Le veglie per le vittime dell’omofobia sono anche un atto politico!
Riflessione di Rosa Salamone del gruppo Varco-Refo di Milano
Sono convinta, ed è mia convinzione personale, che ogni mio atto ha un connotato politico. Se decido di non sprecare energia,risparmiando la luce a casa mia,il mio è un atto politico. Se scelgo di non usare il linguaggio della violenza, sia quello fisico che verbale, il mio è inevitabilmente un atto politico.
Cioè un atto che delle precise conseguenze sociali.La stessa cosa accade se vado al mercato e compro prodotti non ogm, se devolvo l’otto per mille a chi desidero io, se adotto un determinato testo a scuola e non un altro. Ho letto in più di un articolo apparso in diverse collocazioni che le veglie non proponevano alcuna rivendicazione politica. Ora, quest’affermazione per me è sbagliata.
Mi sembra dunque un pudore “ipocrita” sottolineare che le veglie desideravano attirare l’attenzione sul vissuto di ciascuno di noi senza proporre ” alcuna rivendicazione politica”. Chi lo dice è pregato di sapere che non lo dice certo a nome mio.