Le nostre storie sono ponti contro l’invisibilità delle persone trans
Riflessioni di Meggan Sommerville* pubblicate sul blog Trans Girl at the Cross (Stati Uniti) il 31 marzo 2014, liberamente tradotte da Marzia Di Bartolomeo
L’Omaha Sun Times e l’Huffington Post, questo fine settimana, hanno pubblicato una storia che mi ha fatto riflettere. E’ stata intitolata “5 Luoghi in cui esistono i Trans”. In un mondo che sopprime la nostra esistenza, sono rimasto scioccata ed entusiasta nel sapere che l’Heartland ha pubblicato un racconto sulla visibilità dei transgender. Ma mi ha lasciato anche terribilmente deluso.
Non posso negare che, nel mondo dei media, nell’intrattenimento, nello sport e nel mondo della moda, ci sono stati molti passi avanti nei riguardi dei transgender. E assolutamente non voglio neanche negare che ci siano troppi individui trans che si trovano per le strade. Ma ci sono tanti altri esempi che aiutano a rappresentare la loro comunità nel suo complesso.
Siamo nelle scuole come insegnanti e come studenti. Siamo vigili del fuoco e agenti di polizia. Noi siamo medici e infermieri. Noi lavoriamo in palestra e al vostro negozio locale di vendita al dettaglio. Troverete molti di noi in sinagoghe, cattedrali, moschee e chiese di tutto il paese e di tutto il mondo. Viviamo e lavoriamo in quasi ogni aspetto della vita.
Nel frattempo che sempre più storie di transgender, di trionfi e di lotte che ci appartengono stanno attraversando interamente i media e il web, la cis-community sta diventando sempre più consapevole delle persone che conoscevano molto poco. La comunità trans potrebbe continuare a vivere nell’ombra, ma ne stanno parlando sempre più persone. La cis-community sta aprendo sempre di più gli occhi su una comunità che pensava fosse molto diversa da lei.
Queste storie, le persone dietro esse e molte altre che non fanno notizia, ma che ogni giorno fanno progressi per la comunità trans, sono quelle che costruiscono ponti. Sono quelle che gettano le basi per tutto ciò che viene dietro di noi. I ponti non sono costruiti sotto la copertura delle tenebre. I ponti sono costruiti nella luce. Essere in luce significa essere visibili.
Dio mi ha chiamato come seguace di Cristo, per essere il Suo rappresentante. Così, allo stesso modo, devo essere un capo per la comunità trans. E’ mia responsabilità, se è nella mia scrittura, nelle apparizioni pubbliche, nel posto di lavoro o all’interno del corpo della chiesa, alzarmi ed essere un capo onesto e positivo per la mia comunità. E’ di mia responsabilità essere un costruttore di ponti visibili.
Ultimamente ho parlato molte volte di questo. Se le cose vogliono continuare a cambiare e se stiamo andando a colmare il divario tra la comunità trans e cis, entrambe le parti devono fare lo sforzo di costruire un ponte che vada l’uno verso l’altro. Tutti noi possiamo essere costruttori di ponti.
Nel tentativo di portare maggiore consapevolezza per il Transgender Day of Visibility, ho chiesto ad altri due di unirsi a me nel condividere i propri pensieri. Vi incoraggio a continuare a leggere la seconda parte, La chiesa dovrebbe essere un luogo di amore, non di timore per la comunità LGBT di Bobbie Lang.
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* Meggan Sommerville è una donna transgender e cristiana, che vuol educare la comunità transgender e testimoniare la sua fede nel Salvatore, Gesù Cristo. La sua vita professionale l’ha portata ad essere un tecnico veterinario nella periferia occidentale di Chicago, a fare l’istruttore Paramedico ed il pompiere. Dal 1998 è responsabile di un negozio di cornici.
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Testo originale: Transgender Day of Visibility – Bridging the gap