore, chi ha fatto questo merita la morte. Pagherà quattro volte il valore della pecora, per aver fatto una tal cosa e non aver avuto pietà”. Allora Natan disse a Davide: “Tu sei quell’uomo!”
In principio ci fu la Cura Pastorale [1] impetuosa e gagliarda da spaccare i cuori e spezzare le speranze davanti al Signore, ma il Signore non era nella Cura Pastorale.
Dopo la Cura Pastorale ci fu l’Istruzione per i Seminaristi [2], ma il Signore non era nell’Istruzione.
Dopo l’Istruzione ci fu la Nota Autorevole sui Dico [3], ma il Signore non era nella Nota.
Dopo la Nota ci fu il mormorio di un vento leggero, udito solo nel silenzio della mia coscienza…
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1 Lettera della Congregazione per la Dottrina della Fede sulla “cura pastorale delle persone omosessuali” – Ottobre 1986
2 Istruzione della Congregazione per l’Educazione Cattolica circa i “criteri di discernimento vocazionale riguardo alle persone con tendenze omosessuali in vista della loro ammissione al Seminario e agli Ordini sacri”- Agosto 2005
3 Nota del Consiglio Episcopale Permanente della CEI “a riguardo della famiglia fondata sul matrimonio e di iniziative legislative in materia di unioni di fatto” – Marzo 2007