Le reazioni dei cattolici LGBT al “deludente” documento preparatorio del Sinodo
Riflessioni di Bob Shine dell’associazione cattolica LGBT New Ways Ministry (Usa) pubblicate il 24 giugno 2014, liberamente tradotte da Innocenzo
Nel mese di maggio la Suora Benedettina Joan Chittister ha scritto che il prossimo Sinodo dei vescovi sul matrimonio e la vita familiare è una possibilità per la gerarchia della Chiesa cattolica per “fare le cose per bene”.
Tuttavia il documento di lavoro del Vaticano per il Sinodo (in latino, instrumentum laboris), pubblicato questa settimana, sta lasciando molti osservatori e cattolici LGBT con l’impressione che non tutto è stato fatto nel migliore dei modi.
Il documento di lavoro, che il blog Bondings 2.0 ha presentato all’inizio di questa settimana, ha raccolto le risposte al questionario del Sinodo, giunte da tutto il mondo con l’obiettivo di promuovere la discussione nella riunione del Sinodo di questo autunno.
Equally Blessed, una coalizione di quattro organizzazioni cattoliche (americane) per l’uguaglianza delle persone LGBT, ha rilasciato una dichiarazione esprimendo la delusione dei suoi membri per il documento di lavoro.
I membri della coalizione, che sono Call To Action, DignityUSA, Famiglie Fortunate e New Ways Ministry, hanno affermato che: “Siamo scoraggiati, perché le sfide delle famiglie che cercano di conciliare il loro amore inequivocabile per i loro familiari LGBT e gli insegnamenti della Chiesa, spesso troppo duri e fonte di divisioni, non vengono affrontati …”
“I Vescovi ancora una volta sostengono che il problema non è che i loro insegnamenti si scontrano con l’insegnamento biblico dell’amore, ma che i cattolici non sono a conoscenza dei loro insegnamenti.
I cattolici non solo li conoscono, ma anzi hanno lottato a lungo contro questi insegnamenti e infine li hanno respinti come incompatibili con il Vangelo.
Vedere che i Vescovi degli Stati Uniti spendere milioni di dollari per difendere il loro diritto a discriminare le famiglie gay non fa che aumentare la distanza di molte famiglie dalla Chiesa”.
“Stiamo vivendo la fede che amiamo e che parla della Chiesa in cui crediamo. Celebrare la diversità nella nostra Chiesa è parte integrante della nostra comprensione di una fede che cammina con coloro che sono ai margini e riconosce il volto di Dio in ognuno di noi.”
In una dichiarazione separata per DignityUSA (associazione nazionale cattolici LGBT degli Stati uniti), il direttore Marianne Duddy-Burke, ha affermato:
“Molti cattolici speravano che il Sinodo straordinario sulla famiglia sarebbe stata l’occasione per un vero dialogo con i dirigenti della Chiesa cattolica su temi che sono molto importanti nella nostra vita quotidiana.
Invece ciò che vediamo è una rigida aderenza all’insegnamento esistente e sentiamo sono la denuncia dei Vescovi che il popolo della Chiesa è male informato o ignorante.
Questa è una semplificazione grossolana e incredibilmente offensiva …”
“Non riesce a mostrare alcun riconoscimento del profondo amore e dell’impegno condiviso da molte coppie dello stesso sesso, minimizza la realtà delle persone LGBT nell’allevare i figli e non riesce ad offrire qualche speranza alle famiglie che amano i loro famigliari LGBT incondizionatamente e perciò lottano contro gli insegnamenti della Chiesa, che sono troppo spesso umilianti. Inoltre i vescovi continuano a mostrare una grave mancanza di comprensione dell’identità transgender. Se cominceranno ad ascoltare veramente le persone transgender impareranno molto. “
Afferma Jim Fitzgerald, direttore esecutivo dell’associazione Call To Action, che: “Quando i cattolici hanno appreso l’anno scorso che i responsabili della loro Chiesa cercavano risposte sul tema della pastorale della famiglia, hanno risposto con entusiasmo, condividendo le loro esperienze, le loro intuizioni e i loro desideri. I cattolici credevano che fosse un nuovo momento in cui la leadership cattolica voleva ascoltare e onorare le loro voci, le loro esperienze e la loro saggezza …
“Se la relazione di oggi è una delusione, i cattolici di oggi non lo sono. Essi capiscono perfettamente l’invito ad amare radicalmente contenuto nel Vangelo.
Parrocchie cattoliche, scuole e comunità in tutto il paese continueranno a vivere con amore ed ad accogliere i nostri fratelli e le nostre sorelle che hanno lottato per il divorzio, che si sono risposati con amore, che vivono orgogliosamente come persone LGBT o che usano la contraccezione nella loro famiglia”.
Anche se la delusione è una reazione comune per molti, Francis DeBernardo (dell’associazione cattolica LGBT statunitense New Way Ministry) ha ricordato che questo documento di lavoro non è l’ultima parola sul matrimonio e la famiglia.
Forse la risposta più spiritosa a questo documento è venuta da un anziano osservatore storia della chiesa, il padre gesuita Thomas Reese, che ha scherzato: “Il documento riconosce che ‘il compito primario della Chiesa è proclamare la bellezza della vocazione all’amore,’ ma c’è poco di bello o di stimolante in questo documento. Se la vita coniugale è noiosa e senza gioia come questo documento sono contento di essere rimasto celibe”.
C’è ancora tempo per i Vescovi per riascoltare le parole di suor Chittister, con cui ha espresso cautela e speranza per il Sinodo: “La prima volta che la Chiesa cattolica si è trovata in un grave momento di discredito pubblico, i riformatori del 16° secolo hanno chiesto una seria revisione, sia della teologia che della prassi, della Chiesa.
Si sono scagliati contro il clericalismo, la ricchezza della chiesa, contro l’uso del linguaggio arcano che distanziata i laici dalla sua vita interna e li rende cittadini di seconda classe, contro la vendita di reliquie, contro il conferimento delle indulgenze fatto in cambio di elemosine,e contro una teologia che voleva i laici come consumatori docili di una fede priva di testimonianza e di energia spirituale.
“La risposta della Chiesa del Concilio di Trento (1545-1563), a queste preoccupazioni, furono 150 anatemi contro ogni idea di cambiamento.
“In altre parole, la risposta del Concilio di Trento alla pressione per il rinnovamento della chiesa fu più o meno la stessa di oggi. Solo che andarono oltre: imposero un indice dei libri proibiti per eliminare anche in futuro quel tipo di idee; rifiutarono la lingua volgare per le discussioni ecclesiastiche rendendo impossibile ai laici intervenire; aumentarono il controllo vescovile e crearono nuove regole per tutto il resto”.
“Ma il bisogno di cambiamento e di rinnovamento reale non è mai andato via.”
Chittister sottolinea che, allo stesso modo, i vescovi si stanno radunando per affrontare la questione della riforma e del rinnovamento della chiesa e c’è la possibilità di “fare la cosa giusta”, a seconda di come la Chiesa istituzione saprà rispondere a un mondo che cambia.
“Confrontarsi è il segno di un gruppo sano, ma non è lo è essere un gruppo compiacente, docile e arrendevole. Una volta che la gente comincia a pensare insieme, la comunità mette tanta energia. Per tutti”.
“I 150 anatemi si Trento sono stati un errore che ha allontanato mezza Europa dalla chiesa cattolica, che ha diviso la comunità cristiana per 400 anni, che ha fatto precipitare il cattolicesimo nei secoli bui del pensiero, che hanno portato alla deriva cristiana dello “scandalo della divisione”.
“Dal punto in cui mi trovo sembra che, questa volta, ci è stata data un’altra occasione per fare le cose per bene. L’unica domanda è se i vescovi, a cui sono state affidate le risposte dei laici a queste domande, inizieranno a farlo e poi andranno fino in fondo”.
Se c’è un segno di speranza in tutto questo è Papa Francesco. Lui ha sia la capacità di influenzare il Sinodo verso una conclusione più compassionevole ed inclusiva, sia la convinzione che il dialogo può aiutare la Chiesa a risolvere tutti i problemi, come ha ribadito in una omelia del maggio scorso :
“Condividendo, discutendo e pregando, tutti i problemi della Chiesa possono essere risolti, con la certezza che il pettegolezzo, l’invidia e la gelosia non portano concordia, armonia e pace.
Questo ci permette di comprendere che, quando ci lasciamo guidare dallo Spirito Santo, avremo armonia, unità e rispetto con diversi doni e talenti. “
Preghiamo che il documento di lavoro del Sinodo saranno trattati proprio come i documenti pubblicati all’inizio del Concilio Vaticano II, che sono stati rigettati e riscritti completamente per assicurare la gioia del Vangelo e una visione positiva del mondo a quanti sono stati inclusi.
Testo originale: Catholic LGBT Advocates React to ‘Disappointing’ Synod Working Paper