Le scuole cattoliche come possono discutere di tematiche LGBT? Rispettando le persone LGBT
Articolo di padre James Martin SJ* pubblicato sul sito del settimanale gesuita America (Stati Uniti) il 3 febbraio 2020, liberamente tradotto da Giacomo Tessaro, parte sesta e ultima
10. Se capita (in una scuola cattolica) una discussione, fate discernimento e abbiate un’opzione preferenziale per le persone LGBT. Ecco tre cose da cui cominciare se capita una discussione (in una scuola cattolica) attorno alle tematiche LGBT. Evitate risposte banali a temi caldi, cercate di capire da voi stessi cosa sta succedendo, fate esercizio di empatia, e riconoscete il fatto che gli attacchi alle tematiche LGBT sono, non di rado, diretti ad attaccare altre cose, come l’educazione universitaria, alcuni partiti politici, la liberazione sessuale, il Vaticano II e persino Papa Francesco.
Alcuni temi sembrano innescare fatalmente polemiche: gli show delle drag queen, i bagni per persone transgender, i pronomi inclusivi. L’ex rettore di un’università del Midwest ha detto: “Pochi argomenti infiammano gli animi nel Midwest superiore quanto le persone trans e la possibilità di accesso alle toilettes”, notando poi, tra parentesi, come la Chiesa perda “molti giovani cresciuti in famiglie cattoliche” che si rifanno proprio alla dottrina sociale della Chiesa per sostenere i diritti LGBT.
Vorrei condividere con voi i consigli di alcuni rettori e presidi universitari sulla gestione delle crisi. Prima di tutto, tenete sempre informato il vostro vescovo.
In secondo luogo, adottate sempre un taglio educativo nei confronti delle tematiche LGBT. È possibile organizzare una presentazione in cui viene spiegato cos’è uno show di drag queen, o perché i bagni per persone transgender sono così importanti?
Poco fa ho parlato dell’importanza di insegnare in classe la storia e le esperienze delle persone LGBT; creare un ambiente in cui l’esperienza LGBT sia integrata nel programma aiuta la scuola, quando c’è qualche polemica, a porre tali questioni nel loro giusto contesto.
Infine, esercitate il discernimento. Non c’è qualcosa che vada bene per tutti. Abbiate fiducia in Dio, che vi porterà a prendere la decisione migliore, che deva basarsi sul vostro istituto, la vostra storia, la vostra missione, l’insieme dei vostri studenti, la vostra diocesi e il vostro vescovo.
E questa è l’indicazione che vi do: compiete un’opzione preferenziale per coloro che, nella Chiesa, hanno pochi alleati al loro fianco: le persone LGBT.
* Il gesuita americano James Martin è editorialista del settimanale cattolico America ed autore del libro “Un ponte da costruire. Una relazione nuova tra Chiesa e persone Lgbt” (Editore Marcianum, 2018). Padre James ha portato un contributo sull’accoglienza delle persone LGBT nella Chiesa Cattolica all’Incontro Mondiale delle Famiglie Cattoliche di Dublino e ha portato una sua riflessione anche al 5° Forum dei cristiani LGBT italiani (Albano Laziale, 5-7 ottobre 2018). Twitter: @jamesmartinsj
Testo originale: How can Catholic colleges welcome the L.G.B.T. person?