Testimonianza di Elisa
.
Sono una giovane donna di 30 anni e vengo da un piccolo paese del nord est. Fin da piccola, sono cresciuta in parrocchia, con una famiglia molto cattolica di tradizione, e di idee molto chiuse. Ho sempre fatto servizio in parrocchia, crescendo con L’azione Cattolica e le varie esperienze di spiritualità a livello diocesano.Ho sempre amato stare in oratorio, con i ragazzi, e verso i 24 anni, terminata l’università, pensai che seguire Cristo fosse la cosa che mi facesse più felice. Per fortuna la mia guida spirituale dell’epoca seppe dirmi di pazientare, che se veramente Dio voleva la consacrazione per me si sarebbe manifestato.
L’anno successivo ebbi una storia corta ma seria con un ragazzo diversi anni piu’ grande di me.Lui aveva progetti di famiglia, di figli, e piu’ ne parlava e piu’ io mi sentivo distante. E solamente quando lo lasciai venne fuori la mia verità, quella sopita da troppo tempo..
Come dei flash sono tornate alla mente cose che nemmeno mi ricordavo.. Il desiderio da bambina di essere un maschietto, io che guardavo alla tv le veline di strisccia e altre cose.. Cose che per la mia rigida educazione mi ero sempre vergognata di pensare e che il mio inconscio aveva cancellato. Anche perchè non sapevo molto dell’omosessualità.
Fino a che due anni fa sono scoppiata. Avevo perso la testa per la prima volta per una donna, e non sapevo cosa fare. MI sentivo contronatura, e mi dicevo come puo’ Dio amarmi se sono cosi? Come posso sccegliere tra l’amare Dio e l’amare una donna? Come posso essere questa vergogna per la mia famiglia? La mia ragazza dell’epoca mi fece soffire e io non ressi piu’. Dalla disperazione della situazione tentai un gesto estremo.
Grazie a Dio sono stata salvata, ma le conseguenze non sono state semplici. La mia famiglia ha reagito male. I miei genitori ferventi cattolici e pro family day, mi hanno detto che saro’ condannata a essere infelice. e nonostante siano passati due anni le cose non sono cambiate.
Io sono entrata in un gruppo lgbt che considero una seconda casa. Ma è difficile portare un seme, un idea cattolica in un ambiente arrabbiato con la chiesa.. E in oratorio è difficile essere me stessa, per non essere la rivoluzionaria di turno.
La mia fede è entrata in crisi. Ho lasciato l’oratorio e il serizio perchè mi sentivo rifiutata e ero arrabbiata con la chiesa, Mi dicevo, perchè devo servire in un ambiente che non mi vuole?
Ma a Pasqua mi sono data una possibilità, andando ad Assisi per il triduo insieme ad altri centinaia di giovani da tutta italia. E li ho riscoperto Dio. Un Dio che ama, che apre le braccia e non giudica, E mi ha liberata! Mi ha fatto capire che se genero amore, non potro’ mai sbagliare, perchè dono una parte di me. E come disse San Paolo ” Dio ama chi dona con gioia”.
La mia vita sta cambiando, e il prossimo 3 luglio, festeggero’ i miei 2 anni dalla rinascita.