Le linee guida del gruppo di lavoro per la pastorale omosessuale della diocesi austriaca di Feldkirch
Linee guida del DAHOP-Vorarlberg*, Gruppo di lavoro per la pastorale omosessuale della diocesi cattolica di Feldkirch (Austria), approvate dal vescovo diocesano Benno Elbs il 3 luglio 2015, libera traduzione di Antonino Pane
1 Cosa si intende per pastorale?
Pastorale deriva da “Pastor“(pastore): Pastorale come “custodia” – come protezione e cura per l’uomo. Papa Francesco ha parlato di questa cura nella sua prima omelia da Papa [1]: “La vocazione del custodire (…) ha una dimensione che precede e che è semplicemente umana, riguarda tutti. (…) è l’avere rispetto per ogni creatura di Dio e per l’ambiente in cui viviamo. E’ il custodire la gente, l’aver cura di tutti, di ogni persona, con amore, (…)”.
Francesco descrive diversi tipi di rapporti e l’elemento più importante in questi rapporti è: “il vivere con sincerità le amicizie, che sono un reciproco custodirsi nella confidenza, nel rispetto e nel bene”. E afferma: “In fondo, tutto è affidato alla custodia dell’uomo, ed è una responsabilità che ci riguarda tutti. Siate custodi dei doni di Dio!.”
In questo senso comprendiamo anche la missione del gruppo di lavoro della pastorale omosessuale, come una missione per una cura delle anime terapeutica:
– per una cura dell’anima, intrisa di attenzione e rispetto per l’unicità di ogni singolo uomo in un atteggiamento di apertura e di considerazione.
– per una cura dell’anima che prenda sul serio l’Altro, come soggetto della propria storia di vita e che gli renda giustizia, progettata con responsabilità e fatta per lui: una cura dell’anima fatta con lui (e non per lui).
– come una cura dell’anima sostenuta dalla conoscenza, poiché la crescita e la vita dell’uno dipende direttamente dalla crescita e dalla vita dell’altro; gli incontri importanti lasciano sempre una traccia nell’altra persona.
2. L’immagine umana e divina
La cura dell’anima, nell’esempio di Gesù Cristo, è intesa come una cura dell’uomo in tutte le sue dimensioni – con lo scopo, affinché l’uomo, secondo il volere di Gesù, “abbia la vita e l’abbia in abbondanza” (Giovanni 10, 10) e ” affinché viva nella libertà e nella gloria dei Figli di Dio” (Romani 8, 21). Noi crediamo che è questo il disegno di Dio per tutti gli uomini. Noi crediamo che il suo amore vale per tutti incondizionatamente, nella concretezza della loro propria esistenza. Così ognuno ha la stessa dignità, essendo creazione e opera di Dio. Questo è il compito della chiesa, testimoniare questo come “strumento e disegno della Chiesa“.
La diversità e la molteplicità delle persone – anche nella loro predisposizione sessuale – deve essere vista e sperimentata come un dono prezioso. L’orientamento sessuale di una persona non è eticamente etichettante (sia che viva come omo-, bi-, o eterosessuale); lo è però il posto, collegato alla sua coscienza, che la sua sessualità ha nella sua vita.
3. Compiti del gruppo di lavoro
Facilitare l’incontro:
– L’incontro diretto tra persone omosessuali ed eterosessuali ed il conoscersi l’un l’altro è un prerequisito per la comprensione reciproca, per l’accettazione dell’Altro e per sperimentare, come possa essere preziosa l’altrui conoscenza. Nell’incontro entrambi possono imparare l’uno dall’altro ed arricchirsi allo stesso tempo.
– Gli incontri spianano la strada affinché i pregiudizi vengano superati e affinché le donne e gli uomini omosessuali possano trovare il loro posto nella chiesa e nella società. Tali processi devono avvenire in un’atmosfera pacata e rispettosa, nella quale si può parlare apertamente dell’omosessualità e dei problemi correlati a essa, nella quale possono coesistere posizioni contrastanti, ma anche modificarsi. Pertanto, il gruppo di lavoro vede nella realizzazione di questi incontri e di questo dialogo – in cui si possa dare e ricevere – il suo compito fondamentale.
Consulenza e supporto:
Le persone, qualsiasi orientamento sessuale abbiano, hanno diritto a un consiglio e a un supporto spirituale.
– Alle persone omosessuali: A causa di questa particolare situazione (che vivono) gli omosessuali hanno bisogno di persone e accompagnatori che siano qualificati e competenti, che riconoscano l’orientamento sessuale come una parte essenziale della persona e che facciano tutto questo con empatia. Una guida spirituale deve basarsi non soltanto sulla spiritualità, ma anche su una competenza umano-psicologica e teologico-spirituale.
– Alle coppie dello stesso sesso: Noi intendiamo il rapporto (di coppia) come un dono. Per questo motivo ne vogliamo sostenere la realizzazione.
– A genitori e parenti: I genitori e parenti devono confrontarsi con la situazione particolare dei loro figli o dei loro parenti (omosessuali) e per questo motivo hanno bisogno di sostegno per ogni evenienza. Anche per questo vogliamo essere degli interlocutori solidali e delle guide competenti e caritatevoli. Allo stesso tempo vogliamo anche rivolgerci ai nonni e alle vecchie generazioni. Nonostante le riserve ecclesiastiche non dovrebbero essere tralasciate forme di benedizione anche per gli omosessuali.
Formazione e sostegno
– Sia nella chiesa, sia nella società gli omosessuali hanno sempre a che fare con l’emarginazione e la discriminazione. Oltre all’assistenza e alla consulenza pastorale per noi anche la formazione, dentro e fuori la chiesa, e le relazioni pubbliche sono importanti. L’informazione e l’educazione possono far sviluppare un’immagine più realistica dell’omosessualità e far sì che pregiudizi e paure infondate scompaiano, e che venga assicurata una maggiore comprensione. Lì dove gli omosessuali vengono stigmatizzati ed emarginati è necessario agire (anche pubblicamente) per i loro diritti e lo smantellamento delle discriminazioni.
Questo documento è stato redatto d’intesa con il vescovo della diocesi (di Feldkirch) Benno Elbs (3/7/2015) e col consiglio del Centro per la famiglia e il matrimonio (approvato dal consiglio il 9/6/2015) e descrive i compiti del gruppo di lavoro della “Pastorale omosessuale della diocesi di Feldkirch” (Austria).
Questo gruppo di lavoro è strutturalmente associato con l’AFC (Centro per la famiglia e il matrimonio della diocesi di Feldkirch), il cui presidente è responsabile del lavoro del gruppo. I suoi membri sono nominati in accordo col consiglio esecutivo dell’AFC.
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[1] Dall”Omelia di Papa Francesco alla Messa per l’imposizione del pallio e la consegna dell’anello del pescatore per l’inizio del suo ministero petrino di vescovo di Roma (Piazza San Pietro, 19 marzo 2013)
[2] Con il termine di “pastorale omosessuale” il gruppo di lavoro si riferisce anche a tutte le persone bisessuali e transessuali. Per motivi di leggibilità nel documento viene usato solo il termine “omosessualità” o “coppie omosessuali”.
Per approfondire: L’esperienza viva della pastorale con le persone omosessuali nella diocesi austriaca di Feldkirch. Testo di Susanne Winder* pubblicato sul sito della Diocesi cattolica di Feldkirch (Austria) il 27 gennaio 2016, liberamente tradotto da Giacomo Vitali
Testo originale: Arbeitsgruppe. Homosexuellenpastoral in der Diözese Feldkirch