Lettera dei cattolici arcobaleno all’Assemblea Ecclesiale dell’America Latina
Lettera arcobaleno del Global Network of Rainbow Catholics (Rete Globale dei Cattolici Arcobaleno, Stati Uniti) all’Asamblea Eclesial de América Latina y el Caribe (Assemblea Ecclesiale dell’America Latina e dei Caraibi) del 25 novembre 2021 pubblicata sul sito web Synodrsources.org della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi 2021-2023, liberamente tradotta da Giacomo Tessaro
Cara Assemblea Ecclesiale Latinoamericana. Vi salutiamo da parte della Comunità Cattolica Arcobaleno Latinoamericana, e incoraggiamo il comitato organizzatore e i rappresentanti che partecipano all’Assemblea nel loro lavoro. Ci raccogliamo in preghiera per favorire il processo di discernimento, di ricerca e di riconoscimento di una Chiesa Cattolica più inclusiva e accogliente, in America Latina ma non solo.
Per prima cosa, vogliamo ringraziarvi per aver citato le nostra comunità nel Documento per il Cammino, considerato tutto il lavoro storicamente portato avanti in favore della visibilità e dell’inclusione delle persone LGBTIQ+ cattoliche, dei nostri famigliari e dei nostri alleati. In questo sentimento di gratitudine, vale la pena sottolineare che, per quanto riguarda le iniziative pastorali, le nostre comunità sono degli spazi dal carisma non istituzionale, ma profondamente laico, sostenute, a livello regionale, dalla CLC e da religiosi e religiose di congregazioni come la Società di Gesù, la congregazione del Sacro Cuore e molte altre, il cui accompagnamento è molto prezioso per noi. Il nostro carisma latinoamericano ha origini varie, è autogestito e si può trovare anche nelle nostre comunità sorelle in tutta la regione, così come in Spagna e Portogallo.
Sin dalla nostra nascita abbiamo cercato di abbandonare la condizione di oggetti pastorali, un tempo prevalente, per impegnarci a far sì che la nostra presenza si faccia sentire attraverso la partecipazione, la riflessione e la testimonianza, come stimolo e valore alternativo, al di là dei successi che le nostre famiglie e i nostri alleati possono portare come testimonianza della nostra opera. I nostri alleati, in particolare i gruppi di genitori cattolici di persone LGBTIQ+, ci accompagnano in questa missione arricchendoci della loro esperienza di vita, ma proprio per questa ragione, nell’ambito di questa Assemblea Ecclesiale non possono sostituire la voce e l’esperienza di chi ha lavorato per più di dieci anni sui cosiddetti confini della Chiesa.
Quindi vorremmo portare le seguenti considerazioni all’attenzione dell’Assemblea Ecclesiale:
– Gli orientamenti sessuali e le identità di genere costituiscono una realtà della natura umana, e perciò devono essere considerati una ricchezza per la Chiesa e la società. I nostri orientamenti e identità non sono “scelte”. Questi due punti devono essere oggetto di continua riflessione a livello teologico ed esegetico, come auspicato tra l’altro dallo stesso papa Francesco;
– Non siamo il frutto di una capricciosa “ideologia del gender”: abbiamo le prove che provengono dalla biologia, dalla psicologia, dalla psichiatria e da altre scienze che confermano i due punti di cui sopra;
– Crediamo sia importante tenere a mente azioni e documenti, promossi dalla Chiesa, dannosi verso le persone LGBTIQ+, che hanno indotto molti cattolici ad abbandonare la Chiesa e che hanno inflitto sofferenze inutili e anticristiane a chi ha deciso di rimanere. Ci riferiamo a testi come il Catechismo della Chiesa Cattolica, in particolare i paragrafi 2357, 2358 e 2359, che qualificano le relazioni omosessuali come “intrinsecamente disordinate”, o come il Responsum sulla benedizione delle coppie omosessuali del marzo 2021. Aggiungiamo che ci viene imposta la castità come obbligo, non come vocazione sincera derivante da un libero discernimento;
– La nostra esperienza di vita è una immagine di Dio, in quanto siamo costituiti nel nostro orientamento sessuale e nella nostra identità di genere fin dalla nostra creazione a Tua immagine e somiglianza. L’espressione della nostra sessualità e del nostro genere è parte della ricchezza della Tua Opera e della Chiesa, e la consideriamo un Dono Divino che si rende concreto sia a livello individuale, sia nelle relazioni che costruiamo: la coppia, la famiglia, la società e la comunità;
– Per questo motivo non siamo un errore dell’Opera Divina che deve essere “corretto”, come propongono certi approcci e terapie di dubbio valore scientifico, o certe direzioni spirituali. Noi contestiamo tali discorsi e pratiche, che siano accettate e promosse per livore ideologico oppure in buona fede, perché sappiamo che sono inutili, dannose e persino mortali, sia per chi vi viene sottoposto, sia per chi sta loro accanto;
– Vogliamo venire riconosciuti come cristiani attaccati alla nostra Fede, e venire trattati come chiunque altro, secondo la dignità che abbiamo ricevuto al battesimo. Siamo una cosa sola in Cristo Gesù; crediamo in Dio padre e madre, che ci ama come ama ogni persona umana. Quelli di noi che si considerano cristiani cercano di vivere in armonia con la loro fede, e questo vale per tutti gli individui e tutte le famiglie.
Questi suggerimenti che vi presentiamo oggi provengono da un lavoro ininterrotto, e uno dei risultati è il “Sondaggio sui cattolici LGBTIQ latini inclusivi in vista del Sinodo”, in cui si sono espresse più di settecento persone LGBTIQ+ cattoliche e loro famigliari in un messaggio diretto all’Assemblea Ecclesiale.
Inoltre, vi invitiamo a pensare alla Chiesa come ad un corpo unico, in cui la comunità si riunisce per manifestare la propria Fede in un Cristo che è tuttora vivo, e che, proprio come nei Vangeli, riconosce ognuno di noi come diverso dal suo prossimo, ognuno con le sue esperienze e i suoi doni, e con il desiderio di continuare a scoprire il mistero di Dio. Dobbiamo prestare attenzione a ciò che il Signore vuole da noi in questa Assemblea Ecclesiale, dobbiamo sforzarci di diventare un unico corpo, che aspira ad essere Unito in “un unico Cuore e un unico Spirito”, contribuendo con il nostro amore, il nostro servizio, le nostre ricchezze e il nostro senso pastorale, senza sentirci discriminati o emarginati.
Ribadiamo il nostro impegno e il nostro profondo sentimento di appartenenza attiva alla nostra Chiesa, e la nostra disponibilità a partecipare, ora o in futuro, alle riunioni di questa Assemblea Ecclesiale e ad altri spazi di testimonianza, riflessione e azione nella Chiesa e nella società. Inoltre, cogliamo l’opportunità di invitarvi a incontrare le nostre comunità durante la IV Assemblea Straordinaria della Rete Globale dei Cattolici Arcobaleno, che si terrà a Città del Messico dal 9 al 15 settembre 2022.
Rinnoviamo i nostri saluti all’Assemblea Ecclesiale, e uniti in Cristo
Contatti
Antonio Ortiz (lingua spagnola) – Delegato della Rete Globale dei Cattolici Arcobaleno per l’America Latina – mail: antonio.ortiz@gnrcatholics.org
Cris Serra (lingua inglese e portoghese) – Delegato della Rete Globale dei Cattolici Arcobaleno per la diversità – mail: cris.serra@gnrcatholics.org
Comunità della Rete Globale dei Cattolici Arcobaleno in America Latina e gruppi alleati
Siamo più di sessanta comunità, incluse le federazioni nazionali di Argentina, Brasile e Messico, che operano per la cura pastorale, la dignità, la giustizia e l’inclusione delle persone LGBTIQ+ cattoliche e dei loro famigliari nella Chiesa e nella società:
Argentina: Grupo el Centurión, Comunidad Católica de la Diversidad Argentina, Siquem, EFAG / Brasile: Rede Nacional de Grupos Católicos LGBT / Cile: Padis+ Chile, Diversidad Vocal, Kairos / Colombia: Padis+ Colombia, Comunidad San Sebastian / Costa Rica: Espacio Seguro Católico / Spagna: Crismhom, Ichthys Sevilla, Padis+ Canaria, Padis+ Pamplona / Messico: Red de Católicos Arcoíris México / Nicaragua: Grupo Artemisa / Paraguay: Cristianos Inclusivos del Paraguay / Perù: COMOCAD, Padis+ Perú / Portogallo: Caminhar na Diversidade (CaDiv)
Testo originale: Rainbow Letter to the Ecclesial Assembly