Le metodiche pastorali più usate nella chiesa cattolica con le persone LGBT
Testo redatto e pubblicato sul sito dell’associazione cattolica New Ways Ministry (Stati Uniti), liberamente tradotto da Filippo Natoli per La Tenda di Gionata
Vogliamo segnalare i dodici modelli di pastorale cattolica con le persone LGBT emersi negli ultimi decenni. E’ un elenco approssimativo e cronologico, in cui il primo modello è uno dei primi emersi, mentre gli ultimi sono gli approcci più “all’avanguardia“. Molte parrocchie cattoliche usano allo stesso tempo diversi di questi modelli, due o più tipi, ed anche delle versioni ibride. Questi modelli sono forniti per aiutare le persone a pensare a come modificare la loro pastorale parrocchiale. Non sono vogliono essere prescrittivi, ma solo suggerire delle opzioni ed delle possibilità.
Le metodiche pastorali cattoliche più usate con le persone LGBT:
1. Accompagnamento personale: la cura delle persone LGBT avviene su base individuale ed attraverso la consulenza pastorale e la confessione.
2. Sostegno al Celibato: si creano dei gruppi di sostegno sociale e spirituale per aiutare le persone lesbiche e gay a rimanere celibi.
3. Pastorale separata: le persone LGBT si incontrano privatamente, solo tra loro e con alcuni amici stretti in modo da sostenersi a vicenda spiritualmente. Talvolta questa pastorale è condotta su base diocesana o regionale, senza alcun collegamento con una parrocchia locale.
4. Gruppo di supporto: le persone LGBT si incontrano tra di loro e con altri parrocchiani per discutere delle loro vite di fede. Questo modello differisce dalla pastorale precedente in quanto s’incontrano pubblicamente e tutti sono benvenuti.
5. Pastorale su tutta la persona: la pastorale LGBT non si concentra sulla sessualità, ma sulla miriade di altre domande che le persone LGBT sperimentano: alienazione, emarginazione, paura, integrazione personale
6. Pastorale di formazione: per accogliere le persone LGBT in una parrocchia, spesso bisogna formare lo staff pastorale, i responsabili e anche l’intera comunità per renderli consapevoli della realtà delle persone LGBT e di come questa s’inserisca nel cammino della parrocchia.
7. Pastorale di sostegno alle persone affette da HIV/AIDS: alcune parrocchie incontrano le persone LGBT attraverso il sostegno dato alle persone affette da HIV/AIDS. Questo modello è attualmente sempre meno diffuso, dal momento che oggi i dati demografici dell’epidemia sono cambiati (ovvero l’HIV non colpisce più, come all’inizio, le persone LGBT, ma infetta in maniera numericamente maggiore le persone eterosessuali) .
8. Pastorale familiare: la pastorale LGBT è condotta fornendo sostegno ai genitori e ad altri membri della famiglia con delle persone LGBT, sopratutto se questi hanno difficoltà ad adattarsi alla nuova realtà a causa di problemi di fede.
9. Approccio come dono: i doni spirituali delle persone LGBT sono celebrati nella parrocchia riconoscendo i contributi che le persone LGBT rendono, sia da un punto di vista pratico che spirituale.
10. Pastorale inclusiva: Invece di lavorare solo con le persone LGBT o di creare programmi speciali per loro, una parrocchia può fare lo sforzo di includere le necessità delle persone LGBT nei programmi ordinari della parrocchia: nell’educazione degli adulti, negli sforzi per l’inclusione della diversità, nei progetti di giustizia sociale, nella pastorale giovanile, ecc. Le tematiche LGBT sono “integrate” con i programmi esistenti.
11. Approccio integrato: l’accoglienza delle persone LGBT è intenzionalmente prevista in tutti i programmi parrocchiali e nei piani pastorali affinché le persone LGBT siano pienamente integrate nella vita parrocchiale. Alcuni aspetti impegnativi di questa integrazione potrebbero includere la preparazione alla vita di coppia, il sostegno al dolore, l’educazione sacramentale per i bambini.
12. Pastorale per la Giustizia sociale: le comunità parrocchiali lavorano per la giustizia e l’uguaglianza delle persone LGBT nella vita civile ed ecclesiale.
Testo originale: Models of Ministry