Lettera inviata ad un amico cristiano dopo il suo coming out
Lettera inviata da Teresa ad un suo amico gay e cristiano dopo il suo coming out
“Sono commossa“, è la prima cosa che mi viene in mente. Le tue parole sono entrate dentro di me con forza. Avverto tante sensazioni, tante e varie. Piango con te il tuo dolore, ti vedo bambino. Ti vedo solo. Non è giusto che una persona come te abbia e debba soffrire così. Dal primo momento ti ho sentito vicino, avvertivo che c’era qualcosa, ma non mi allontanava anzi mi attraeva.
Le tue parole, i tuoi gesti, la tua persona nella tua totale interezza erano fonti alle quali dissetarsi. La tua cultura, le tue conoscenze, unite alla tua sensibilità e garbo sono dati che non ho trovato in persone da me conosciute.
Ringrazio Dio che mi ha dato la possibilità di incontrarti. Sì grazie a te ho conosciuto la comunità, sono attratta da essa, le parole che ascolto lentamente mi stanno cambiando e mi fanno vedere cose che prima vedevo in maniera diversa, ma è la tua amicizia la cosa a cui sono più legata.
Ci siamo conosciuti tardi ma ciò non toglie che non abbia immaginato il tormento della tua vita, il dolore di non essere libero, ma celato dentro un silenzio che urla, una vita non vissuta come me costretta ad una vita non cercata; avrei voluto essere artefice anche di sbagliare e non subire un amaro destino.
Ora il tempo è passato, gli animi sono più calmi, ma il languore rimane, quando i nostri occhi si incontrano ogni volta confermiamo la reciproca silenziosa promessa. Ti voglio bene così come sei!
La sindrome dei non amati è la sensazione più dolorosa che possa esistere, non un bacio, una carezza, comprensione, umanità e perdono, mi sono stati sempre negati, sempre e soltanto usata e gettata. Grazie per il tuo affetto e l’amicizia che mi dimostri, lo so che mi studiavi, ti ho lasciato fare.
Proprio la tua “diversità” ha fatto sì che non avessi barriere, non mi dovevo difendere dall’uomo Roberto, ma aprire all’amico Roberto. Grazie, il tuo dolore è mio, la tua confidenza è mia, tenero segreto da cullare come un bimbo appena nato.
Non soffrire più, felice A*** che può amarti, spero che capisca che cosa ha incontrato e lo tenga gelosamente per sé. Abbiamo subito il nostro destino, non credo che Dio volesse questo da noi.