Lezione choc sui gay. L’arcivescovo di Torino critica la prof di religione
Articolo di Diego Longhin pubblicato su La Repubblica il 3 novembre 2014
Il capo della chiesa torinese non risparmia le bacchettate alla docente dell’istituto “Pininfarina” che in classe ha definito gli omosessuali “persone non normali, da curare”: “A scuola servono rispetto e accoglienza, soprattutto ora dopo la discussione avvenuta nella Chiesa”.
“Trovo che non sia il caso di mettere in discussione le scelte sessuali delle persone, per di più in un ambiente educativo come la scuola”. L’arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia, bacchetta l’insegnante di religione dell’istituto Pininfarina di Moncalieri che, interrogata da uno studente, ha risposto che l’essere gay “è una malattia e che si può guarire”.
Un’affermazione che si ispira elle teorie della “riparazione” sulla omosessualità. E la professoressa ha pure portato esempi a sostegno della sua posizione.
“Non credo che a scuola, per di più in una scuola pubblica, si debba affrontare la discussione in questo modo. Si è in un ambiente educativo, dove si forma la persona, bisogna ispirarsi a principi quali il rispetto e l’accoglienza.
Soprattutto ora, dopo la discussione che c’è stata all’interno della Chiesa”. L’arcivescovo non condanna l’insegnante, ricorda che esiste “una morale cattolica e che esiste la teoria della riparazione, ma l’Oms non considera più l’omosessualità una malattia da tempo”. E aggiunge: “Ognuno è libero di pensarla personalmente come crede, altra cosa però è discuterne in classe”. Insomma, un comportamento fuori luogo per Nosiglia. (…)