Lettera di una madre alla figlia trans
Testo di Daniela Domenici tratto da ‘Fabiola. Storia di una trans’, H.E. Herald Editore, 2011, pag.49
Mi sei entrata dentro in un giorno d’estate, all’improvviso, non ti aspettavo ma ho deciso subito col cuore di tenerti. Tuo padre non ti voleva, non si sentiva pronto a questa paternità e ha fatto di tutto per convincermi a mandarti via ma ho rifiutato, ti ho tenuto con me.
Tu avevi troppa voglia di esserci, di vivere questa vita, l’ho capito sin da subito, e sei arrivato su questo pianeta, sei nato ma tuo padre non era in grado di darti amore e se n’è andato, ti ha abbandonato.
E tu, pur nascendo con un corpo da maschio, forse per questo rifiuto maschile, forse per affinità, per amore con me che ti ho fatto da padre e da madre insieme, hai scelto di diventare donna, ti ci sei sempre sentita e hai fatto di tutto per diventarlo.
Non è stato facile accettare questo tuo modo di sentirti, di essere ma ce l’ho fatta, forse non sempre nel migliore dei modi.
Tu hai voluto mantenere il tuo organo maschile, hai scelto di non operarti forse per non dimenticare mai cosa può fare un uomo a una donna o forse per avere una maggiore completezza e riuscire così a vedere il mondo da due punti di vista rendendoti più saggia ed equilibrata nei tuoi giudizi.
In te convivono, e vivranno per sempre insieme, due anime, due persone, lo yin e lo yang, le due metà del cielo.
Sei un essere speciale. Sei una trans. E sei mia figlia.