Le preoccupazioni dei genitori con figli LGBT: “i nostri figli saranno felici?”
Testo realizzato dalla PFALyG Argentina (Associazione di genitori, famiglie, amici di lesbiche e gay dell’Argentina), liberamente tradotto da B.L.R. Eglantyn
La felicità dipende dall’amare e l’essere amati! Anche se i genitori avessero, dall’inizio o dopo la crisi (ndr del coming out), una posizione positiva e di rispetto verso l’orientamento sessuale dei propri figli, continuerebbero a preoccuparsi circa il loro benessere. Perchè essi vivono in un mondo che non sempre li accetta.
Si è guadagnato già molto, dal momento che:
– Le molte sfaccettature sconosciute dell’argomento ora non sono più tanto influenti;
– le offese, le disillusioni e i sentimenti di colpa smettono di avere tanta importanza;
– solamente resta la preoccupazione che tanto i figli come i genitori possano arrivare a maneggiare la situazione con la maggior cura e prudenza possibili.
Quando un gran numero di pregiudizi, idee distorte e paure spariscono, è possibile mettere in risalto e analizzare in modo realistico il timore della discriminazione e del disprezzo.
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L’appoggio della famiglia
Di fronte alle avversità, la forza dei figli dipende in gran misura dall’appoggio che viene offerto loro dai genitori.
Chi sa di essere sostenuto dalla propria famiglia ed i cui amici sono ben accetti in casa, velocemente stringe nuove amicizie e si costruisce un modello di vita più resistente. Essere disposti ad accettare le conseguenze della scelta sessuale del proprio figlio o figlia, li aiuta a superare le situazioni più violente.
Essi, quindi, potranno valutare quali sono le situazioni di pericolo che sarebbe meglio evitare e quali, invece, dovrebbero andare affrontate. Se essi si sentono sicuri di essere appoggiati, saranno più capaci di affrontare le aggressioni.
Questo aspetto si relaziona oltre la felicità personale, la quale dipende in gran parte dall’amare ed essere amati. È anche avere sufficiente “aria per respirare”, il che significa ampliare le proprie qualità e gli interessi personali.
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Anche i genitori possono avere dei vantaggi
I genitori che appoggiano i propri figli omosessuali possono, al tempo stesso, crescere interiormente. Ammettere: “Aiutatemi, mio figlio è omosessuale” obbliga ad affrontare uno dei temi più importanti della nostra vita: la sessualità. Non in forma superficiale o scandalistica, come molto spesso è trattato dai mezzi di comunicazione sociale, bensì in modo personale.
Ci si trova a trattare questo argomento, all’improvviso molto vicino, così vicino che spaventa. Prendiamo coscienza del nostro personale sviluppo sessuale, le manifestazioni di solidarietà smettono di essere parole vuote, il trattamento del diverso è posto sotto giudizio.
Una minoranza definita, non presa abbastanza sul serio, tutt’a d’un tratto diventa importante. Si cercano informazioni, si intrattengono conversazioni, si acquisiscono nuove nozioni. I vecchi valori tremano ed esigono la presa di una decisione concreta.
Divengono più importanti la tolleranza, l’amore, il rispetto della vita nelle sue molteplici forme, la solidarietà e la verità. Perché si tratta di persone reali, della felicità dei propri figli e della propria pace spirituale. È indispensabile il valore, la sensibilità, la pazienza, la comprensione e l’orgoglio. Queste qualità modificano una persona e, soprattutto, la rendono più matura.
“Adesso posso dire che l’omosessualità di mio figlio mi ha cambiato molto. Il mio orizzonte si è ingrandito notevolmente. Sono diventata più sensibile verso i gruppi emarginati. Ho notato che le persone omosessuali sono più amorevoli, tolleranti e aperte.
A me hanno aperto interi mondi. A cosa pensavo io prima? Ero salita su quel carro chiamato casa, figli, vicini: ho già pulito? Cosa cucinerò domani? Abbiamo tutti gli abiti in ordine? Tutte sciocchezze. Le ho ormai superate.” (Martina, 42 anni: Micus, pag. 186) Vale la pena trasmettere queste esperienze per “introdurre il tema” alla propria famiglia, agli amici e ai vicini. Questo non significa divulgarlo senza considerazione per i familiari e per il comprendonio di chi ci sta attorno. È necessario essere aperti e delicati con una e con tutte le altre persone, per acquisire una maggiore onestà e accettazione.
Questa attitudine rinforza la situazione dei figli, così come quella dei genitori. Restare silenziosi, tenere costantemente gli occhi aperti, inventarsi bugie quando qualcuno chiede dei figli, escludere i compagni dei figli dalla cerchia familiare, ospitarli il meno possibile in casa – tutto questo costa molta fatica e non aiuta nessuno. Al contrario.
I genitori sono soliti stupirsi nel vedere quanta comprensione ed appoggio incontrano, e che molte paure esistono solo nella loro immaginazione e spariscono nella realtà.
I genitori possono contribuire a migliorare l’ambiente e la tolleranza in generale. Quante più persone omosessuali si mostreranno con naturalezza assieme alle loro famiglie, tanto più facilmente saranno eliminati i pregiudizi.
Si stabiliscono reti di amicizia e di incontro tra persone omosessuali ed eterosessuali, che si stimano per le proprie qualità e che non pensano continuamente al fatto di stringere relazioni sessuali con persone dell’altro o dello stesso sesso.
“Nessuno garantisce una vita felice a nessuno di noi, nemmeno agli omosessuali. Però non è necessario che chi soffre per discriminazioni nel presente, sia infelice nel futuro! Quanto è cambiato negli ultimi anni!
Al giorno d’oggi molte persone omosessuali si mostrano come sono davvero, senza essere emarginati.
I timori solitamente sono rimanenze infondate di un’epoca molto più difficile per i gay. Certo, dovremmo smettere di proiettare il passato nel futuro.
Infine le persone omosessuali non soffrono per le loro scelte, bensì per il rifiuto che ricevono dagli altri. E quanto tempo durerà questo rifiuto, dipende anche da noi!” (Silvia, en: Grossmann, Un amor como cualquier otro, pag. 100). Gli omosessuali non soffrono per il loro orientamento, ma per il rifiuto degli altri.
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Gli omosessuali sono soli nella vecchiaia?
Esiste un timore molto diffuso secondo il quale gli omosessuali sarebbero soli una volta divenuti anziani. Ma neppure l’eterosessualità protegge dalla solitudine nella vecchiaia. Questa paura è paventata da persone che per qualche motivo vivono da sole, e anche in seguito a molti matrimoni.
La generazione attuale di persone adulte e, soprattutto, la seguente di giovani sono le prime che vivono e a cui è permesso vivere la sessualità con libertà. Che risultato darà questo stile di vita nella vecchiaia? Questo non è prevedibile.
Data la natura confidenziale del tema, sono frequenti i contatti brevi tra persone omosessuali che danno grande importanza alla giovinezza e all’apparenza fisica. Ma anche esistono tra i gay e le lesbiche il desiderio di relazioni stabili, sentono necessità di un legame, un tetto, l’amicizia, e questo non solo nella vecchiaia.
Quanto più è l’appoggio offerto ad una persona nel suo libero sviluppo, e quanto più l’omosessualità smetta di essere un tabù e sia accettata, tanto maggiore è la crescita delle possibilità di trovare stili di vita soddisfacenti, anche nella vecchiaia.
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Testo originale: Preocupaciones de los padres: Pueden los hijos ser felices?