Levitico 18:22 e 20:13. L’omosessualità e il codice di santità d’Israele
Riflessioni bibliche pubblicate sul sito Would Jesus Discriminate? (Stati Uniti), liberamente tradotte da Silvia Lanzi
I capitoli che contengono questi versetti sono chiaramente identificati come contrari alle pratiche destinate all’adorazione e ai culti idolatri. Si accetta comunemente che essi non siano applicabili alla moderna vita cristiana.
Discussione: Ecco i due versetti del Levitico come appaiono nella Versione di re Giacomo: “Non avrai con maschio relazioni come si hanno con donna: è abominio” (Levitico 18:22)
“Se uno ha con un uomo relazioni sessuali come si hanno con una donna, tutti e due hanno commesso una cosa abominevole; dovranno essere messi a morte; il loro sangue ricadrà su di loro.” (Levitico 20:13)
Prima di approfondire questi due versi, sarebbe utile leggere How Language is Interpreted, che fa parte della discussione su 1 Romani.
Se vogliamo capire il vero significato di questi versi, dobbiamo guardare al loro contesto, sia testuale che storico. Se prima non capiamo cos’ha suggerito queste regole dell’Antico Testamento, non saremo in grado di determinare se esse dovrebbero essere applicate nel caso di due persone che vivono una relazione amorevole e vicendevolmente fedele.
Il testo stesso ci dà un indizio circa il significato che gli si voleva dare. In tre occasioni specifiche ci si dice che le regole esposte nei capitoli 18 e 20 servono ad evitare che gli israeliti facciano quello che hanno fatto gli egiziani e i cananei. Il termine “cananei” si riferisce al gruppo di popoli che vivevano nella terra nella quale gli israeliti emigrarono dopo aver lasciato l’Egitto; ne deriva, perciò, che se possiamo determinare quale tipo di comportamento omosessuale fosse comune tra cananei ed egiziani, comprenderemmo meglio ciò che si intendeva proibire con questi versi.
Gli storici della Bibbia ci dicono che le religioni cananee che circondavano gli israeliti al tempo del Levitico includevano spesso riti di fertilità che altro non erano se non riti sessuali. Si credeva che questi riti portassero la benedizione del dio o della dea sulla produzione agricola e l’allevamento. Durante i riti, intere famiglie, inclusi mariti, mogli, madri, padri figli, figlie, cugini, zie e zii a volte facevano sesso. Era anche incluso il sesso al tempio con delle prostitute. In breve, in questi rituali, veniva eseguita ogni pratica sessuale immaginabile, incluso il sesso omosessuale.
Consideriamo un esempio specifico. Gli storici ci dicono che molti cananei ed egiziani adoravano una dea dell’amore e della fertilità chiamata Astarte o Ishtar. Nei suoi templi c’erano dei sacerdoti speciali chiamati assinu, che si pensava avessero poteri speciali. Si credeva che il contatto fisico con gli assinu tenesse lontano il male e promuovesse la buona fortuna. Questi sacerdoti sono stati, in effetti, portafortuna viventi, e i fedeli spesso li toccavano ritualmente come parte delle loro pratiche di culto. Il rapporto sessuale era considerato particolarmente efficace per conquistare il favore della dea, perché l’adoratore maschio stava offrendo il suo possesso più grande, il seme (che si pensava fosse l’essenza della vita), alla dea attraverso i suoi sacerdoti. Si credeva che depositare il seme nel corpo del sacerdote, fosse garanzia d’immortalità. Simili pratiche sessuali di culto fiorirono in relazione a molte altre divinità pagane antiche.
Questo era quello che succedeva nella Terra di Canan e in Egitto nel tempo in cui vennero formulate le norme del Levitico – la prostituzione omosessuale nel tempio. Come già notato, Levitico 18 e 20 dicono specificatamente di essere stati scritti per affrontare pratiche religiose pagane. Levitico 18 inizia con l’ammonizione, “Non farete quel che si fa nel paese d’Egitto dove avete abitato, e non farete quel che si fa nel paese di Canaan dove io vi conduco” (18:3). Il capitolo 20 è anche più specifico, iniziando con un’ingiunzione contro le pratiche pagane connesse a un dio chiamato Molech. Ed entrambi i capitoli includono lunghe liste di pratiche sessuali comuni ai riti cultuali menzionati sopra. Tuttavia, nessuno di loro si pone la domanda se due persone dello stesso sesso possano vivere un rapporto d’amore con la benedizione di Dio.
Infatti, gli storici ci dicono che il nostro modello di una relazione omosessuale amorevole e a lungo termine, non esisteva in modo significativo nella cultura cananea. Questa era una cultura tribale nella quale sarebbe stato impossibile formare questo tipo di relazione. La prole era essenziale per la sopravvivenza in questa economia agricola primitiva. Di più, c’era una rigida divisione tra lavoro femminile e lavoro maschile. Se due uomini avessero vissuto insieme come una coppia, per esempio, uno dei due sarebbe stato nella posizione di fare il lavoro della donna, e la presenza di un uomo che lavorava tra le donne del villaggio non sarebbe stata tollerata.
Semplicemente non è ragionevole credere che l’autore del Levitico intendesse vietare una forma di rapporto omosessuale che non esisteva all’epoca. Se lette nel loro contesto storico e testuale, le proibizioni di Levitico 18 e 20 sono chiaramente dirette alla prostituzione omosessuale del tempio, e a questo dovrebbe essere applicato.
Alcune persone potrebbero obiettare dicendo, “Ma se si ignora il contesto e si leggono solamente le parole di Levitico 18:22 e 20:13 nero su bianco, sembra che proibiscano il sesso tra due uomini, non solamente il sesso nei riti pagani”. Ma il punto è questo: il significato delle parole dipende dal contesto. Ricordate che le parole di 1 Corinzi 11 sembrano richiedere che tutte le donne, in tutte le circostanze, si coprano il capo e tengano i capelli lunghi. Ma, poiché abbiamo studiato il contesto, sappiamo che non è questo quello che significano. Un testo estrapolato dal suo contesto è un pretesto. Applichiamo la regola del buon senso anche qui.
I passaggi del Levitico sono stati scritti chiaramente in un contesto di riti religiosi pagani. Dal momento che non stiamo facendo una domanda circa l’opportunità di pratiche sessuali di culto per i cristiani moderni, possiamo tranquillamente mettere da parte questi passaggi ostici.
Testo originale: Israel’s Holiness Code. (Leviticus 18:22 and 20:13)