Lettera ad un padre gay. Non nasconderti davanti a tuo figlio
Una riflessione del pastore valdese Gregorio Plescan
Nelle scorse settimane ci scriveva Gratien: “mi resi conto che i miei desideri e le mie pulsioni, erano dirette a persone del mio stesso sesso. … A 45 anni finalmente scoprii quella parte di me. Ma per amore nei confronti di mio figlio e per rispetto verso mia moglie, ancora una volta, ho seppellito il mio vero io e ho rimesso la mia maschera. Che altro posso fare? Questa è la mia storia, parlarne forse mi aiuterà”.
Gli risponde il pastore valdese Plescan:
Caro Gratien, innanzitutto lascia che mi congratuli per la tua lettera: hai una scrittura molto incisiva e tutt’altro che strappalacrime, anche se la tua storia è toccante. Penso davvero che scrivere possa essere terapeutico e aiutare a vivere meglio.
A mio parere la tua storia sia simile a quella di molti: essere gay sarà cultura o natura, uno nasce gay o lo diventa, in un certo contesto sociale o indipendentemente da esso?
Comunque si risponda, il problema è che questa non è un’astrazione, ma una realtà che può anche essere dolorosa. Però nella tua lettera due cose mi colpiscono, entrambe in maniera positiva, per strano che ti possa sembrare.
La prima cosa è il rapporto con tua moglie: non penso che oggi, pur nella tua regione così bigotta apparentemente, tante mogli accettino la rivelazione che il proprio marito sia gay senza pensare subito a separarsi – cosa che ormai è più che accettata in tutta Italia.
E, a sentire la tua descrizione, non credo neppure che nella vostra relazione sia solo l’ipocrisia a governare: mi viene da pensare che tra di voi vi sia un legame forte e sano, dove in fondo lei ti ha accettato come sei – anche se probabilmente è un po’ diverso da come si aspettava che tu fossi!
La seconda ha a che fare con il rapporto con tuo figlio. La nostra generazione viene da una serie di modelli di genitori “tutti d’un pezzo”, senza dubbi, né tentennamenti, almeno apparenti, soprattutto su questi temi.
Ma sarà stato vero, oppure anche chi è venuto prima di noi avrebbe voluto avere a disposizione mail, internet o locali gay per dire di sé sinceramente? Forse il più grande dono che possiamo fare ai nostri figli è essere autentici per aiutarli ad essere autentici loro stessi.
Ovviamente non dico che tu debba sbattergli in faccia la tua omosessualità, certamente questo vi farebbe soffrire, ma forse mostrare che i modi di stare insieme possono esse diversi da quelli che ci vorrebbero far credere, può essere educativo.
Il legame che ci unisce con i nostri figli è quello dell’amore che tende alla serenità: secondo me lui ti può voler bene perché sei suo padre. Così da grande lui potrà essere lui stesso e non quello che gli altri si aspettano che lui sia.