Le persone transgender nascoste nelle scritture
Riflessioni bibliche di Terence pubblicate sul blog My Queer Spirituality (Inghilterra) il 6 maggio 2011, libera traduzione di Silvia Lanzi
“L’eunuco etiope è il nostro antenato trans più famoso. Comunque ce ne sono molti di più sparsi qua e là nella Bibbia, sia visibili che invisibili. Più tardi ne incontreremo molti altri”. (Lewis Reay)
I molti eunuchi nascosti nelle Scritture
Nelle Scritture, ci sono molti termini e protagonisti trans. Se questa cosa non ci è immediatamente famigliare è perché spesso, essi sono nascosti in piena vista – invisibili a meno che ci prendiamo il fastidio di aprire gli occhi e guardare. Comunque, non vorrei riflettere troppo in profondità su un’esperienza che, in fondo, non mi appartiene.
Invece condivido con voi degli estratti da lavoro di Lewis Reay, “Towards a Transgendered Theology: Que(e)rying the Eunuchs, stampato da “Trans/formations” (edito da Marcella Althaus-Reid e Lisa Isherwood):
Per prima cosa vorrei considerare lo straordinario discorso di Gesù (Matteo 19;12 -13) sui diversi tipi di eunuchi. Alle mie orecchie e ai miei occhi di transgender il significato del testo è lapalissiano… Vorrei suggerire che questi versi del capitolo di Matteo sono la dichiarazione più chiara che Gesù fa sull’inclusività del nuovo regno. Questo è un regno nel quale nessuno è escluso, nemmeno l’emarginato meno considerato.
Per vedere i trans nascosti nelle Scritture, abbiamo bisogno di essere sensibili alle parole per capirle nel contesto in cui sono state scritte – e non come sono usate oggi. Una parola chiave è “ciambellano”, che a orecchie moderne si riferisce a un politico o ad un ufficiale governativo. Questo non tiene conto del significato della prima parte della parola. Reay scrive:
Il termine greco “eunocoi” viene dalla radice “eune”, “letto”, e il verbo “achein”, “tenere”: così un eunuco è colui che è “custode del letto” o, più letteralmente un “compagno di letto” o “ciambellano”, che era il responsabile del benessere delle molte mogli del sovrano. Appare anche come “ufficiale” di corte. Il significato secondario della parola è uomo privo della mascolinità, colui che per cause naturali o volontariamente, si astiene dallo sposarsi e dal generare figli.
Nell’Antico Testamento, la parola ebraica “çârîyç” o “saris” significa “castrare” e significa anche eunuco o ufficiale. Tale termine appare 13 volte tradotto come “ciambellano”, 17 come”eunuco” e 12 come “ufficiale”.
E così, molte delle persone trans della Bibbia sono nascoste da descrizioni come “ciambellano”, o (come hanno spiegato altri scrittori) “coppiere” – come ad esempio accade con Neemia.
Lasciate che vi presenti qualcuno dei miei antenati trans spirituali – Carcas il severo, Meuman il fedele, Egai l’eunuco, Zetar la stella, Carbonà l’asinaio, Bigtà il dono di Dio e Biztà lo schiavo, tutti eunuchi del re Serse (vedi il libro di Ester).
Ebed – Melech il servo del re, un eunuco etiope al servizio di re Zedechia, grazie a cui Geremia fu liberato dalla prigione; Aspenaz, il capo eunuco di Nabucodonosor, Teresh che complottò per uccidere re Serse, Sarsechim principe degli eunuchi, e Shaashgaz servitore della bellezza.
E, non ultimo, il famoso Daniele e i suoi tre amici: Anania, Misaele e Azaria, Meshach, Shadrach and Abednego (vedi il libro di Daniele). E, per ultimo, il nostro cugino etiope, dagli Atti, che apre a tutti la possibilità di una piena inclusione nel regno di Gesù e non semplicemente nel mondo ebraico.
Molti di questi antenati trans citati da Reay sono personaggi minori, piccole parti della storia biblica. Non il suo argomento principale. […]
Il benvenuto a tutti di Isaia
La promessa di Isaia di “una casa di preghiera per tutti” non è una semplice promessa affinché anche gli eunuchi saranno i benvenuti. Piuttosto è una rivoluzione a 360 gradi dell’elenco di chi può avvicinarsi a Dio.
Koch (in “The Queer Bible Commentary”) suggerisce che gli ultimi capitoli di Isaia, a partire dal 56, presentino molti esempi di dissenso di genere e di stravaganza sociale. I versi sull’eunuco di Matteo fanno da specchio al passaggio di Isaia 56 che estende il regno di Dio agli eunuchi e da loro uno spazio più grande di quelli che hanno figli. Questi versi inglobano la radicale inclusività del messaggio di Gesù – non c’è nessuno che, agli occhi di Dio sia emarginato, siamo tutti inclusi.
Così finisco con le importantissime parole di Isaia 56, 4-7:
“Poiché così dice il Signore:
«Agli eunuchi, che osservano i miei sabati,
preferiscono le cose di mio gradimento
e restan fermi nella mia alleanza,
io concederò nella mia casa
e dentro le mie mura un posto e un nome
migliore che ai figli e alle figlie;
darò loro un nome eterno
che non sarà mai cancellato.
Gli stranieri, che hanno aderito
al Signore per servirlo
e per amare il nome del Signore,
e per essere suoi servi,
quanti si guardano dal profanare il sabato
e restano fermi nella mia alleanza,
li condurrò sul mio monte santo
e li colmerò di gioia nella mia casa di preghiera.
I loro olocausti e i loro sacrifici
saliranno graditi sul mio altare,
perché il mio tempio si chiamerà
casa di preghiera per tutti i popoli».
Testo originale: Trans in Scripture