Le persone transessuali e l’insegnamento sociale della chiesa sul lavoro
Riflessioni pubblicate sul blog Catholic Social Teaching And Transgender Issues (USA) l’11 maggio 2014, liberamente tradotte da Silvia Lanzi
Secondo il “Injustice at Every Turn“, l’indagine nazionale sulle persone transgender,del 2011, il tema del lavoro è molto importante per loro. Tenendo presente che i dati sono stati raccolti appena iniziata la recessione (e quindi negli anni successivi probabilmente sono peggiorati, invece di migliorare), il tasso di disoccupazione per i partecipanti al sondaggio è stato doppio rispetto a quello della media nazionale delle persone.
Il 90% degli intervistati è stato oggetto di molestie sul lavoro o aveva preso misure per prevenirle. Secondo la relazione, “il quarantasette per cento (47%) ha dichiarato di aver sperimentato qualcosa di sfavorevole al lavoro, come essere licenziati, non assunti o essersi visti negare una promozione perché erano transessuali o queer; il 26% degli intervistati ha detto di aver perso il lavoro a causa del loro essere transessuali o queer.
“Questi risultati negativi sono il doppio o il triplo tra le persone transessuali di colore. Il 15% degli intervistati ha anche riportato un reddito familiare inferiore a 10.000 dollari annuali. Il 16% è impegnato nell’economia sotterranea, mentre l’11% lavora nel mondo del sesso”.
Vediamo chiaramente che i pregiudizi sul posto di lavoro impediscono alle persone transgender di avere una parte completa nell’economia. I lavoratori sono perseguitati, maltrattati, sottopagati e spesso completamente chiusi fuori dal lavoro legale e obbligati a cose come il lavoro sessuale, per sopravvivere. Attualmente non c’è alcuna protezione federale per i lavoratori transessuali. Solo pochi stati hanno leggi che tutelano le persone transessuali dalle discriminazioni sul lavoro.
Nella maggior parte degli stati che non hanno simili garanzie, le leggi possono cambiare facilmente da zona a zona e da città a città.
Mentre vi sono state alcune garanzie contro la discriminazione sulla base dell’interpretazione giuridica di leggi contro la discriminazione sessuale delle persone transessuali, non ci sono ancora linee guida per ciò che le imprese e i responsabili delle risorse umane devono fare per proteggere i lavoratori dalla transgender dalle discriminazioni. Le pesone trans, purtroppo, spesso sono trascurate per molte posizioni (specie per quelle che richiedono un contatto continuo con i clienti). Cos’ha da dire la tradizione cattolica su quest’argomento?
Nell’enciclica Centesimus Annus, Giovanni Paolo secondo scrive che “l’obbligo di guadagnarsi il pane con il sudore della fronte presuppone il diritto di farlo. Una società in cui questo diritto è negato sistematicamente, in cui l’economia politica non permette ai lavoratori di raggiungere soddisfacenti livelli di impiego, non può essere giustificata da un punto di vista etico né può raggiungere la pace sociale.”
Giovanni XXIII ha scritto su un tema simile in Pacem in Terris, “Il governo è inoltre tenuto a dimostrare non meno energia ed efficienza nel fornire opportunità di impiego adeguato, graduato per la capacità dei lavoratori. Si deve fare in modo che gli operai siano pagati un salario giusto ed equo, e sia promosso un senso di responsabilità nelle imprese industriali per cui lavorano.”
Quel che possiamo vedere da questi due papi santi è che è responsabilità del governo fornire un lavoro etico a TUTTI i cittadini. Senza eccezioni. Non si dice “per i lavoratori eterosessuali” o “non per i lavoratori transessuali”. Invece un impiego universale, salari equi, e la capacità di provvedere a se stessi è lo standard a cui la legge dovrebbe aspirare.
Così è dovere di tutti i cattolici e della Chiesa difendere questi principi e applicarli alle persone transessuali. È necessario sostenere leggi che forniscano un quadro di riferimento per i datori di lavoro atto a capire come trattare i loro dipendenti transgender, e per proteggere le persone transgender dall’essere licenziate o non assunte a causa della loro condizione.
Si può dimostrare senza tema di smentita che l’attuale stato di occupazione per le persone transgender non soddisfa gli standard di giustizia che questi due papi hanno indicato, ed è responsabilità della Chiesa e tutti i fedeli cattolici promuovere una nuova giustizia.
Testo originale: Catholic Social Teaching on Employment and its Application to Transgender People