Le sfide dell’amore. Relazioni non convenzionali
Riflessioni bibliche di David K. Popham pubblicate su The Bible In Drag (Stati Uniti) il 9 febbraio 2012, liberamente tradotte da Michele
“La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta”. (1 Corinzi 13:4-7) Per amor di verità, devo subito confidarvi di essere un omosessuale che molto tempo fa si è sposato con una donna etero.
Alcune questioni aperte che avrei dovuto affrontare all’inizio sono state volutamente ignorate e cancellate fino a quando non sono riemerse in tutta la loro forza dopo molti anni che io e mia moglie ci eravamo innamorati e donati l’uno all’altro.
Non sono il solo a vivere in una condizione simile. Molte altre persone gay dalle migliori intenzioni si vengono a trovare in situazioni analoghe. Ciò che rende speciale la mia è che sia io che mia moglie abbiamo deciso di rimanere insieme. Siamo un esempio di quelli che chiamano matrimoni tra persone di diverso orientamento sessuale. Si tratta di matrimoni in cui un coniuge è etero e l’altro è gay, bisessuale, transgender, intersessuale o asessuale. Le coppie come noi costituiscono solo una piccola parte del mondo queer.
Quando la gente mi chiede perché io e mia moglie stiamo ancora insieme, l’unica cosa che mi viene da rispondere è perché ci amiamo. Una volta, un mio caro amico mi ha detto “Quello che mi arriva è il vostro amore, non il vostro matrimonio”.
In qualsiasi altra relazione, l’amore è la ragione ovvia per cui una coppia resta unita. Nel caso dei matrimoni tra persone di diverso orientamento sessuale, sembra che per qualche motivo debba essere diverso. So bene che le coppie decidono di restare insieme per un’infinità di ragioni. Non riesco tuttavia a capire perché una persona dovrebbe voler condividere la propria vita con un’altra, se l’amore non ne è un componente essenziale. Questo non significa che l’amore ha risolto tutti i problemi della nostra coppia.
L’amore non mi ha fatto diventare etero, ma consente a mia moglie di riferirsi a me come il suo marito gay. L’amore non ha fatto diventare mia moglie lesbica o bisessuale, ma mi ha consentito di apprezzare la sua bellezza e la sua dolcezza di donna etero. E soprattutto, l’amore ci ha consentito di essere perennemente riconoscenti per il semplice fatto di essere presenti l’uno nella vita dell’altro. L’amore ci ha insegnato a vederci reciprocamente come qualcosa di prezioso. L’amore ci ha insegnato ad avere rispetto, gentilezza e stima l’uno per l’altro. L’amore ci ha insegnato la pazienza amorevole e la delicata pratica del perdono autentico.
Mia moglie non ha mai avuto l’intenzione di sposarsi con un uomo gay, né io ho mai avuto l’intenzione di ferire qualcuno così profondamente come ho fatto con lei. Mentre siamo entrambi sinceri nell’ammettere che ci sforziamo di raggiungere la visione dell’amore espressa nelle Scritture, in fondo siamo consapevoli che non possiamo “abbandonarci”. Per questo, celebriamo quell’amore che ci tiene uniti in tutta la sua bellezza non convenzionale. La ricerca dell’amore è sempre portatrice di rischi e a noi, persone queer, essa ci viene spesso preclusa. Per questo motivo, la nostra gioia è ancora più grande quando quell’amore lo incontriamo.
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Testo originale: Nonconforming Relationships (1 Corinthians 13:4-7)