Da “Osanna al figlio di Davide” a “Crocifiggi il figlio di Dio”
Riflessioni di Loris Cozzolino* autore della Pagina Facebook Ogni santo giorno
Inizia la più Santa delle settimane dove rinnoveremo la morte e la Resurrezione di Gesù. La Domenica delle Palme è la cronaca di un ultimo viaggio, un viaggio senza ritorno. Gesù va nella Città Santa, la città di Davide, sede del Tempio di Dio ma sa perfettamente che quel viaggio terminerà in maniera tragica. È palpabile la contraddizione brusca tra il sentire di Gesù e l’azione della folla; il primo, scorgendo la città, piange e si rattrista mentre i cittadini, vedendolo giungere sulla sua modesta cavalcatura fatta da un asinello, lo acclamano e lo accolgono come un re, sventolando rami di palma e stendendo mantelli ai suoi piedi: “Osanna al Figlio di Davide!”
Dopo nemmeno cinque giorni le acclamazioni diverranno urla e offese, i flessibili rami di palma il duro legno del patibolo e invece di “Osanna” si udirà “Crocifiggilo!”. Questo perché la folla, coloro che lo seguono ancora si aspettano che Egli sia un capo di questo mondo e che ristabilisca la supremazia e l’autonomia di Israele: cercano nelle parole dei Profeti l’avverarsi delle profezie.
Vogliono piegarlo alle loro idee, adattare Dio alla misura umana. Ne riceveranno una sonora delusione e si disfarranno del Figlio di Maria aspettando il prossimo messia e liberatore.
Questo duemila anni fa, questo ancora oggi: Gesù è piegato, a seconda delle circostanze e dei luoghi, secondo la necessità del momento: simbolo, religione, nazionalismo, divisione, separazione.
Continuerà ad accadere, così come alle porte di Gerusalemme, finché non saremo in grado di scorgere in Lui la verità dell’Amore, altrimenti li condanneremo e lo uccideremo ancora e ancora perché non soddisferà le nostre aspettative.
Come al solito l’arte viene in aiuto nel comprendere Dio: L’Entrata di Cristo a Bruxelles è un quadro del pittore belga James Ensor eseguito nel 1889. Il pittore immagina l’arrivo di Gesù nella capitale belga e per l’occasione viene organizzata una parata e un’accoglienza straordinaria con grande partecipazione di popolo ed autorità; c’è il sindaco, il vescovo, cariche civili e militari, tutta la popolazione festosa e sorridente. Nessuno guarda Gesù che si riduce ad un piccolo punto tra le folla, il presunto protagonista è divenuto semplice comparsa e pretesto per celebrare e “osannare” il proprio ego mostruoso. Ironia della sorte, l’opera fu ritenuta blasfema e non fu esposta.
* Loris Cozzolino, classe 1986, archeologo paleocristiano, passione smodata per l’agiografia, l’esegesi biblica e la teologia di genere. Non rassegnato ad un’immagine di Chiesa legalistica e respingente, nella marginalità e nello “scarto” vede il Volto del Cristo di Dio. Il suo blog di agiografie lo trovate al link https://www.gionata.org/tag/ogni-santo-giorno/
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