Ti voglio bene per come sei, figlio mio. Lettera di un padre al figlio gay
Testimonianza di Juan Carlos Lizana pubblicata sul sito della Pastorale per la Diversità Sessuale di Santiago (Cile) il 5 ottobre 2017, liberamente tradotta da Chiara Benelli
Oggi mi siedo davanti a un quaderno e scrivo queste parole. Non è a mio figlio gay che scrivo una lettera, la scrivo a mio figlio che è un dono di Dio, una creatura meravigliosa, intelligente e coraggiosa, che un giorno di tre anni fa ha scoperto di voler essere felice e porre fine alla sofferenza di quel silenzio che gli veniva imposto dalla società. Un giorno hai raccontato a noi e ai tuoi fratelli che non ti sentivi attratto dalle ragazze, e che il tuo amore si dirigeva altrove.
Inizialmente non è stato facile, figlio mio, e lo sai bene. Dopo aver pianto, vagato di notte in silenzio, rivolto lo sguardo al cielo e urlato contro Dio, ho capito che Lui ci affida la vita dei nostri figli affinché ci prendiamo cura di loro, li amiamo e li prepariamo alla vita per farli, un giorno, volare da soli. Non esiste il diverso nella creazione divina. Lui non fa errori, la malvagità risiede nel cuore degli uomini; siamo tutti figli Suoi, amati e creati a sua immagine e somiglianza.
E non è al Suo aspetto fisico che si fa riferimento, bensì alla Sua immensa capacità di amare. Noi esseri umani siamo questo; tu sei questo, figlio mio, una meravigliosa creazione divina, e tua madre ed io siamo, insieme a Lui, tuoi concreatori.
Ti voglio bene per come sei, figlio meraviglioso, senza definizioni “gay” o “etero”. Sei una creatura amata, che a sua volta vuole amare liberamente, come me, come tua madre, come i tuoi fratelli, com’è diritto di tutti. Sbagliare e rialzarsi.
Non credo ci sia bisogno di forum di discussioni o campagne varie per dimostrare che tu e i tuoi fratelli siete tutti figli nostri, perché tra voi non c’è alcuna differenza. È la stupidità umana a non essere capace di vedere l’amore di Dio fatto vita.
Figlio mio, sei il minore tra i tuoi fratelli, è questa l’unica differenza tra voi, non c’è altro! Voglio che tu realizzi tutte le cose che la vita ti offre.
Un giorno l’uomo arriverà a capire le strade di Dio. Lui ci vuole tutti uguali agli occhi l’uno dell’altro.
Figlio mio, non guardarti mai indietro, va’ avanti e basta; il percorso si delinea con i passi di cui lasciamo traccia sulla Terra. In passato questa strada l’ho percorsa io. Oggi tocca a te.
Colui che ti ama più della sua stessa vita.
Testo originale: Carta de un padre a su hijo gay