L’evoluzione della rappresentazione delle persone LGBT sui media
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Articolo pubblicato sul sito Smart Gay Life (USA) il 23 giugno 2016, libera traduzione di Silvia Lanzi
La storia della rappresentazione delle persone LGBT nei media (cinema, tv e carta stampata) è complicata. L’unione – ormai datata – con il mondo della devianza ha plasmato il modo in cui questi sono stati ritratti e ha anche influenzato la percezione della comunità LGBT da parte della cultura di massa. Col tempo, ha portato a rappresentare in modo errato o in modo cupo le persone LGBT ed al fenomeno del “bury your gays“*.
Se guardiamo ai romanzi pulp gay e lesbici degli anni ’40 e ’50 e ai personaggi malvagi dei film, che spesso erano omosessuali, venivano dipinti come dei devianti o in maniera caricaturale, inoltre i personaggi LGBT venivano sempre diffamati e puniti. Questo vecchio travisamento, ha dato origine al fenomeno del “bury your gays“*.
Il fenomeno del “bury your gays” si evolve
Fortunatamente, negli scorsi decenni, i media si sono evoluti parecchio. Spettatori e lettori possono vedere ritratti molto più sfumati e complessi di personei LGBT che promuovono la visibilità e presentano una vasta gamma di vite e situazioni queer. Comunque c’è ancora un sacco di lavoro da fare. La tempesta di fuoco c è iniziata da quando il programma della CW (rete televisiva americana) The 100 ha ucciso un personaggio lesbico, mostrando che le tensioni riguardo ai ruoli LGBT non sono ancora scomparse, ma si sono solo evolute.
Usare i personaggi LGBT per portare alla luce le persone LGBT
Quando l’ambiente e le problematiche LGBT sono diventate più popolari nella cultura di massa, il modo di dipingere i personaggi queer lentamente è cambiato. Negli anni ’80, la crisi dell’AIDS ha attirato l’attenzione del grande pubblico, influenzando anche la costruzione dei personaggi LGBT. Molti film e spettacoli televisivi si sono discostati dal ritratto “dell’omosessuale malvagio” presentando personaggi più gradevoli. Sfortunatamente questo ha creato un nuovo fenomeno del “bury your gays”: il gay sofferente malato di AIDS:
- Morte lenta – Uno dei più rimarchevoli ritratti di un personaggio con l’AIDS è quello del film per la televisione Early Frost, nel quale Aidan Quinn interpreta un gay che torna a casa per confessare ai suoi genitori la verità sulla sua sessualità e sulla la sua diagnosi. Nel film, Quinn non muore, come invece, fa un altro personaggio HIV-positivo a causa delle complicazioni della malattia. Il film è stato acclamato dalla critica, ma non si sottrae al “bury your gays”.
- Diffusione della malattia – Sfortunatamente ci sono state alcune raffigurazioni a cui, al vecchio cliché del gay sgradevole e malvagio, si è unita la crisi dell’AIDS. In un episodio di Midnight Caller, un uomo bisessuale infetta coscientemente i suoi partner con l’HIV. I gruppi LGBT protestarono contro questo episodio per il ritratto negativo fatto delle persone HIV-positive.
- Sostegno appassionato – Anche le sit-com hanno introdotto pesonaggi HIV-positivi. In un episodio di Designing Women, i protagonisti vengono assunti per organizzare il funerale di un giovane che sta morendo per le complicanze dell’AIDS. Quando un altro protagonista parla in modo dispregiativo della gente LGBT, gli altri difendono il giovane a spada tratta. Così, il programma, include, accanto al “bury your gays”, un blando sostegno alle persone queer.
Anche se questi ritratti e queste trame a volte sono risultate un po’ problematiche nei loro tentativi di delineare dei personaggi LGBT simpatici, è difficile negarne gli effetti positivi. In molti casi mostrare personaggi reali, in cui ci si può immedesimare e che soffrono di una malattia all’epoca largamente fraintesa, hanno aiutato ad educare il pubblico a cambiare le opinioni su quello che è stato frequentemente definito come il “cancro gay”.
Il fenomeno del “bury your gays” e i personaggi lesbici
I ritratti degli uomini gay col tempo si sono definitivamente scostati dalla figura di personaggi tragici e sofferenti. Sia nelle serie televisive che nei film adesso è più facile trovane di credibili, tratteggiati a tutto tondo. Anche i personaggi HIV-positivi sono mostrati in modi che non sottolineano necessariamente la tragedia della loro diagnosi, forse perché la ricerca e il trattamento dell’HIV sono molto migliorati, perciò avere l’AIDS è solo una sfaccettatura del personaggio, piuttosto che la sua caratteristica definitiva e irrevocabile. Mentre gli spettatori hanno continuato a notare il disturbante trend della morte dei personaggi lesbici, specialmente negli spettacoli televisivi. Ora il cliché della morte dei personaggi #LGBT è passato dai gay alle lesbiche?
- Il sesso uccide – In The 100, la morte di un personaggio lesbico immediatamente dopo aver fatto sesso con un altro personaggio femminile, ha tradito la raffigurazione positiva dei personaggi LGBT nel mondo dello spettacolo e ha lasciato arrabbiati e scossi i fan della serie, che hanno visto questa morte come una ricaduta nei cliché abituali.
- La lista dei morti – Sulla scia di questo episodio, Autostraddle ha iniziato a redigere una lista di personaggi lesbici o bisessuali televisivi morti dagli anni ’70, includendo personaggi principali come Tara Maclay di Buffy l’Ammazzavampiri e Charlie di Supernatural. Fino ad ora, la lista conta più di 150 nominativi.
- Motivi “etero” – In molti casi, gli spettatori si sono accorti che la morte dei personaggi LGBT non ha senso, è esagerata e fa poco più che mandare avanti la vicenda – spesso a favore dei protagonisti maschi, bianchi ed etero – quando invece si potrebbe giocare un po’ di più sulla loro complessità.
La morte dei protagonisti omosessuali è normale, specialmente nei telefilm drammatici che contano molte puntate. Il problema è che la morte dei personaggi gay e quelli lesbici in particolare, è sovra rappresentata sullo schermo. Dal momento che nei media ci sono abbastanza personaggi LGBT, chi non li rappresenta positivamente risulta perdente.
Evoluzione della rappresentazione dei personaggi LGBT
È vero che ne è passata d’acqua sotto i ponti dai primi personaggi LGBT, ma c’è ancora molto lavoro da fare. Per esempio è difficile trovare un personaggio queer al di fuori di spettacoli che fanno dell’omosessualità la propria ragion d’essere. Mentre sceneggiatori e scrittori continuano ad creare personaggi LGBT, sarebbe interessante vedere se hanno imparato dagli errori precedenti e hanno cercato modi nuovi per tratteggiarli positivamente, dando loro l’opportunità di partecipare a serie che non si dipanino necessariamente attorno alla loro sessualità – o non finiscano con la loro morte prematura.
Nel frattempo, possiamo guardare a spettacoli che esplorano i personaggi LGBT e le loro esperienze come parte di una trama più ampia, come in Transparent eo in Orphan Black. Ci piacerebbe sapere come la pensate. Prima dell’episodio incriminato, eravate fan di The 100? Quali spettacoli che mostrano positivamente il mondo LGBT seguite? Ditecelo!
* “Bury Your Gays“, “Seppellisci i tuoi gay” è la traduzione letterale di questa espressione e sta ad indicare il fenomeno che nelle opere di narrativa si preferisce eliminare personaggi omosessuali in favore di quelli etero. Questo tòpos, molto presente nelle fiction tv, richiede che i personaggi gay o lesbiche muoiano o incontrino un finale triste.
Autostraddle , che ha esaminato 1.779 sceneggiature delle serie TV degli Stati Uniti d’America, tra il 1976 e il 2016, ha rilevato che 193 serie tv (11%) avevano personaggi femminili lesbici o bisessuali, e tra questi il 35% sono morti, mentre solo il 16% ha avuto un lieto fine. Allo stesso modo, tra tutti i personaggi lesbici o bisessuali delle serie tv non più messe in onda, il 31% sono morti e solo il 10% ha ricevuto un lieto fine. Queste statistiche ha portato Variety a concludere che nel 2016 questo “tòpos è vivo e vegeto in TV, e le donne lesbiche e bisessuali, in particolare, hanno nelle serie TV una piccola possibilità di vivere a lungo e bene” (Cfr. da Wikipedia).
Testo originale: Visibility, Portrayal, and the “Bury Your Gays” Trope